Isole Falkland
Capitale Port Stanley
Abitanti 2.932
Estensione Kmq 12.173
Valuta Sterlina delle Falkland FKP 0,7789=1€
Fuso orario -5h, -6h se ora legale in Italia
Elettricità 220 V, presa G
Lingua Inglese
Aeroporti Port Stanley PSY, Mount Pleasant MPN
See Lion Island è la più meridionale delle isole, situata circa dieci miglia a sud delle Falkland Orientali. Il modo migliore per visitarle e tramite il servizio aereo messo a disposizione dal governo poiché a causa delle condizioni del mare gli attracchi navali sono sfavorevoli e pericolosi. La maggio attrazione dell’isola è la sua variegata fauna composta da elefanti marini, leoni marini, pinguini papua, pinguini saltarocce, pinguini di magellano, cormorani imperiali, caracara, inoltre possono essere occasionalmente avvistate orche assassine e pinguini reali.
Pebble Island è situata a nord dell’arcipelago. Sull’isola sono presenti numerosi stagni, generalmente ritrovo di vaie specie di uccelli, il più grande di questi è il Big Pond a circa un miglio ad est degli alloggiamenti. La Elephant Beach è la più grande spiaggia delle Falkland e vi si possono trovare anatre della Patagonia. La costa Nord Ovest è rifugio di una grande colonia di pinguini saltarocce. Questa isola fu teatro di una importante battaglia durante la guerra del 1982, l’HMS Coventry Memorial ricorda una nave affondata in quell’anno a largo dell’isola.
Saunders Island, situata a circa 9 miglia dalla capitale, nella parte nord-occidentale dell’arcipelago è frequentata principalmente dagli amanti della fotografia faunistica grazie alle svariate specie di pinguini e di uccelli che sono facilmente avvistabili dalle colline e dai punti di osservazione dell’isola. I mesi migliori per osservare la fauna sono quelli che vanno da ottobre a marzo. la parte più suggestiva è quella che prende il nome di “The Neck”, un istmo sabbioso che congiunge le due parti dell’isola. L’isola è facilmente raggiungibile con il servizio aereo locale e con le navi da crociera che sostano spesso presso The Neck.
Carcass Island, che prende il nome dalla nave di sua maestà HMS Carcass, essendo l’unica isola priva di gatti e di altri predatori naturali è rifugio di uccelli di varie specie. Non ci sono escursioni guidate dell’isola ma è molto piccola quindi si può girare facilmente a piedi. è possibile soggiornare sull’isola ma le risorse alimentari non sono molte e se si desiderano prodotti freschi è più conveniente acquistarli nella capitale.
New Island, a 240 km da Stanley è dal 1977 una riserva naturale protetta da una società no profit. Per mantenere intatta la riserva è permesso l’accesso solo a navi di piccole dimensioni che sostano d’avanti all’isola per circa tre ore, è possibile anche un soggiorno più lungo ma data la concentrazione di scienziati presenti sull’isola è piuttosto difficile trovare posto perciò è consigliabile informarsi prima. La fauna è una delle più variegate delle Falkland, l’esemplare più significativo è la Pachyptila belcheri appartenente alla specie delle procellarie, inoltre una vasta colonia di pinguini saltarocce e di albatri dai sopraccigli neri sulle scogliere occidentali. Sui litorali Orientali invece, più bassi e sabbiosi sono presenti pinguini Magellano e Papua, focene e delfini. La sua storia di porto per baleniere è evidenziato dalla presenza dei resti dell’ex stabilimento di caccia nel sud dell’isola al largo della quale si possono ancora osservare tali cetacei. La ricca fauna non è l’unica attrattiva dell’isola che offre magnifici spettacoli naturalisti sia per le scogliere occidentali che per le spiagge orientali. Inoltre l’assenza di inquinamento luminoso permette magnifiche osservazioni astronomiche.
Il clima alle isole Falkland (o Malvinas per gli argentini) è di tipo marittimo freddo: l’inverno è freddo, ventoso e nevoso, mentre l’estate è molto fresca, se non fredda, ed è piovosa e anch’essa ventosa. L’umidità è elevata e la nuvolosità frequente tutto l’anno. In autunno e in inverno i venti possono essere tempestosi. La temperatura media giornaliera dei mesi più caldi, gennaio e febbraio, è di circa 10 gradi, con massime di 14, mentre quella dei mesi più freddi, vale a dire giugno, luglio e agosto, è di circa 2 gradi, con massime di 3/4 gradi. Questo significa che il clima di queste isole è quasi subpolare e ricorda quello dell’Islanda, rispetto alla quale è leggermente più mite, anche se naturalmente ha le stagioni invertite rispetto all’emisfero boreale. L’influenza del mare e i venti costanti riducono le escursioni termiche, così che è raro che faccia molto caldo (il record del caldo è di 26 gradi), come pure che faccia un gran gelo (il record del freddo è di -11°C). Tuttavia nel periodo più freddo, da aprile a ottobre, le nevicate sono frequenti, inoltre il vento e l’umidità acuiscono la sensazione di freddo. Qualche notte fredda, con minime intorno allo zero, è possibile anche in estate. Nelle colline interne non si può escludere qualche nevicata anche in estate. Le precipitazioni non sono abbondanti, dal momento che non raggiungono i 650 millimetri l’anno, perché una parte di esse si scarica sul versante occidentale andino del Cile, ma sono frequenti e ben distribuite nel corso dell’anno. Per tutto l’anno scorrono infatti le correnti occidentali, che portano in continuazione perturbazioni associate a nuvole e piogge (o nevicate), intervallate da schiarite, in genere non durature, o da un tempo variabile o instabile.
Nonostante alcune tracce facciano pensare che gli indiani della Patagonia avessero precedentemente raggiunto le Falkland a bordo di rudimentali canoe, le isole erano completamente disabitate quando gli europei iniziarono a perlustrare l’Atlantico meridionale nel XVII secolo. Il primo sbarco documentato fu quello di una spedizione britannica nel 1690; con essa la corona britannica si appropriò delle isole, battezzando lo stretto di mare tra le due isole maggiori con il nome di un ufficiale della marina britannica: il visconte Falkland. In seguito il nome venne esteso all’intero arcipelago. Il primo insediamento europeo sulle isole risale tuttavia al 1764, quando una guarnigione francese venne dislocata a Port Louis, su Falkland Orientale. Una piccola comunità di pescatori di St Malo prestò il proprio nome alle isole, che da allora vennero chiamate Îles Malouines, da cui deriva lo spagnolo Islas Malvinas. Quando gli spagnoli seppero dell’insediamento, insistettero affinché il governo francese rimuovesse la guarnigione in virtù del Trattato pontificio di Tordesillas, con il quale il Nuovo Mondo era stato suddiviso tra Spagna e Portogallo. I francesi si ritirarono e nel 1767 gli spagnoli cacciarono anche l’insediamento britannico di Port Egmont, su Falkland Occidentale. (Sotto la minaccia della guerra, la Spagna ripristinò l’insediamento l’anno seguente; i britannici desistettero spontaneamente nel 1774, ma continuarono a rivendicare i propri diritti territoriali.) Gli spagnoli eressero quindi una colonia penale a Port Louis, ma solo per abbandonarla all’inizio del XVIII secolo, quando la città si riempì di balenieri poco ortodossi. Intorno al 1830, una decina d’anni dopo che Buenos Aires aveva proclamato la propria indipendenza dalla Spagna, Louis Vernet, un imprenditore di Buenos Aires appoggiato dal governo, si trasferì nelle Falkland assumendo il ruolo di governatore. Quando nel 1831 Vernet fece sequestrare tre navi baleniere americane, Port Louis fu distrutta per vendetta da un’ufficiale della marina statunitense dalla testa calda. Vernet fuggì allora a Buenos Aires, lasciando a Port Louis una simbolica rappresentanza militare argentina, che nel 1833 venne espulsa dai britannici ritornati sull’isola. Sotto i britannici le Falkland rimasero isolate fino alla seconda metà del XIX secolo, quando il bestiame allevato sulle isole fu rimpiazzato dalle pecore e la lana divenne un importante bene d’esportazione. La Falkland Islands Company, una società inglese, si appropriò di quasi tutte le terre migliori; tutto il rimanente terreno da pascolo venne occupato da pastori immigrati nelle isole entro la fine degli anni Settanta. Generazione dopo generazione, sempre più proprietari terrieri tornarono in Gran Bretagna per gestire la propria attività a distanza. Nel 1892 il Regno Unito conferì alle isole lo status di possedimento coloniale. Negli anni Settanta del ‘900 il governo locale ha iniziato a incoraggiare la suddivisione e la vendita di grandi proprietà terriere per rallentare l’emigrazione e quasi tutti i lotti sono stati immediatamente acquistati dalle famiglie di agricoltori locali. Altri cambiamenti significativi sono stati apportati dallo sviluppo della pesca d’altura nell’Atlantico meridionale e dalla guerra delle Falkland. Dal ritiro delle truppe argentine da Port Louis nel 1833, l’Argentina non ha mai smesso di rivendicare le Falkland. Benché abbia tardato a riconoscere pubblicamente la pericolosità dell’Argentina, alla fine degli anni Sessanta la Gran Bretagna ha iniziato a vedere le lontane isole come un pesante anacronismo politico di cui era necessario liberarsi al più presto. L’alleanza stretta dalla madrepatria con il governo militare argentino – cui veniva data voce in capitolo nelle questioni riguardanti i trasporti marittimi, l’approvvigionamento di carburante, il commercio e l’immigrazione nelle Falkland – iniziò a preoccupare gli isolani favorevoli ai britannici. L’efferato regime militare instaurato in Argentina nel 1976 fece ben poco per attenuare le loro preoccupazioni. Stanca di aspettare una restituzione ufficiale delle isole da parte della Gran Bretagna, nell’aprile del 1982 l’Argentina invase le Falkland e stabilì degli avamposti militari in Georgia del Sud e nelle Sandwich del Sud. La conquista delle Falkland restituì per un attimo agli argentini la fiducia nel proprio governo, ma ben presto la Gran Bretagna inviò una flotta navale nell’Atlantico per riprendersi le isole. Dopo 72 giorni di combattimenti e quasi 1000 vittime (tre quarti delle quali argentine), la guerra finì con la capitolazione dell’Argentina e le dimissioni del suo presidente. Da quel momento la maggior parte degli abitanti delle Falkland non volle più avere nulla a che fare con l’Argentina, preferendo invece rafforzare i propri rapporti con la Gran Bretagna e con il Cile. Tuttavia il governo di Buenos Aires, nel gennaio 2002, ha ancora reclamato le isole rivendicando i suoi «imprescindibili diritti di sovranità» dopo 170 anni di dominio inglese, nonostante nel 1995 abbia stipulato un accordo con la Gran Bretagna. La sovranità territoriale e «la volontà di continuare a protestare davanti alla comunità mondiale per recuperare le isole e avanzare nel processo di decolonizzazione» spiegano solo in parte il protrarsi della disputa. Alcune compagnie petrolifere inglesi hanno stimato che, nei prossimi decenni, quest’area potrebbe diventare una tra le più grandi produttrici di petrolio nel mondo, con oltre il 50% di produzione in più (cinquecentomila barili al giorno) rispetto al Mare del Nord. Inoltre, le isole godono di un eccezionale patrimonio ittico e i kelpers (gli abitanti delle isole) hanno venduto licenze di pesca a molti paesi del mondo. Nel luglio 2002 il generale Leopoldo Galtieri, al potere dal 1976 al 1983, è stato arrestato per aver violato i diritti umani durante la dittatura militare. Sua è stata la responsabilità della disastrosa guerra per riconquistare le Falkland.
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