Ecuador

Bandiera Ecuador

Capitale Quito
Abitanti 15.609.305
Estensione  Kmq 283.561 
Valuta Dollaro statunitense  USD 1,2141=1€
Fuso orario -6h, -7h se ora legale in Italia
Elettricità  120-127 V, presa AB
Lingua Spagnolo
Aeroporti  Quito UIO, Guayaquil GYE, Cuenca CUE Manta MEC, Baltra (isole Galápagos) GPS, San Cristóbal (isole Galápagos) SCY

Città principali

Quito: gioiello di architettura coloniale, dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’umanità, è collocata tra le suggestive cime delle Ande. Da visitare: le chiese barocche decorate in oro, i conventi cinquecenteschi, gli antichi palazzi spagnoli (il palazzo legislativo, il monastero di San Augustin, la chiesa e il convento-museo di San Francisco, la cattedrale, il palazzo di Arzobispal, il museo del Banco Central). Da non perdere una passeggiata alla Ronda.

Cuenca: città che conserva importanti testimonianze del passato coloniale: dai palazzi alle chiese, alle piazze spettacolari. Numerose le botteghe artigianali dove comprare tappeti, tessuti, gioielli in oro e argento e variopinte ceramiche. Dalla città partono le escursioni verso le magnifiche rovine di Ingapirca, il più importante sito archeologico del Paese.

Banos: costituisce la porta di accesso all’area amazzonica, da cui si può percorrere l’affascinante Strada delle Orchidee, che raggiunge Puyo attraverso la valle del Rio Verde, lungo la quale si vedono canyon con felci giganti, orchidee e lo splendore della foresta pluviale.

Luoghi di interesse

Arcipelago delle Galápagos: un vero e proprio paradiso naturale in mezzo al Pacifico. Le isole più importanti sono Baltra (dove atterrano i voli provenienti da Quito e da Guayaquil), San Cristobal, Santa Cruz, Floreana, Fernandina, Espanola, Santa Fé, Plaza Sur, San Salvador e Isabella.

 

Nonostante il territorio ecuadoriano non sia particolarmente vasto, esiste una diversa varietà di climi. In generale, esistono quattro diverse regioni climatiche in Ecuador, con climi e stagioni contrastanti tra loro, condizionati in gran parte dall’altitudine e dalle correnti oceaniche, in quanto trovandosi all’equatore l’insolazione rimane la stessa durante tutto l’anno, e non è ininfluente riguardo al clima dell’Ecuador. Le stagioni sono solamente due e vengono contraddistinte dall’abbondanza e dalla frequenza delle precipitazioni: la stagione umida è chiamata inverno e presenta generalmente temperature più elevate della stagione secca, chiamata estate.

La costa, che comprende oltre alla zona costiera anche la parte interna del paese a ovest della cordigliera andina, è caratterizzata da un clima tropicale e una temperatura media di 25 °C. La stagione umida, caratterizzata da copiose piogge, va da dicembre a maggio, mentre la stagione secca va da giugno a novembre, periodo nel quale le temperature scendono di qualche grado, quando spirano correnti più fredde e secche provenienti da sud, ossia la corrente di Humboldt, che proveniente dall’Antartide fa sì che la temperatura nella costa sia mediamente 5 gradi in meno che in inverno, quando invece arrivano le umide correnti equatoriali portatrici di intense piogge.

La sierra ha un clima più fresco dovuto all’altitudine; la temperatura oscilla mediamente tra gli 8 °C e 20 °C, con valori massimi compresi tra 22° a 30°. La stagione piovosa nella sierra va generalmente da ottobre ad aprile. Dal punto di vista di un europeo o di un qualsiasi altro abitante delle zone temperate, il clima della sierra appare simile a una primavera o un autunno, come nella stessa Quito, dove durante la giornata soffia un vento fresco e confortevole, seguito da una notte gelida che termina quando si alza il Sole; a quell’altitudine l’aria è rarefatta, e la differenza di temperatura tra i luoghi al Sole e quelli all’ombra è sensibile.

L’oriente (regione amazzonica) ha una clima caldo-umido e non è influenzata dalle correnti oceaniche, trovandosi a est delle Ande, ma dal clima proprio della bacino dell’Amazzonia. Le temperature medie sono di 25 °C e la stagione piovosa va da aprile a novembre, anche se, a differenza che nella costa, le precipitazioni sono presenti pressoché tutto l’anno.

Le isole Galapagos hanno un clima più stabile delle regioni continentali dell’Ecuador, con temperature costantemente comprese tra 22 e 32 °C, anche se talvolta alcune correnti fredde provenienti dal Perù possono far calare la temperatura di qualche grado.

 

Passaporto con validità residua di almeno 6 mesi al momento dell’ingresso nel Paese. Durante il soggiorno in Ecuador è necessario avere sempre con sé un documento di riconoscimento valido per non rischiare, qualora si fosse fermati dalle Autorità di Polizia, di essere momentaneamente arrestati in attesa di accertamenti. Visto d’ingresso non necessario per turismo fino ad un massimo di 90 giorni di permanenza nel Paese.

Nessuna vaccinazione obbligatoria. È richiesto un certificato di vaccinazione contro la febbre gialla ai viaggiatori superiori ad un anno di età provenienti da Paesi dove la febbre gialla è a rischio trasmissione e per coloro che abbiano transitato per più di 12 ore nell’aeroporto di un Paese in cui la febbre gialla è endemica.

La patente italiana è riconosciuta valida, per permanenze fino a 90 giorni per scopi turistici. Si segnala che secondo quanto previsto dalla legislazione locale tutti i conducenti di autovetture che si trovano coinvolti in incidenti stradali che hanno causato gravi danni a persone e/o cose vengono immediatamente detenuti in attesa di accertarne eventuali responsabilità.

Tra la metà del 15° sec. e l’inizio del 16° l’area andina e la costa pacifica furono conquistate dagli incas e durante il regno di Huayna Cápac l’antica città indigena di Quito divenne capitale della provincia settentrionale dell’impero (Chinchasuyu). Dopo la morte di Huayna (1525) la divisione dell’impero tra i suoi due figli e la guerra civile che ne seguì favorirono la conquista spagnola. Occupata fin dal 1534 da Sebastián de Belalcázar, la regione ecuadoriana entrò a far parte del vicereame del Perù, costituito nel 1542: nel 1563 la creazione dell’Audiencia di Quito sanciva l’autonomia dell’amministrazione ecuadoriana nell’ambito del vicereame. L’insediamento spagnolo si verificò soprattutto nell’area andina, dove l’abbondante popolazione india veniva utilizzata prevalentemente come mano d’opera agricola, mentre lo sviluppo di piantagioni di cacao nella regione costiera fu a lungo limitato dallo scarso popolamento e dalle malattie endemiche. Pressoché immune dalla colonizzazione spagnola rimase invece l’Oriente amazzonico. Nella prima metà del Settecento l’Audiencia di Quito fu separata dal vicereame del Perù ed entrò a far parte del vicereame di Nueva Granada. Nel 1822 l’Ecuador aderì alla República de la Gran Colombia, proclamata (1819) sui territori dell’ex vicereame di Nueva Granada. Nel 1830 si proclamava Repubblica indipendente. La vita del nuovo Stato fu a lungo caratterizzata dall’aspro conflitto fra i due settori dell’oligarchia dominante facenti capo rispettivamente alla Sierra (conservatori, clericali) e alla Costa (liberali, laici). Il periodo più stabile nel corso dell’Ottocento si ebbe durante il predominio del conservatore G. García Moreno (1860-75), che instaurò un regime dittatoriale e clericale, promosse la costruzione di infrastrutture e sviluppò il sistema scolastico affidandolo al clero. Verso la fine del secolo, l’aumento del peso economico della Costa, legato alla crescita del commercio con l’estero, favorì un progressivo rafforzamento dei liberali che, fra il 1895 e il 1925, divennero il partito egemone, ridussero i privilegi della Chiesa cattolica e avviarono una modernizzazione del Paese, mentre si verificava una crescita dell’economia. Malgrado tali sviluppi, il sistema politico mantenne un carattere fortemente oligarchico e la grande maggioranza della popolazione rimase al di fuori della vita politica. L’instabilità economica e politica si protrasse dagli anni Venti ai Quaranta, e si aggravò in seguito al conflitto con il Perù (1941) che portò a una notevole riduzione territoriale dell’Ecuador (le tensioni fra i due Paesi durarono fino agli anni Ottanta e solo nel 1995 furono avviati accordi). Al declino dei due partiti tradizionali corrispose la nascita di nuove forze politiche. A iniziare dagli anni Trenta si verificò l’ascesa di caudillosleader carismatici che trovavano nelle masse urbane, prevalentemente meticce, la maggiore base di consenso (per es., J.M. Velasco Ibarra). Nel corso degli anni Sessanta e Settanta, le difficoltà economiche aprirono una fase di disordini e colpi di Stato militari (1963-66; 1972-79); i governi che nacquero però non risolsero i gravi problemi legati allo sfruttamento delle risorse agrarie. Effetti sociali rilevanti ebbe invece la scoperta, alla fine degli anni Sessanta, dei giacimenti petroliferi, che consentirono all’Ecuador di divenire dal 1972 un Paese esportatore di petrolio, aderendo nel 1973 all’OPEC. Lo sviluppo socioeconomico che ne derivò corrispose, sul piano politico, a una tendenza all’aumento della partecipazione popolare, confermata dalla Costituzione (1979), che abolì il bicameralismo e concesse il diritto di voto agli analfabeti; a tali innovazioni fece riscontro un rafforzamento dell’esecutivo, con l’ulteriore estensione dei già vasti poteri presidenziali. Negli anni successivi si verificò l’ascesa di nuovi partiti di ispirazione cattolica, socialdemocratica (Izquierda democrática, ID, che divenne la maggiore forza parlamentare) e marxista, mentre un certo declino subirono le formazioni populiste; il Partido social cristiano (PSC) si affermò come la principale organizzazione conservatrice. L’esplosione di una nuova crisi economica e finanziaria all’inizio degli anni Ottanta portò all’inasprimento delle misure di austerità, già varate dal presidente O. Hurtado Larrea, da parte del conservatore L. Febres Cordero. I gravi incidenti che ne derivarono sfociarono nella proclamazione dello stato di emergenza e in azioni gravemente repressive da parte del governo. La situazione continuò a rimanere tale con il presidente B. Cevallos (di ID, 1988) e con il successore conservatore S. Durán Ballén (1992), che attuò una riforma di privatizzazione. Nel corso degli anni Novanta gli indios diedero vita a un proprio partito che propugnava la proprietà collettiva della terra e che raccolse discreti consensi. Nelle elezioni del 1996 si impose il candidato del Partido roldosista ecuatoriano (PRE) A. Bucaram Ortiz, destituito due anni dopo dal Congresso per incapacità mentale. Fu eletto presidente J. Mahuad Witt e fu varata una nuova Costituzione. Nonostante gli sforzi del presidente, la situazione economica precipitò, sfociando nel 2000 in un incruento colpo di Stato, che portò al potere G. Noboa, il quale lanciò un piano di risanamento. Anche i presidenti successivi (L. Gutiérrez, A. Palacio) continuarono una politica liberista che acuì le difficoltà economiche dei ceti più deboli, finché nel 2006 divenne presidente R. Correa con un programma di radicale riforma politica e di rinegoziazione del debito estero e dei contratti petroliferi con le multinazionali straniere. Nel 2008 è stata varata e sottoposta a referendum una nuova Costituzione, che ha messo precise limitazioni all’economia di mercato e sottolineato i diritti delle comunità indigene.

È da evitare la zona di confine con la Colombia, soprattutto le aree rurali, dove opera la guerriglia colombiana (FARC) ed il rischio di sequestro di cittadini stranieri è elevato. A rischio le zone di confine con il Perù, in particolare la “Cordillera del Condor” dove si potrebbero trovare aree minate a causa dell’ultimo conflitto Ecuador-Perù.

Si stanno verificando sequestri lampo a scopo di rapina, per i quali vengono utilizzati taxi gialli, del tutto simili a quelli muniti di licenza. Si consiglia pertanto ai connazionali di non fermare taxi lungo le strade, ma di prenotarli telefonicamente.

 

Le informazioni ivi contenute hanno puro carattere informativo, non si risponde di eventuali inesattezze e si invita a consultare gli aggiornamenti tramite le competenti autorità. Queste informazioni sono state realizzate attingendo: alla pagina dei tassi di cambio giornalieri comunicati dalla Banca d’Italia alla data del 31 dicembre 2014 per la valuta;  agli standard elettrici nel mondo pubblicati su Wikipedia per elettricità e prese;  alle informazioni inerenti capitale, abitanti, estensione, fuso orario, lingua,  documenti d’accesso, indicazioni sanitarie, patente automezzi, indicazioni speciali, contenute sul sito della Farnesina www.viaggiaresicuri.it nelle date comprese tra il 10 novembre e il 30 dicembre 2014.

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