Nuova Caledonia
Capitale Nouméa
Abitanti 250.000
Estensione Kmq 18.575
Valuta Franco CFP o del Pacifico XPF 119,332=1€
Fuso orario +10h, +9h se ora legale in Italia
Elettricità 220V, presa F
Lingua Francese, lingue locali
Aeroporti Nouméa NOU GEA, Île des Pins ILP, Lifou LIF, Ouvéa UVE, Maré
Noumea, la capitale è una fantastica cittadina multietnica dai tranquilli ritmi tipici delle città coloniali. Da visitare c’è lo splendido Centro Culturale Tijbaou progettato da Renzo Piano. Imperdibile il tour della Grande Terre per ammirare le splendide coste specialmente nel nord presso Hienghène e la sua baia, le rocce di Lindèralique, le lussureggianti valli fluviali, le montagne scoscese solcate da cascate, le foreste pluviali.
L’ile des Pins con le sue baie turchesi contornate da altissimi pini (araucarie) e le isole della Lealtà (Marè, Lifou e Ouvèa) sono una meta obbligata per chi ama il mare. Ovunque si possono visitare i caratteristici villaggi per conoscere lo stile di vita tradizionale dell’ospitale popolo Kanak.
A Ouvea vi sono 25 km di spiaggia bianca e una laguna che si estende a perdita d’occhio con il mare sempre calmo che varia continuamente nelle gradazioni del verde e dell’azzurro.
Faro Amédée: è un faro di ferro situato su Amédée Island, a 24 km da Nouméa. I componenti metallici sono stati fatti da Rigolet a Nord-Est di Parigi nel 1862 e la torre è stata costruita in Parigi come una dimostrazione. E ‘stata poi smontata in pezzi per un peso totale di 387.953 chili e trasportata sulla Senna al porto di Le Havre per il suo viaggio verso la Nuova Caledonia. Con 56 metri di altezza (247 gradini), è uno dei fari più alti del mondo, ed è stato il primo faro metallico costruito in Francia. La prima pietra fu posta il 18 gennaio 1865 ed è stato acceso il 15 novembre 1865, il giorno santo della imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III . La sua luce segnala l’ingresso del passaggio del canale di Boulari, uno dei soli tre passaggi naturali nella barriera che circonda Nuova Caledonia. Dall’altra parte del mondo, il Roches-Douvres nel canale della Manica è il fratello gemello del faro Amédée. E ‘ormai un’attrazione turistica molto popolare.
Centro culturale Jean-Marie Tjibaou: a Nouméa è stato costruito tra il 1995 e il 1998, dal noto architetto italiano Renzo Piano, per celebrare la memoria del leader indipendentista della comunità Kanak, Jean-Marie Tjibaou, morto in seguito a un attentato nel 1989. Il complesso architettonico è costituito da dieci capanne di diverse dimensioni, rivolte verso la baia di Nouméa. Tali edifici sono collegati da un percorso pedonale che si snoda attraverso dei giardini. Renzo Piano, per realizzare questa opera ha studiato attentamente la tradizione delle popolazioni locali, in modo da integrare al meglio gli edifici con l’ambiente circostante. Il Centro culturale è diviso in tre sezioni: la prima, quella espositiva, è dedicata alla cultura e alla storia kanak, con opere di artisti maori, papuani e caledoniani. La seconda parte ospita gli uffici, l’auditorium e la biblioteca; infine la terza sezione ospita le attività ricreative del centro: corsi di danza e musica, pittura e scultura, oltre ad una scuola dell’infanzia. Le “capanne” sono realizzate con centine e listelli in legno ed hanno la conformazione di un guscio traforato. La struttura curva è realizzata in doghe di legno, che al passaggio del vento emettono un fruscio simile a quello degli alberi.
Cattedrale di San Giuseppe: a Noumea, è stata costruita tra il 1887 ed il 1897 grazie alla mano d’opera carceraria ed al progetto di un ex galeotto, un tale Labulle. La chiesa è stata benedetta il 26 ottobre 1890 da padre Xavier Montrouzier, cappellano dell’ospedale, inaugurata durante la seguente festa di ognissanti e consacrata dal vicario apostolico delle isole Figi, mons. Julien Vidal, prima che la facciata ed i campanili fossero perfezionati. La cattedrale è stata classificata come monumento storico il 20 agosto 1992
Mare e spiaggia: la Nuova Caledonia è circondata da una laguna chiusa e le coste della Grande Terre sono alternate da coste rocciose e spiagge sabbiose. Le isole che la circondano sono coralline, principalmente sabbiose, contornate da lussureggiante e intatta vegetazione che ne fa delle vere spiagge tropicali. Da non perdere a Ile des Pins la “piscina naturale” una pozza d’acqua color turchese riparata dalla scogliera e vale la pena fare un’escursione in motoscafo a Ilot Brosse.
Il clima della Nuova Caledonia è caldo e subtropicale, moderato da venti leggeri. Ci sono due stagioni all’anno, quella fresca e quella calda. La stagione fresca è fra aprile ed agosto con temperature dai 17 ai 27 gradi. Durante la stagione calda, ci si deve aspettare un po’ più di pioggia, particolarmente fra gennaio e marzo, quando i cicloni possono anche causare delle frane. La temperatura del mare si aggira sui 26 gradi.
Passaporto con validità residua di almeno 6 mesi. E’ necessario esibire al momento dell’entrata nel Paese il biglietto di andata e di ritorno. Visto non necessario per i cittadini dell’U.E. Per permanenze superiori ai 90 giorni occorre ottenere il permesso di soggiorno se si intende svolgere un’attività lavorativa.
Nessuna.
Sufficiente la patente italiana.
Contesa fra Gran Bretagna e Francia durante la prima metà del XIX secolo, l’isola divenne possedimento francese nel 1853. Servì da colonia penale per quattro decenni a partire dal 1864. La vita politica è complicata dal fatto che la popolazione indigena Melanesiana, la comunità Kanak, è ora una minoranza (44%) a causa del declino della popolazione e dell’immigrazione sotto il dominio francese. Il resto della popolazione è composto dai discendenti dei deportati francesi, conosciuti come caldoches, e da una piccola minoranza est-asiatica. Della Nuova Caledonia fanno parte anche le Isole Loyauté (Marè, Lifou, Ouvea, Tiga, Mouli e Faiava) e l’Isola dei Pini. La rivendicazione dell’indipendenza da parte del “Front de Liberation Nationale Kanak Socialiste (FLNKS)” iniziò nel 1985. Il FLNKS (guidato da Jean Marie Tjibaou, assassinato nel 1989) chiedeva la creazione di uno Stato, chiamato ‘Kanaky’. L’agitazione portò a una crescita dell’autonomia con gli Accordi di Matignon del 1988 e l’Accordo di Noumea del 1998. Entro il 2018 si dovrà tenere un referendum per definire lo status della comunità.
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