Micronesia
Capitale Palikir
Abitanti 107.862
Estensione Kmq 702
Valuta Dollaro statunitense USD 1,2141=1€
Fuso orario L’arcipelago si estende su due fusi orari: +9h (Yap e Chuuk), +10h (Pohnpei e Kosrae), +8/9 h se ora legale in Italia
Elettricità 120V, presa A–B
Lingua Inglese, lingue locali
Aeroporti Pohnpei PNI, Kosrae KSA, Yap YAP
Colonia: sull’isola di Pohnei, è la città più importante; pur essendo piuttosto grande rispetto alle altre cittadine, in realtà conserva le caratteristiche di un piccolo centro ed è formata da una manciata di case colorate. Qui c’è solo un bar, due alberghi e pochissimi ristoranti.
Palikir: la capitale, a soli 8 km da Colonia, è la località più attrezzata, con un aeroporto internazionale e la maggior parte delle strutture turistiche.
Pohnpei: l’isola principale e più estesa della Micronesia è caratteristica per la sua ricca vegetazione e per le sue colline ricoperte da giungle. Assolutamente da visitare sull’isola è Nan Madol, antica cittadina costruita nel XIII secolo dalla dinastia Saudeleur, edificata interamente su isolotti artificiali. Nan Madol è oggi il più importante e ricco sito archeologico della Micronesia. Nan Douwas è una struttura che si innalza per otto metri i cui edifici contengono cripte funerarie.
L’isola di Chuuk è famosa per la sua laguna.E’ estesa per oltre 200 kmq e qui si svolsero i combattimenti fra statunitensi e giapponesi durante l’ultima guerra mondiale. Ricchissima di relitti di navi e caccia giapponesi, è stata recentemente dichiarata monumento nazionale.
L’isola di Kosrae è un vero paradiso per chi ama le immersioni. Oltre 1500 specie diverse di pesci, 100 specie di coralli e anemoni, insieme a centinaia di relitti della seconda guerra mondiale, rendono i suoi fondali tra i più spettacolari al mondo. Palau è anche famosa per la danza. Per la sua grande capacità di espressione artistica la danza è protagonista delle feste di villaggio alle quali possono partecipare anche i turisti, che, per una antica tradizione, portano ramoscelli in segno di intenzioni pacifiche. Le donne del posto, vestite solo di gonne di erba colorata, in queste occasioni si cospargono di olio profumato e si adornano di fiori i capelli.Sull’isola particolarmente caratteristiche sono le rovine di Lelu (area archeologica di abitato risalente al XV secolo, realizzato in pietre di basalto) e di Menka (erano il sacro tempio di Sinlaku, la dea della natura e dell’albero del pane).
Per calarsi nelle tradizioni e nei costumi della popolazione micronesiana, altro luogo particolarmente indicato è sicuramente l’isola di Yap. Qui il tempo sembra realmente essersi fermato; ancora oggi vengono utilizzati come mezzo di pagamento enormi anelli di pietra, alti un metro e mezzo e pesantissimi. Gli anelli, insieme al numero di alberi di cocco e di maiali che si possiedono, sono rappresentativi del livello sociale e della ricchezza del proprietario.
Il clima della Micronesia è caratterizzato da un caldo umido che dura tutto l’anno. La temperatura media si aggira intorno ai 27 °C, qualche volta arriva a superare i 32 °C o scende a 21 °C. Il clima diventa leggermente più secco, fresco e ventilato, tra dicembre e marzo, mentre i mesi più umidi sono aprile e maggio.
Passaporto con validità residua di almeno 6 mesi al momento dell’ingresso nel Paese. Visto d’ingresso non necessario fino a 30 giorni di permanenza nel Paese. Per il semplice transito aeroportuale in territorio statunitense, occorre però munirsi di ESTA (regole per USA). Alcune isole (Pohnpei, Kosrae, Chuuk) applicano una tassa per uscire dal Paese tra 10 e 20 dollari: si suggerisce di munirsi di contanti in quanto in Aeroporto le carte di credito non sono accettate né vi sono presenti ATMs.
E’ possibile guidare con la patente nazionale per solo un mese dall’ingresso nel Paese.
Le prime popolazioni ad abitare le isole vennero presumibilmente dall’Insulindia 4’000 anni fa approdando prima sull’isola Yap, e poi colonizzando le altre. La prima forma di governo fu il regno della dinastia Saudeleur. Questa dinastia dominò dal 500 al 1450 a Pohnpei, realizzando la città megalitica e anfibia di Nan Madol. I primi colonizzatori occidentali a visitare le isole furono i Portoghesi prima, e poi gli Spagnoli nel XVI secolo, che ne dichiararono la sovranità inglobandole nelle Indie orientali spagnole. Nel 1899, vendute, entrarono a far parte dell’Impero coloniale tedesco. Nel 1914 passarono all’Impero giapponese che ne mantenne il controllo fino alla Seconda guerra mondiale, quando vennero liberate dagli Stati Uniti d’America. Durante il conflitto nella laguna di Chuuk, a seguito dell’Operazione Hailstone, avvenne una delle più importanti battaglie navali in cui vennero distrutti numerosissimi aerei e navi nipponiche. Gli U.S.A. le amministrarono con mandato delle Nazioni Unite dal 1947 come parte del Territorio fiduciario delle Isole del Pacifico. Il 10 marzo 1979, quattro dei distretti del Territorio fiduciario ratificarono una Costituzione che portò alla nascita degli Stati Federati di Micronesia. Palau, le Isole Marshall, e le Isole Marianne Settentrionali scelsero di non aderire. Gli Stati Federati di Micronesia il 3 novembre 1986 firmarono un patto di libera associazione con gli U.S.A. rinnovato nel 2004.
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