Isole Cook

Bandiera Isole Cook

Capitale Avarua
Abitanti 11.124
Estensione  Kmq 240 di terra situati in 2,2 milioni di km² di oceano
Valuta  Dollaro neozelandese  NZD 1,5525=1€
Fuso orario –10h,-11h se ora legale in Italia
Elettricità  240V, presa I
Lingua Inglese, maori
Aeroporti  Avarua (Rarotonga) RAR, Araura (Aitutaki) AIT

Avarua, capitale delle Isole Cook e città principale di Rarotonga, si trova al centro della costa settentrionale dell’isola. Fino a pochi anni fa era un porto piccolo e sonnolento, quasi il prototipo di una città commerciale dei Mari del Sud, ma in occasione della festa internazionale di Maire Nui, tenutasi nel 1992, sono stati fatti dei lavori di ristrutturazione e di rinnovamento; da allora Avarua ha conosciuto un certo sviluppo, mantenendo tuttavia intatta la sua atmosfera cordiale e rilassante. Fulcro del centro è la rotatoria, situata verso il margine orientale della città, vicino all’Avarua Harbour. Subito a est della rotatoria sorge il Seven-in-One Coconut Tree,cerchio perfetto formato da alberi che crescono spontaneamente; narra la leggenda che siano nati dallo stesso seme. Tra le vestigia dell’epoca dei missionari ottocenteschi figurano la Papeiha Stone, che prende il nome della prima persona che predicò il vangelo cristiano nelle Isole Cook, e la CICC Church, che risale al 1853 e ha un grazioso cimitero. La Library & Museum Society possiede una vasta collezione di libri sul Pacifico che è possibile consultare, e anche un piccolo museo con oggetti in vimini, tessuti, strumenti musicali e fotografie.

Rarotonga è un posto bello e lussureggiante, orlato di spiagge e coronato al centro dai monti. Tutti i principali luoghi di interesse sono situati lungo le due strade concentriche dell’isola o nelle loro vicinanze. Arorangi, sulla costa occidentale, è stato il primo villaggio costruito dai missionari ed è nato con lo scopo di fungere da modello per il resto dell’isola. Potete visitare la CICC Church del 1849; all’interno è sepolto Papeiha, il primo predicatore cristiano delle Isole Cook. Alle spalle di Arorangi si erge la vetta del Raemaru, ottima meta per un’escursione di una giornata. Il Cultural Village, situato sulla via secondaria di Arorangi, è un posto molto interessante dove in una giornata potrete imparare più cose sulla cultura delle Isole Cook che nel resto di tutto il vostro soggiorno. Con una visita guidata verrete condotti in diverse capanne tradizionali e assisterete a dimostrazioni sulla storia delle isole, sulla medicina maori, sulle tecniche di pesca antiche, sull’intaglio del legno e sulla danza; al termine parteciperete a un banchetto con cibi tradizionali allietato da danze tipiche. Vicino alla costa meridionale dell’isola c’è la Wigmore’s Waterfall, dove il Papua Stream si getta in una fresca piscina naturale. È possibile raggiungere la cascata direttamente in auto, ma l’ultimo tratto è molto sconnesso e richiede l’uso di un fuoristrada; in alternativa potete fare una bella escursione a piedi partendo dalla strada litoranea. Proseguendo lungo il Cross-Island Track (il percorso che attraversa l’isola) si arriva al Rua Manga (L’Ago), una vetta di 415 m da cui si ammira una splendida veduta verso nord-ovest e verso sud. L’attraversamento dell’isola richiede 2 o 3 ore e ad entrambe le estremità ci sono gli autobus pubblici.

Aitutaki, che viene dopo Rarotonga nel giudizio dei visitatori, possiede comunque una sua peculiare bellezza. Tanto per cominciare sorge su una laguna triangolare punteggiata di graziose motu (piccole isole) ed è anche interessante dal punto di vista storico perché ha diversi marae (i luoghi per i raduni religiosi prima del contatto con gli europei) aperti ai visitatori. Aitutaki offre anche uno degli spettacoli di musica e danza detti ‘island nights’ più belli dell’arcipelago. Il villaggio principale dell’isola è Arutanga, una sonnolenta località con una malridotta chiesa del 1828 che è la più vecchia delle Isole Cook (nonché una delle più belle) e contiene diversi oggetti di legno intagliato e alcune vetrate policrome. Troverete poi diversi bei negozietti e dalla punta del molo potrete ammirare una splendida veduta della costa. Vicino alla costa sud-orientale ci sono alcuni marae fatti con imponenti massi di basalto nero; molti di essi sono tra i più grandi di tutto l’arcipelago e ciascuno ha il proprio nome. Il Maungapu, all’estremità settentrionale dell’isola, è un’altura di soli 125 m ma vale la pena salire sulla cima (con una facile escursione di mezz’ora) per ammirare il panorama della laguna e dell’isola. La laguna è una meraviglia: è punteggiata di banchi di sabbia e barriere coralline e ha 21 motu (ed è priva di squali). I motu più belli sono Maina, dove potrete fare snorkelling e vedere i nidi dei fetonti, e Tapuaetai, o Isola di un piede, che vanta una spiaggia splendida e fantastiche acque turchesi. L’aeroporto si trova all’estremità settentrionale dell’isola: voli quotidiani collegano Aitutaki con Rarotonga. Aitutaki è una meta molto popolare tra chi visita le isole a bordo di lussuosi panfili, ed è anche possibile raggiungerla con le navi mercantili che accettano a bordo i passeggeri.

Atiu con i suoi bei panorami, le magnifiche spiagge e la scarsità di turisti, è forse il più bel tesoro nascosto delle Isole Cook. È anche una curiosità geologica: è infatti circondata da un anello di coralli fossilizzati e rialzati (un fenomeno detto makatea) largo un chilometro che, insieme alla collina alta 70 m con la cima piatta, fa assomigliare l’isola a un cappello con la tesa bassa e piatta. Fatta eccezione per Taunganui Harbour, dove l’acqua è profonda e limpida, non ci sono molti altri posti adatti al nuoto, me le belle spiagge sono l’ideale per passeggiare e prendere il sole. Molte distano solo un breve tratto dalla strada litoranea, ma per raggiungerne alcune bisogna camminare tra gli arbusti. Pare che la Oravaru Beach, sulla costa occidentale, sia il luogo in cui approdò il capitano Cook. Tra Tarapaku Landing e Oneroa Beach, sulla costa nord-orientale, ci sono le Three Grottoes (Tre Grotte), che si possono visitare solo quando il mare sul versante orientale dell’isola è calmo. Oneroa è un ottimo posto per trovare le conchiglie (o le scarpe vecchie, che sembrano concentrarsi tutte qui!). Con la bassa marea la laguna tra Takauroa Beach e Matai Landing si prosciuga a causa delle presenza di alcune doline, che diventano ottime per lo snorkelling. Nella fase di bassa marea si può anche camminare lungo la barriera corallina e raggiungere il Coral Garden, dove molti pesci tropicali rimangono intrappolati con il ritirarsi dell’acqua. La ripida strada che collega Tarapaku Landing con il Tengatangi Village attraversa piantagioni, campi di taro, macchie di papaie, makatea, foreste litorali e un lungo muro, il Vairakai Marae, costruito con 47 grandi pietre di calcare. Una volta arrivati in cima potete seguire un circuito che tocca i cinque villaggi dell’isola, tutti distanti un chilometro l’uno dall’altro. Da non perdere è il Fibre Arts Studio situato a Teenui, nel nord-ovest; si tratta di un laboratorio specializzato in tivaevae, le variopinte coperte che sono uno dei più famosi prodotti artigianali delle Isole Cook. Potete farvene fare una su misura oppure acquistare arazzi e borse. Verso l’angolo sud-orientale del circuito che collega i villaggi sorge la Atiu Island Coffee Factory, dove potete assistere alle varie fasi di produzione del caffè, dalla sgusciatura dei baccelli alla tostatura e all’imballaggio. Sono anche offerte la visita della piantagione e la degustazione. Sulla makatea vi sono decine di grotte, molte delle quali possono essere esplorate; è preferibile però ingaggiare una guida perché si corre il rischio di perdersi. Atiu e Rarotonga sono collegate da diversi voli al giorno; Atiu è anche servita regolarmente dalle navi mercantili che accettano a bordo i passeggeri.

Suwarrow è uno dei più famosi atolli delle Isole Cook grazie al lungo periodo che vi trascorse in solitudine lo scrittore neozelandese Tom Neale. I sei anni che egli passò qui in eremitaggio portarono alla creazione di An Island to Oneself, diventato ormai un classico della letteratura sui Mari del Sud. La camera di Neale è ancora arredata come quando la occupava lui. I visitatori che giungono a bordo dei loro panfili scrivono il loro nome sul diario lasciato nella stanza; di tanto in tanto arriva anche qualche pescatore di perle proveniente da Manihiki. Suwarrow è particolarmente famoso tra i velisti perché è uno dei pochi atolli delle Cook settentrionali con una laguna accessibile; la laguna è grande, ma le isole sono molto piccole e basse. Talvolta gli uragani sollevano onde che travolgono le isole coprendo completamente anche quelle più alte; è ciò che accadde nel 1942 durante il soggiorno a Suwarrow dello scrittore Robert Dean Frisbie, che sopravvisse insieme agli altri membri del suo gruppo legandosi alle piante. Oggi sull’isola vive solo un custode con la sua famiglia. L’unico modo per raggiungere Suwarrow è approfittare di una delle rarissime imbarcazioni che fanno servizio per l’atollo oppure venire con un panfilo privato.

Mitiaro: non vi sono molte spiagge però l’acqua è così cristallina che questo luogo è ideale per nuotare nelle grotte calcaree sotterranee dell’isola.

Manihiki: per molti è l’atollo più bello dell’arcipelago. Quaranta piccoli isolotti circondano una grande laguna di 4 km di larghezza, nel cui fondale si nascondono le perle nere. E’ situato 1.200 km a nord di Rarotonga.

Le isole Cook, situate nel tropico del Capricorno, beneficiano di un clima tropicale. La stagione calda dura da dicembre a marzo, quando possono verificarsi diverse piogge e addirittura uragani. La temperatura massima media in questi mesi è di 28 gradi centigradi e la minima è di 22. La stagione fredda e secca va da aprile a novembre e vede solo piccole variazioni di temperatura ma molte meno precipitazioni. Le acque costiere possono raggiungere temperature massime di 30 gradi centigradi e minime di 22.

Passaporto con validità superiore alla durata del soggiorno. Visto di ingresso: non è necessario per soggiorni fino a 30 giorni ma bisogna essere in possesso di biglietto aereo andata/ritorno.

Valutare vaccinazione contro l’epatite A ed il tetano, comunque non obbligatorie, e di portare con sé prodotti repellenti per gli insetti poiché si tratta di una zona a rischio dengue soprattutto durante la stagione delle piogge (novembre-aprile).

La polizia rilascia una patente locale su presentazione di quella italiana, dietro pagamento di una tassa. Circolazione a sinistra.

Le Isole Cook sono state abitate da polinesiani che si spostarono da Tahiti nel VI secolo. Furono poi visitate da esploratori spagnoli nel XVI secolo, più avanti da esploratori britannici e, verso la fine del XVIII secolo, dal capitano James Cook. L’isola fu chiamata proprio in onore del capitano Cook, che inizialmente le chiamò isole Hervey.  Dopo essere state per tanti anni sotto il protettorato britannico che le salvaguardava dalle invasioni dei francesi, passarono sotto il governo della Nuova Zelanda nel 1901, prima di diventare indipendenti nel 1965.

Le informazioni ivi contenute hanno puro carattere informativo, non si risponde di eventuali inesattezze e si invita a consultare gli aggiornamenti tramite le competenti autorità. Queste informazioni sono state realizzate attingendo: alla pagina dei tassi di cambio giornalieri comunicati dalla Banca d’Italia alla data del 31 dicembre 2014 per la valuta;  agli standard elettrici nel mondo pubblicati su Wikipedia per elettricità e prese;  alle informazioni inerenti capitale, abitanti, estensione, fuso orario, lingua,  documenti d’accesso, indicazioni sanitarie, patente automezzi, indicazioni speciali, contenute sul sito della Farnesina www.viaggiaresicuri.it nelle date comprese tra il 10 novembre e il 30 dicembre 2014.

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