Turchia

Bandiera Turchia

Capitale Ankara
Abitanti 73.772.988
Estensione  Kmq 783.562 
Valuta Lira turca  TRY 2,832=1€
Fuso orario +1h rispetto all’Italia
Elettricità  2V, presa CF
Lingua Turco
Aeroporti  Ankara ANK ESB, Istanbul IST SAW, Smirne (Izmir) ADB, Antalya AYT, Adana ADA, Trebisonda (Trabzon) TZX, Dalaman DLM, Bodrum BJV, Kayseri ASR, Diyarbakır DIY,Samsun SZF, Van VAN, Gaziantep GZT

Città principali

Ankara, la capitale, sorge nella zona di passaggio tra l’Anatolia Centrale e il Ponto Meridionale. Le sue origini sono molto antiche: ai romani seguirono i bizantini fino a quando, nel 1071, l’Anatolia aprì le porte ai turchi selgiuchidi. Il mausoleo di Ataturk è il simbolo della nuova Ankara, suddiviso in quattro parti: il viale d’accesso, fiancheggiato da statue di leoni coricati, il piazzale antistante, il vero e proprio mausoleo e le ali adibite al museo. Da vedere anche il tempio di Augusto, l’Haci Bayram Camii e Turbesi (costituito dalla moschea eretta nel 1427 da Haci Bayram e dalla tomba di quest’ultimo), la cittadella con el sue 42 torri.

Moltissimi i musei a partire dal museo delle culture anatoliche, o museo ittita, con un numero impressionante di eccezionali reperti archeologici, ma soprattutto con la più vasta raccolta al mondo di arte ittita (grandi statue, tavole di terracotta).

Istanbul

Metropoli di rilievo mondiale, capitale fino al 1923, è tuttora la prima città e il principale porto della Turchia. La città gode di una posizione incantevole, parte in Europa su una splendida baia naturale lunga 7 km, il Corno d’Oro, parte in Asia, da cui la separa il Bosforo. La miriade di musei, palazzi, minareti, moschee (ben 135) e mercati e l’intensa attività commerciale fanno di Istanbul una meta frequentatissima del turismo da diporto e d’affari.

Domina Istanbul Vecchia la torre di Galata, del 1423, con ristorante, locale notturno e panorama mozzafiato. Sfolgorante, sempre sulla sinistra del Corno d’Oro, è il palazzo di Dolmabahce, eretto nel 1854 in riva al mare nel cosiddetto stile rinascimentale turco. Al di là del ponte di Galata sorgono i più bei monumenti di Istanbul.

Il Topkapi Sarai, città-palazzo in cima al primo dei sette colli di Nuova Roma (dov’era l’acropoli), circondata da mura merlate rafforzate da torri, è un complesso di edifici e spazi verdi, al centro del quale spicca il palazzo vero e proprio, voluto da Mohamed II nel 1468, ampliato da Solimano il Magnifico e usato come residenza del sultano fino alla metà dell’Ottocento. Delle strutture esterne fa parte il museo archeologico, uno dei principali al mondo. La chiesa della Divina Sapienza è il massimo monumento della città e l’espressione più matura dell’architettura bizantina. La Sulthan Ahmet Camii, la cosiddetta Moschea Blu, con sei minareti e una possente cupola centrale, risale al 1616: dal peristilio con sfarzosa fontana di marmo, si accede all’interno, che la proporzione degli spazi e il fantastico gioco cromatico pongono ai vertici dell’architettura ottomana.

Il Gran Bazar costituisce un quartiere a sé ed è un enorme mercato coperto, cui si accede attraverso tredici porte. Con il suo intrico di stradine avvolte nella semioscurità e ogni genere di mercanzia, è uno dei punti turistici di maggior richiamo.

Antalya, città nota anche come Adalia, si trova in bella posizione sulla riviera turca, nella parte più interna del golfo omonimo, circondata dall’imponente scenario dei monti del Tauro. Una scogliera alta fino a 23 m chiude e protegge il vecchio porto, mentre verso ovest si estende l’ampio arco della spiaggia ghiaiosa di Konyaalti, a ridosso della cresta montana. Importantissimo alla periferia occidentale, il museo archeologico, con reperti dall’età del Bronzo all’epoca ellenistico-romana. I dintorni della città sono ricchi di attrattive artistiche e naturali. A nord-est si trovano gli scavi dell’antica Perge, con l’agorà, due torri circolari, lo stadio e il teatro romani. La costa che delinea il golfo di Antalya è la celebrata ‘riviera turca’, costituita da una serie ininterrotta di spiagge prevalentemente sabbiose che si estendono per 220 km. A pochi chilometri da Antalya si trovano le cascate di Duden, le cascate di Kursunlu e il lago Nilufer.

Bursa

Splendidamente situata su una terrazza calcarea, a 30 km a sud del mar di Marmara, è una delle mete turistiche più interessanti della Turchia per il pittoresco centro storico, la ricchezza monumentale (moschee e musei), la bellezza dei dintorni (massiccio dell’Uludag) e la presenza delle terme di Cekirge, tra le più famose di tutto l’Oriente.

Erzurum

Situata sull’antica via della seta tra la Persia e il mar Nero, Erzurum è il principale centro economico e culturale della Turchia Orientale. Tra i suoi monumenti la scuola coranica Cifte Minareli (XIII sec.), dalle bellissime decorazioni in facciata tra due minareti scanalati di mattoni rossi, e la Yakutiye Medresesi, con un fantastico gioco decorativo all’ingresso e un basso minareto rivestito di maioliche.

Smirne

Terza città della Turchia per numero di abitanti, Smirne (in turco Izmir) si trova nella parte centroccidentale della costa anatolica, in fondo allo splendido golfo omonimo, uno dei più belli dell’Egeo. Agglomerato di aspetto moderno, con pochi ma significativi monumenti, vive di un intensissima attività portuale, commerciale, finanziaria e industriale.

I luoghi di maggiore interesse per i turisti sono la piazza, con i resti dell’antico mercato greco ricostruito sotto Marco Aurelio nel II secolo d.C., e il museo archeologico che, tra i reperti provenienti da numerose località, conserva le sculture di Poseidone e Demetra del II sec. a.C., alcuni sarcofagi, una colossale testa romana, mosaici, una preziosa raccolta di monete e gioielli, nonché l’originale bronzeo di una statua di Demetra proveniente da Alicarnasso (IV sec. a.C.). Nell’originale edificio antistante, il museo etnografico espone oggetti dell’artigianato turco.

Luoghi di interesse

Cappadocia

La regione della Cappadocia si estende per monti e altipiani dell’Anatolia Orientale, tra il medio e l’alto Kizilirmak. Il suo fascino deriva in particolare dai fenomeni erosivi, che nel corso dei millenni hanno modellato le rocce porose, disegnando le notissime torri coniche e altre bizzarre formazioni naturali, inducendo l’uomo a scavarvi prima rifugi, poi abitazioni, chiese, monasteri o addirittura intere città.

Efeso

Situate a 75 km a sud di Smirne, presso la cittadina di Selcuk, le rovine di Efeso costituiscono una delle principali attrattive turistiche della Turchia.

Pergamo

I resti della capitale dell’antico regno di Pergamo (oggi Bergama) sorgono a 90 km a nord di Smirne. Dalla piazza inferiore (II sec. a.C.) si passa al teatro musicale, allo stadio e al ginnasio e si sale ai bagni romani e al tempio di Demetra (III sec. a.C.) raggiungendo l’acropoli, sopra la quale sorgeva il celebre altare di Zeus conservato a Berlino. I resti dei templi di Atena, Traiano, Dionisio, Asclepio e Telesforo e del teatro, meravigliosamente aperto sulla valle, fanno di questo uno dei siti archeologici più importanti della Turchia.

Hattusa

Le rovine dell’antica capitale ittita si trovano nei pressi del piccolo centro di Bogazkale (o Bogazcoy), 200 km a est di Ankara. Suddivisa in una città vecchia (o bassa) e in una nuova (o alta), separate da vallette e rocce, conserva resti di piccoli edifici di culto e, delle imponenti mura fortificate, in cui si aprivano porte dai possenti pilastri scolpiti (Reale, dei Leoni, della Sfinge) e di un grande complesso sacro detto “del tempio”.

A 2 km da Hattusa verso nord-est si trova una delle più notevoli testimonianze dell’arte ittita, il santuario rupestre di Yazilikaya (XV sec. a.C.), formato da due vani scavati in un blocco roccioso alto 12 m.

Burdur

La città è nota in tutta la Turchia per i suoi laghi meravigliosi e per i tappeti Kilims.

Bodrum  Bodrum è il luogo di nascita di Erodono, conosciuto come il padre della storia, ed è uno dei luoghi di villeggiatura della costa del Sud dell’Egeo. Il magnifico Castello di San Pietro del XV secolo domina la città dalla sua posizione fra le due baie. Ora ospita un affascinante Museo di Archeologia Marina. Un’altra attrazione di Bodrum è il Mausoleo di Alicarnasso, i resti in rovina di una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico.

Pamukkale, che in turco significa “castello di cotone”, è un sito naturale della Turchia sud-occidentale, nella provincia di Denizli, prossimo all’omonimo abitato. L’acqua che sgorga è soprassatura di ioni calcio e di anidride carbonica, i quali con l’acqua danno luogo alle caratteristiche formazioni, costituite da spessi strati bianchi di calcare e travertino lungo il pendio della montagna, rendendo l’area simile ad una fortezza di cotone o di cascate di ghiaccio.

Pamukkale è un importante centro turco per i turisti che viaggiano dalle coste dell’Adalia e del Mar Egeo per vedere questo luogo che, in coppia con Hierapolis, è uno dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Esistono pochi luoghi al mondo simili a questo.

L’attività vulcanica sotterranea che ha generato le fonti termali, permette anche all’anidride carbonica di fuoriuscire generando quella che viene chiamata “Plutonium”, formata interamente da plutone, e che significa “luogo del dio della morte”.

 

Nonostante la Turchia si trovi geograficamente nell’area Mediterranea e ne venga influenzato in modo piuttosto evidente, conformazione orografica ed estensione del territorio producono una molteplicità incredibile di tipi climatici. La penisola anatolica può vantare una varietà che va dal temperato umido-marittimo al freddo continentale, passando dall’arido-steppico. Dalle spiagge calde ed accoglienti del sud-ovest alle impervie e nevose montagne, la meteorologia e la climatologia dello stato turco possono essere considerate tra le più interessanti esistenti a livello mondiale. La profonda differenza che esiste tra le zone interne e quelle litoranee è generata principalmente dalle catene montuose che si sviluppano parallelamente alle coste. La caratteristica di ‘marittimità’ che esiste per tutti i paesi a ridosso del Mediterraneo non è quindi conservata sull’Altopiano Anatolico, dove nubi consistenti e piogge sono fatto raro sia in estate che in inverno. Più ad est, le montagne superano spesso i 2500-3000 metri e, con una conformazione ad arco aperto verso occidente, permettono buone precipitazioni che principalmente assumono carattere nevoso. E’ qui che si hanno i massimi accumuli di neve del paese ed è qui che per mesi intere cittadine e villaggi rimangono completamente isolati con temperature che possono raggiungere i -30/-38°C. In simili condizioni è possibile che il manto bianco permanga al suolo anche per 120 giorni. In questi impervi luoghi la temperatura media dell’anno si aggira intorno ai 6°C e, considerando che d’estate si hanno temperature anche superiori a 30°C, è evidente l’altissima escursione termica annua. Sulle zone Mediterranee e dell’Egeo, invece, si hanno condizioni invernali miti e piovose al sud, con maggiori possibilità di irruzioni fredde più a nord, nella zona di Istanbul e quella litoranea del Mar Nero. Le precipitazioni annuali sulle coste possono variare dai 2200 mm all’estremo nord-est sul confine con la Georgia, ai 580 mm della regione di Smirne sul Mar Egeo. Le temperature delle più importanti città sono molto diverse tra loro. Si hanno località dal clima temperato ed umido come quello di Istanbul che ha 5°C di media in inverno e 26°C in estate, oppure località con clima steppico, secco e freddo che registrano escursioni termiche diurne molto elevate. Questo è il caso di Ankara, la capitale, dove la temperatura media invernale è di -2°C (ma può variare dai -20°C ai 15°C) e quella estiva si aggira attorno ai 30°C.

Passaporto o carta d’identità valida per l’espatrio.

E’ consentito l’ingresso anche con la sola carta di identità valida per l’espatrio e con una validità minima di 5 mesi per coloro che entrano in Turchia attraverso tutte le frontiere, per via aerea e marittima o entrano in Turchia, dal confine greco e bulgaro, per via ferroviaria e per via terra. E’ invece assolutamente necessario il passaporto, con validità residua di almeno 5 mesi, per coloro che entrano nel Paese, per via terra e ferroviaria, dai confini del sud-est ed est della Turchia, ovvero dalle frontiere con la Georgia, l’Azerbaigian – exclave del Nakhicevan, l’Iran, l’Iraq e la Siria, (la frontiera con l’Armenia risulta, al momento, chiusa). L’ingresso nel Paese per motivi turistici è consentito per un periodo massimo di 90 giorni nell’arco di 180 giorni, senza obbligo di visto. Per coloro che si recano nel Paese per motivi diversi dal turismo è necessario il passaporto, per l’apposizione del relativo visto/permesso di soggiorno da parte delle Rappresentanze Turche in Italia o nel Paese di residenza degli interessati. In questo caso la validità residua del passaporto deve essere di almeno 60 giorni oltre la data di scadenza del visto/permesso di soggiorno.

In ogni caso, il passaporto deve avere almeno una pagina libera, per l’apposizione dei timbri di entrata ed uscita.

Si raccomanda di controllare sempre che il timbro venga apposto sia all’ingresso, sia all’uscita dal territorio turco.

Nessuna.

Patente italiana. Un veicolo con targa italiana deve avere la copertura assicurativa della Carta verde, che deve includere tutta la Turchia, vale a dire la Turchia d’Asia (Anatolia) e la Turchia d’Europa. Chi è sprovvisto di polizza di assicurazione straniera valida per l’intera Turchia, deve sottoscrivere una polizza a breve termine in loco. Si ricorda a chi guida all’estero un’auto non propria che è consigliabile avere una delega a condurre del proprietario con firma autenticata . Si consiglia di avere anche una traduzione in turco della delega stessa.

La prima grande civiltà nel territorio dell’odierna Turchia fu quella degli ittiti, che dominarono l’Anatolia a partire dalla metà dell’Età del Bronzo (1900-1600 a.C.), si scontrarono con l’Egitto di Ramsete II e conquistarono la Siria. Quando gli achei attaccarono Troia nel 1250 a.C., la macchina imperiale degli ittiti cominciò a cedere, a causa delle ondate dei ‘popoli del mare’, che arrivavano dalle isole greche, e della pressione di varie città stato (dominate da frigi, cimmeri, lidi). Ciro il Grande, imperatore di Persia dal 550 al 530 a.C., invase l’Anatolia da est. I persiani furono sconfitti da Alessandro Magno, che intorno al 330 a.C. conquistò tutto il Medio Oriente, dalla Grecia all’India. Dopo la morte di Alessandro, l’impero perse ogni stabilità e fu teatro di guerre intestine, fino a quando, nel 279 a.C., i galati (popolazione celtica) scelsero Ankara come capitale, insediandosi in modo più o meno pacifico tra i regni seleucide, pontico, armeno e di Pergamo. La dominazione romana garantì prosperità e una relativa pace per almeno tre secoli, creando le condizioni ideali per la diffusione del cristianesimo. San Paolo percorse l’Anatolia per diffondere il messaggio di Cristo, San Giovanni avrebbe scritto a Efeso il quarto Vangelo e Maria si sarebbe ritirata negli ultimi anni di vita in una casa vicino a Efeso. A partire dal 250 d.C., l’Impero Romano cominciò a declinare, ma nel 324 Costantino gli ridiede vigore e progettò la costruzione di una nuova capitale, che si sarebbe chiamata Costantinopoli. Giustiniano (527-65) portò l’Impero d’Oriente al suo massimo splendore, riconquistando una parte dell’Italia, i Balcani, l’Anatolia e il Nordafrica. Cinque anni dopo la sua morte, alla Mecca nacque Maometto, che segnò l’inizio di uno dei capitoli più stupefacenti della storia dell’umanità. Sessant’anni dopo l’ispirazione divina di Maometto, l’esercito dell’Islam giunse alle mura di Costantinopoli, dopo aver conquistato le terre del Medio Oriente e dell’Egitto. Bisanzio fu costantemente minacciata dalla pressione islamica, ma solo l’arrivo degli ottomani, nel XV secolo, poté piegare la sua resistenza. L’Impero Ottomano era sorto alla fine del XIII secolo, dall’unione dei guerrieri turchi in fuga dall’invasione dei mongoli. Nel 1453, gli ottomani erano abbastanza forti da prendere Costantinopoli, sotto la guida del sultano Maometto il Conquistatore. Grazie a Solimano il Magnifico (1520-66) l’impero raggiunse l’apogeo, Costantinopoli fu ampliata e Gerusalemme ricostruita: il territorio si estese fino alle porte di Vienna. Nel 1585 cominciò il lungo declino dell’impero. Nel XIX secolo, quando il malgoverno contribuì a far crescere il nazionalismo e il sentimento di identità nazionale dei popoli dell’impero, iniziarono le rivolte e le guerre d’indipendenza, spesso appoggiate dalle grandi potenze europee. Dopo lunghe e sanguinose lotte, nel 1832 si formò il regno di Grecia e negli anni successivi lottarono per l’indipendenza anche i serbi, i bulgari, i romeni, gli albanesi, gli armeni e gli arabi. Le potenze europee si gettarono come avvoltoi sull’impero ormai in frantumi. La Turchia cercò invano di modernizzare e consolidare il proprio dominio, ma commise l’errore di entrare nella prima guerra mondiale a fianco della Germania e dell’Austria. I trattati di pace disgregarono ciò che restava dell’antica potenza turca. Fu nel quadro di questa dissoluzione, sancita dal Trattato di Sèvres del 1920, che nacque la moderna Turchia. Dopo aspri scontri – in particolare con i Greci – i confini del nuovo Stato furono fissati nel 1923. Nello stesso anno fu proclamata la repubblica, di cui divenne presidente Mustafà Kemal, detto Atatürk, cioè «padre dei Turchi». Kemal Atatürk rimase al potere sino alla sua morte nel 1938. Egli instaurò un regime autoritario che produsse un enorme sforzo di modernizzazione del paese sul piano politico, sociale, economico e culturale, ispirato al modello di sviluppo occidentale. Sotto la sua guida, infatti, l’Islam cessò di essere religione di Stato e fu promossa l’emancipazione delle donne, alle quali venne concesso nel 1934 il diritto di voto. Furono avviati un intenso processo di industrializzazione sotto la direzione dello Stato e, insieme a esso, un altrettanto rilevante sforzo di razionalizzazione delle strutture amministrative del paese. Dopo la morte di Atatürk, la Turchia rimase neutrale per gran parte della Seconda guerra mondiale (1939-45), schierandosi infine, negli ultimi mesi del conflitto, al fianco delle potenze alleate. Membro della NATO dal 1952, nel secondo dopoguerra il paese strinse forti legami con gli Stati Uniti. Sul piano interno esso rimase segnato per lungo tempo da una profonda instabilità e da gravi tensioni che tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta favorirono a più riprese la formazione di governi militari. Questa instabilità è stata ulteriormente alimentata dai contrasti con la Grecia per il dominio su Cipro e dalla questione dell’indipendentismo dei Curdi, i quali, stanziati principalmente in un’ampia regione della Turchia (ma anche in Iran, Iraq, Siria, Armenia e Azerbaigian), sono stati sistematicamente oppressi dalle autorità turche. Il ricorso al terrorismo da parte di alcune formazioni politiche curde ha provocato feroci repressioni da parte del governo. Nella guerra successiva all’invasione irachena del Kuwait (1990-91), la Turchia si è schierata a fianco degli Stati Uniti e dell’ONU. Nel quindicennio successivo, mentre perduravano le tensioni causate dal problema curdo, il paese è stato più volte scosso dalle violenze dei fondamentalisti islamici e dagli attentati terroristici da essi messi in atto. In controtendenza rispetto all’originario progetto di occidentalizzazione e di secolarizzazione promosso da Kemal Atatürk, nell’ultimo periodo la Turchia ha conosciuto una significativa rinascita di tendenze islamizzanti, soprattutto sul piano sociale e culturale, ma con significativi effetti a livello politico. Per quanto riguarda la politica estera, i rapporti tra la Turchia e gli Stati Uniti si sono almeno in parte deteriorati in relazione alla guerra americana in Iraq (2003). Una vicenda assai complessa e tuttora aperta è quella dell’ingresso della Turchia nell’Unione europea, che ha sollevato molteplici obiezioni in Europa e nella stessa Turchia.

Le informazioni ivi contenute hanno puro carattere informativo, non si risponde di eventuali inesattezze e si invita a consultare gli aggiornamenti tramite le competenti autorità. Queste informazioni sono state realizzate attingendo: alla pagina dei tassi di cambio giornalieri comunicati dalla Banca d’Italia alla data del 31 dicembre 2014 per la valuta;  agli standard elettrici nel mondo pubblicati su Wikipedia per elettricità e prese;  alle informazioni inerenti capitale, abitanti, estensione, fuso orario, lingua,  documenti d’accesso, indicazioni sanitarie, patente automezzi, indicazioni speciali, contenute sul sito della Farnesina www.viaggiaresicuri.it nelle date comprese tra il 10 novembre e il 30 dicembre 2014.

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