Svizzera
Città principali
Berna: (in tedesco Bern, in francese Berne) è la capitale della Confederazione Elvetica, centro politico e amministrativo del Paese. Situata a 540 m nel cuore del Mittelland, è attraversata dal corso dell’Aare, sulla cui riva sinistra, in una specie di penisola, chiusa in un’ansa del fiume che scorre alcune decine di metri al di sotto, è la parte più antica e artisticamente importante della città, dominata dalla cattedrale. La posizione suggestiva e l’armonico inserimento nel contesto circostante sono una delle maggiori attrattive di Berna, che è forse quella tra le città svizzere che meglio ha saputo conservare il suo borgo medievale.
Le vie principali del nucleo antico, assai caratteristiche, sono ampie, fiancheggiate da portici per il passeggio e ornate da fontane cinquecentesche, con colonne manieristiche. Punto nevralgico della città è la Bubenbergplatz, dove sorgono l’ospedale civile (risalente alla metà del XVIII secolo) e la chiesa evangelica dello Spirito Santo, la più importante chiesa protestante barocca della Svizzera. Un altro punto caratteristico della città è la Bundesplatz, che due volte la settimana ospita il celebre mercato dei fiori.
Numerosi i musei (Kunstmuseum, Kunsthalle, Bernisches Historisches). Il maggiore è il Kunstmuseum, di importanza fondamentale per la pittura svizzera dal XV secolo a oggi e dotato, come tutti i musei svizzeri, di una cospicua sezione dedicata all’arte moderna e contemporanea, sia francese sia tedesca, tra cui la raccolta della fondazione Paul Klee (40 dipinti e migliaia tra disegni e stampe del pittore).
Assai pittoreschi sono, infine, i dintorni: dall’altura boscosa del Gurten (856 m), a sud della città, cui è collegata con una funicolare, oppure dal Kursaal Schanzli, sulla destra dell’Aare, si gode il panorama sulle Alpi.
Basilea: (in tedesco Basel, in francese Bâle) è, per abitanti, la terza città della Svizzera. Noto polo culturale e fiorente centro commerciale ed economico, è una città architettonicamente molto interessante: vi sono rappresentati molti stili, dal tardo gotico Municipio sulla piazza del mercato alla Geltenzunfhaus, l’antica sede della corporazione dei viticoltori (all’angolo tra la piazza del mercato e la Freie Strasse), in stile rinascimentale italiano. Numerosi sono anche i palazzi barocchi e le case borghesi rococò e neoclassiche. Notevole la grandiosa cattedrale, le cui parti più antiche risalgono al IX secolo. Fra i musei della città il più importante è l’Offentliche Kunstsammlung, prima collezione pubblica di opere d’arte in Europa: conserva le maggiori opere dei pittori tedeschi K. Witz e H. Holbein il Giovane; eccezionale anche la raccolta dell’Ottocento e del Novecento, con molte opere dei romantici francesi e tedeschi, degli impressionisti e postimpressionisti francesi e dei maggiori artisti europei (Klee, Picasso, Braque, Kokoschka).
Bellinzona: capoluogo del Canton Ticino, sulla sinistra del fiume Ticino, è conosciuta anche come la città dei castelli. L’abitato è infatti dominato da tre grandi castelli: il Castello Grande, il Castello di Montebello e il Castello di Sasso Corbaro (1479). Degna di interesse è la Collegiata dei SS. Pietro e Paolo, in stile rinascimentale, ma con una ricca decorazione barocca.
Ginevra: (in francese Genève, in tedesco Genf), è la città simbolo della riforma calvinista e la seconda della Confederazione per numero di abitanti. La città vecchia è divisa dal fiume stesso (che qui riceve da sinistra l’Arve) in due settori, mentre la parte moderna, con ampi viali e parchi, si estende lungo le rive del lago. Città ricca e cosmopolita, soggiorno preferito da personaggi illustri, qui attirati dalla bellezza del paesaggio e dalla dolcezza del clima, Ginevra fu scelta con sempre maggior frequenza come sede di conferenze e di organizzazioni internazionali (tra queste ultime la sezione europea dell’ONU). Vivace centro di cultura, vanta una delle più famose e frequentate università svizzere e importanti musei.
Particolarmente suggestiva è la la città vecchia, dominata dalla Cattedrale di Saint-Pierre, costruita tra il XII e il XIII secolo e più volte trasformata, testimonianza della severa essenzialità del rituale calvinista. Vi si trovano anche numerose case tardogotiche e rinascimentali, mentre nella parte bassa prevalgono gli edifici del Settecento di tipo francese, con bei portali rococò e corti d’onore (palazzo Mallet).
Molto belli anche i dintorni, come il villaggio di Versoix o i borghi medievali lungo le rive del fiume Doubs.
Locarno: si affaccia sull’estremità settentrionale del Lago Maggiore, alla foce del torrente Maggia. È una rinomata stazione di soggiorno estivo e invernale. Il punto di maggior interesse è la Piazza Grande (cornice dell’importante festival cinematografico estivo). Suggestivo il panorama del lago dal belvedere della Madonna del Sasso, raggiungibile tramite funicolare.
Losanna: (in francese e in tedesco Lausanne) capoluogo del cantone di Vaud, è una tra le maggiori città svizzere e con Ginevra è il principale polo culturale della Svizzera francese. Nella parte antica sorge la grandiosa Cattedrale di Notre-Dame. Il Musée Cantonal des Beaux-Arts propone una raccolta fondamentale dell’arte svizzera dal XVIII al XX secolo , un buon numero di opere di pittori olandesi e francesi del Sei-Settecento e soprattutto un’eccellente raccolta di moderni, in prevalenza francesi. Nel bel castello di Beaulieu, nella parte nord della città vecchia, può essere interessante visitare la Collection de l’Art Brut, una raccolta di opere di oggetti bizzarri appartenuti a Jean Dubuffet.
Lucerna: (in tedesco Luzern, in francese Lucerne), capoluogo del cantone omonimo, sorge all’estremità settentrionale del Lago dei Quattro Cantoni (o di Lucerna). Oltre alla sua bella posizione, Lucerna offre al visitatore un cuore medievale perfettamente conservato e numerosi monumenti storici. Del periodo medievale restano una parte della cinta esterna, con nove torri, e i due ponti coperti di legno sulla Reuss.
La Hofkirche, chiesa dell’antico convento benedettino di S. Leodegario (intorno a cui si formò la città), è un edificio tardo-rinascimentale del 1633. La barocca Chiesa dei Gesuiti (iniziata nel 1666) è decorata con splendidi stucchi di H. Mayer. Notevoli edifici del Rinascimento sono il Municipio e il Palazzo Ritter, ora sede del Governo cantonale. Il Kunstmuseum conserva dipinti di scuola svizzera dal XV al XX secolo e una notevole raccolta di arte moderna.
Lugano: (in tedesco Lauis), città del Canton Ticino, sorge in un’insenatura della sponda settentrionale del lago omonimo, alla foce in esso del torrente Cassarate. Situata in ridente posizione tra i monti Brè (925 m) a est e San Salvatore (912 m) a sud, è una stazione turistica di fama mondiale, dotata di ottime attrezzature ricettive. La vita cittadina si concentra nelle piazze del centro storico: Piazza Manzoni, Piazza Rezzonico e Piazza della Riforma. La Cattedrale, di fondazione romanica, ha una bella facciata rinascimentale, schiettamente italiana. Del XV secolo sono le chiese di S. Maria di Loreto e di S. Rocco. Numerosi palazzi risalgono al periodo barocco e neoclassico.
Da visitare il Museo Cantonale d’Arte e la Biblioteca cantonale che contiene importanti raccolte di manoscritti anche di scrittori italiani.
Zurigo: (in tedesco Zurich) è la più grande città elvetica, oltre a essere il più importante polo economico, commerciale e culturale della Confederazione (sede di università e del Politecnico). Lungo la Bahnhofstrasse, elegantissima via del centro, che collega la Stazione Centrale al lago, sono allineate, tra lussuosi negozi, le più grandi banche svizzere. Oltre alla parte moderna, Zurigo possiede un affascinante centro storico, caratterizzato da vicoli e botteghe di antiquariato. Il monumento più antico della città è la Collegiata, fondata intorno all’875, ispirata nelle navate e nella decorazione alla basilica di S. Ambrogio di Milano. Fra gli edifici civili ricordiamo il Municipio seicentesco, il Politecnico, la Kunsthaus e l’Università, tutti eretti tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo.
Da visitare anche il famoso Museo di Arti Applicate, sulla riva sinistra del Sihl, sede di interessanti mostre permanenti, così come il Museo Nazionale Svizzero, nei pressi della stazione, con la più importante raccolta di testimonianze storico-culturali svizzere.
Luoghi di interesse
Andermatt: borgo alpino risalente al XIV secolo, si trova nel cantone di Uri, a 23 km a sud di Altdorf. Situato a 1.447 m nella valle di Urseren, sulla destra del fiume Reuss, all’imbocco settentrionale della galleria del San Gottardo, è una frequentata stazione di soggiorno estivo e di sport invernali e valido punto di partenza per passeggiate.
Ghiacciaio di Aletsch: è il più esteso (101,7 kmq) della catena alpina e anche il più lungo, misurando 22,3 km dal Jungfraujoch (3.475 m) alla sua fronte, posta a quota 1.498 m. Offre innumerevoli possibilità escursionistiche.
Lago di Costanza: (538,5 kmq; in tedesco Bodensee), situato sul confine settentrionale della catena alpina, è condiviso da Svizzera (cantoni di Turgovia e San Gallo), Austria e Germania. È formato dal fiume Reno, che vi entra da sud-est, tra Bregenz e Rorschach, uscendone dall’estremità occidentale a Stein am Rhein. Molto pescoso e caratterizzato da un clima mite, ha coste ricoperte da vigneti e frutteti e ricche di insediamenti urbani (tra i principali centri turistici in Svizzera Steckbon e Kreuzlingen).
Lago di Ginevra: (581 kmq; in francese lac de Genève o Léman, in tedesco Genfer See) è il più esteso dei laghi alpini; situato a 372 m tra il Giura e il Chiablese e formato dal fiume Rodano, è politicamente diviso tra Svizzera e Francia. Sule sue rive si affacciano numerose stazioni di soggiorno estivo e invernale tra cui, in territorio svizzero, Ginevra, Nyon, Rolle, Morges, Losanna, Vevey e Montreux.
Lago di Neuchatel: (218 kmq; in francese lac de Neuchatel, in tedesco Neuenburger See) si trova nella Svizzera occidentale, tra i cantoni di Neuchatel, Berna, Friburgo e Vaud; situato a 429 m ai piedi del Giura, ospita sulle sue rive famosi centri turistici, quali Neuchatel (castello e collegiata del XII secolo), Yverdon le Bain e Estavayer-le-Lac.
Sankt Moritz: (in reto-romancio San Murezzan, in francese Saint-Moritz), nella Svizzera sudorientale (Grigioni), è tra le più famose stazioni climatiche, termali e di sport invernali del mondo: dotata di numerosissimi e prestigiosi impianti di risalita e di un’imponente attrezzatura alberghiera, gode di un prestigio consolidatosi negli anni (nel 1928 e nel 1948 vi si tennero i Giochi Olimpici Invernali). Situata a 1.772 m nell’alta Engadina, si compone di due nuclei distinti: Sankt Moritz-Dorf, a 1.822 m in posizione dominante la valle dell’Inn, e Sankt Moritz-Bad, affacciata al lago di Sankt Moritz (Sankt Moritzer See) il quale fa parte di un sistema di bacini comprendente anche i laghi di Champfèrer, di Silvaplana e di Sils. Quest’ultima è anch’essa una località frequentatissima in estate e in inverno insieme ai bellissimi borghi di Sils Maria e Sils Baselgia.
Nonostante la sua posizione all’interno del continente europeo, il clima del paese è influenzato dall’Atlantico. Le correnti d’aria provenienti da occidente portano sui cieli svizzeri aria umida e mite, in modo da raffreddare il clima in estate e di mantenerlo temperato in inverno. Le precipitazioni sono abbondanti durante tutti i mesi dell’anno. Le regioni che si trovano a Sud delle Alpi sono influenzate dal clima mediterraneo e registrano inverni più caldi che al nord. Le valli alpine risultano riparate dalle forti precipitazioni e alcune hanno un clima più secco delle regioni circostanti (2000 mm di acqua all’anno nelle Prealpi contro i circa 650 dell’Engadina e i 550 del Vallese). La variazione di temperatura nelle diverse località svizzere è influenzata soprattutto dall’altitudine. Sull’Altopiano (Mittelland) le temperature vanno da 1 °C in gennaio ai 17 °C in luglio. Nel Sud del Ticino sono mediamente superiori di 2 o 3 °C. Sopra i 1500 di altitudine le temperature oscillano dai -5° in gennaio agli 11 °C in luglio. Una singolarità del clima alpino è costituita dal favonio (Föhn): vento che spira in direzione nord-sud al sud delle Alpi (ed in senso inverso al nord delle stesse) creando delle zone miti e asciutte nei mesi invernali.
Passaporto o carta d’identità valida per l’espatrio in corso di validità.
La Svizzera concede l’ingresso ai titolari di una carta d’identità italiana in forma cartacea in corso di validità e rinnovata con timbro apposto sul documento stesso. Invece NON è accettata la carta d’identità elettronica (formato carta di credito) che indichi una data scaduta, se la proroga della stessa figura su un modulo cartaceo separato.
Fino al termine dell’età medievale il territorio attualmente occupato dalla Svizzera non costituiva uno spazio politicamente unitario. Le più antiche tracce della presenza umana sul suolo elvetico risalgono a circa 150.000 anni fa. Prima della conquista romana, il territorio a sud del Reno era abitato da diverse tribù celtiche. Gran parte dell’Altopiano, tra le Alpi e la catena del Giura, era invece occupato dalla tribù degli Elvezi, la cui sconfitta, nella battaglia di Bibracte, nel 58 a.C., segnò l’inizio della dominazione romana sul territorio. La Svizzera moderna fu quindi conquistata da Giulio Cesare durante le Guerre Galliche e divenne parte dell’Impero Romano. La popolazione conseguì un alto livello di civilizzazione per il tempo. Città importanti come Ginevra e Zurigo furono collegate da strade militari che servivano anche come rotte commerciali fra Roma e le popolazioni del nord. La Svizzera restò una provincia romana fino al IV secolo d.C. Dopo la caduta dell’impero romano e la calata da nord di popolazioni germaniche, inizia l’alto medioevo. Intorno all’800 Carlo Magno regna per un breve periodo su buona parte dell’Europa occidentale, Svizzera inclusa. Il suo impero è però destinato a sfaldarsi rapidamente. In seguito si sviluppa un sistema feudale. L’eredità culturale latina viene custodita dai monasteri, che hanno anche il merito di sviluppare nuove tecniche agricole. Il 1291 è tradizionalmente ritenuto l’anno di fondazione della Confederazione elvetica: rappresentanti dei cantoni di Uri, Svitto e Untervaldo giurano di unire le forze per difendere la pace e la sicurezza della regione (giuramento del Grütli). I termini del loro accordo sono fissati nel primo patto federale. Oggi molti storici mettono in discussione il valore del patto federale come atto di fondazione di uno stato. Del mito di fondazione della Svizzera fa parte anche la leggenda di Guglielmo Tell. Si narra che il balivo Gessler, un amministratore degli Asburgo, abbia costretto Guglielmo Tell a mirare con la sua balestra ad una mela posta sulla testa del figlio. Dopo essere riuscito nell’impresa, Tell uccide il balivo. Nel 1499, nella Guerra sveva, i confederati hanno la meglio sulle truppe asburgiche e costringono l’imperatore Massimiliano I alla pace di Basilea che sancisce, di fatto, l’indipendenza della Confederazione. Nel 1513 gli stati membri della Confederazione elvetica sono ormai 13. Nel 1523 Ulrico Zwingli guida la Riforma a Zurigo. Muore nel 1531 durante la battaglia di Kappel che oppone protestanti e cattolici e che viene vinta da questi ultimi. Nel 1536 Giovanni Calvino, fuggito dalla Francia per motivi religiosi, porta la Riforma a Ginevra. La sua dottrina influenzerà anche le chiese protestanti di altri paesi. La Guerra dei trent’anni (1618-48) mette in ginocchio buona parte dell’Europa. La Confederazione riesce a restare neutrale. A causa della loro importanza strategica, i Grigioni – che all’epoca non sono ancora parte della Confederazione – diventano invece un campo di battaglia per l’esercito francese, in guerra con austriaci e spagnoli. La Pace di Westfalia (1648) mette fine alla Guerra dei trent’anni. Nel trattato, le potenze europee riconoscono formalmente l’indipendenza della Confederazione elvetica. Nel 1798 le truppe rivoluzionarie francesi occupano buona parte della Svizzera. Sul territorio della Confederazione si combattono battaglie che vedono coinvolti – oltre ai francesi – anche austriaci e russi. La Francia fa pressione affinché i confederati riprendano il suo modello di stato centralista. Nasce così la Repubblica elvetica. Ben presto però, scoppiano disordini interni e le truppe francesi tornano ad occupare la Svizzera. Constatato il fallimento della Repubblica elvetica, nel 1803 Napoleone assume il ruolo di mediatore e attribuisce alla Svizzera una costituzione di stampo federalista. In seguito all’Atto di mediazione firmato a Parigi, la Repubblica elvetica torna a essere una confederazione di cantoni (all’epoca 19). Le potenze europee riunite al Congresso di Vienna (1815) riconoscono alla Svizzera una “neutralità perpetua”. Il Vallese, Ginevra e Neuchâtel entrano nella Confederazione. I confini della Svizzera diventano quelli che sostanzialmente conosciamo ancora oggi. Nel 1847 gli screzi tra sette cantoni conservatori e cattolici e la maggioranza degli altri cantoni – liberali e protestanti – portano all’ultima guerra civile su suolo elvetico: la Guerra del Sonderbund. Di breve durata e poco cruento, il conflitto si conclude con la capitolazione dei cantoni cattolici. La principale conseguenza della vittoria liberale nella Guerra del Sonderbund è la stesura di una nuova costituzione (1848). La carta trasforma la Svizzera in un moderno stato federale dotato di un governo e di un parlamento bicamerale. I cantoni cedono al governo federale alcuni compiti, in particolare negli ambiti della politica estera e delle finanze. La costituzione del 1848 ha come obiettivo di conciliare i differenti interessi dei cantoni con quelli generali dello stato federale. Nel 1871, in disaccordo col Concilio vaticano primo, che nel 1870 sancisce il dogma dell’infallibilità del papa, 400.000 cattolici svizzeri lasciano la Chiesa cattolica romana e fondano la Chiesa cattolica cristiana. Scoppiano la Prima (1914) e la Seconda (1939) guerra mondiale e la Svizzera resta neutrale. Nel 1971 l’elettorato svizzero, composto di soli uomini, approva con il 66% di sì l’introduzione, a livello federale, del diritto di voto e di eleggibilità per le donne. Alle urne si reca il 58% degli aventi diritto.
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