Repubblica Slovacca

Bandiera Repubblica Slovacca

Capitale Bratislava 
Abitanti 5.415.459
Estensione  Kmq 49.035 
Valuta Euro
Fuso orario Nessuna differenza oraria con l’Italia
Elettricità  230 V, presa E
Lingua Slovacco
Aeroporti  Bratislava BTS, Košice KSC  

Città principali

Bratislava si trova in una posizione che per secoli è stata considerata strategica, nel centro Europa e sulla riva del Danubio. In passato ha avuto diversi nomi (Wratisslaburgium e Istropolis, per esempio), è stata governata dall’Ungheria, assediata senza successo dai Turchi, non certo abbellita dal regime comunista e oggi è visitata da turisti di ogni paese. È situata sul confine tra Ungheria e Austria, e può rivendicare, di conseguenza, due primati: è l’unica capitale che sorge al confine tra due nazioni, ed è la capitale più vicina a un’altra (Vienna). Tutto intorno si eleva la catena dei Piccoli Carpazi, che digradano verso la città; su questi pendii si estendono i vigneti che producono l’eccellente vino locale.  Mozart e Liszt hanno vissuto qui. Il teatro Nazionale e l’orchestra Filarmonica attirano un vasto pubblico grazie alle eccellenti performance e ai prezzi abbordabili. Ci sono molte gallerie, musei e castelli, che testimoniano la lunga tradizione storica e culturale del paese; Bratislava è oggi una città moderna: i suoi abitanti amano frequentare i caffè alla moda, i ristoranti eleganti ristoranti e le discoteche. Tutte le zone più interessanti si trovano in un’area circoscritta che può essere visitata a piedi; in ogni caso i tram e i filobus collegano tutti i monumenti principali. I vigneti, i castelli, le piste da sci, i centri benessere e la bellissima campagna circostante vi invoglieranno a restare più a lungo, ma se avete solo poco tempo scoprirete una città viva, ricca di storia e di magnifiche bellezze architettoniche.

Da vedere la Porta di Michele, l’ultima porta che rimane delle tre porte originarie della città, risalente al Quattordicesimo secolo. E’ uno dei luoghi simbolo della città e merita una visita. La sua torre, sormontata da una cupola a cipolla rivestita di rame, offre vedute eccezionali su tutta la Città Vecchia, e al suo interno è in mostra un’interessante collezione di armi antiche, armature e fortificazioni cittadine.

Il Museo Nazionale Slovacco e la Galleria Nazionale Slovacca che si trovano lungo il fiume meritano entrambi una visita, e le performance di opera al Teatro Nazionale Slovacco non hanno rivali in Europa.

Da visitare anche il Duomo di San Martino e il Palazzo del Primate. Questo iconico palazzo rosa è uno dei monumenti di maggior valore della Slovacchia. L’abbagliante Sala degli Specchi è una delle cose più interessanti, con i suoi arazzi del Seicento e la sua aria di maestà. Napoleone e l’Imperatore Asburgo Francesco I firmarono gli Accordi di Pace di Bratislava proprio in questa stanza nel 1805.

Kosice La piazza della città di Kosice e dominata dall’enorme torre della cattedrale di Santa Elisabetta, che fu completata nel 1508. Dentro a quella che è la seconda chiesa più grande della Slovacchia c’è uno dei più grandi altari che sia mai stato costruito, una scultura in legno opera del mastro Erhard di Ulm alta più di 10 metri. I resti del grande leader Ungherese Francis Rakoczi II sono seppelliti in una cripta sotto la chiesa.

Degne di nota per una visita anche la Cappella di San Michele, la Torre di Urbano, il Teatro di Stato e la Colonna della peste.

Luoghi di interesse

Castello di Spis Il castello più grande della Slovacchia, patrimonio dell’Unesco, fu costruito nel 1209 e ha una storia lunga e interessante. Distrutto dai Tartari nel Tredicesimo secolo, Spis fu ricostruito nel Quindicesimo secolo, solo per venire poi nuovamente distrutto da un incendio nel 1780. Le rovine che rimangono sono ancora piuttosto impressionanti, con la torre rotonda in stile Gotico, la cappella, i sotterranei ed il palazzo Romanico arroccati sul precipizio.

Castello di Devin Questo antico castello è una delle principali icone storiche della Slovacchia ed è raffigurato sui soldi e sui francobolli del paese. Si trova molto vicino alla vivace città di Bratislava, ma è meravigliosamente appartato nella foresta. Essendo uno dei castelli più grandi della Slovacchia, Devon ospita diversi eventi durante il corso dell’anno. Al suo interno ci sono inoltre diversi ristoranti ed è circondato da attività e divertimenti adatti ai bambini quali sentieri per camminate, passeggiate a cavallo e giri in barca lungo il fiume. Sotto diversi aspetti, Devon rappresenta l’essenza della Slovacchia.

Paradiso Slovacco Slovensky Rj, conosciuto anche come il Paradiso Slovacco, è una regione veramente bellissima di natura indisturbata che è un parco nazionale protetto. Ci sono pochi posti nel paese dove troverete così tanta bellezza concentrata in un’area così piccola. L’incantevole paesaggio è pieno di canyon, grotte, cascate, vallate e prati. Poiché la sua altitudine non è molto elevata, potrete godervi questa zona del paese durante tutto l’anno. Molti dei burroni più spettacolari sono attraversati da sentieri tagliati nella parete rocciosa che richiedono un po’ di abilità e di coraggio, ma che meritano lo sforzo. Un’altra cosa interessante è il sistema di grotte di Stratena Jaskyna, che comprende, con i suoi 18 km, la grotta più lunga della Slovacchia, la grotta di Dobinska Ice e la Grotta di Psie Diery.

 

Il clima varia principalmente a seconda dell’altitudine: ad ovest (Bratislava, Nitra) prevale la pianura, a nord si trova la vasta regione montuosa dei monti Tatra, mentre nel resto del Paese prevalgono zone collinari più o meno elevate, che fanno parte, come gli stessi Tatra, della vasta regione dei Carpazi. Nella zona occidentale della Slovacchia, dove sorge la capitale Bratislava, il clima è moderatamente continentale, con inverni freddi ed estati abbastanza calde. Le precipitazioni sono abbastanza frequenti tutto l’anno (da 7 a 10 giorni di pioggia o neve al mese), ma sono più abbondanti in estate, quando si possono presentare sotto forma di temporale, mentre in inverno avvengono spesso sotto forma di neve o nevischio. Le temperature medie invernali sono intorno allo zero, mentre in estate si registrano in medie temperature minime intorno ai 14/15 gradi e massime intorno ai 25/26. Durante l’inverno Bratislava può conoscere giornate grigie e umide, ma anche intense gelate in occasione delle irruzioni di aria fredda da est (con punte di -20 °C), mentre in estate può conoscere giornate afose quando prevalgono le masse d’aria provenienti da sud, con punte di 30/35 °C. Le altre zone della Slovacchia hanno un clima più freddo a causa dell’altitudine, in particolare la parte settentrionale dove si trovano i Monti Tatra. Qui il clima è gelido e nevoso in inverno, e temporalesco in estate. Anche il vento si fa sentire con una certa frequenza. A 2.000 metri di quota la temperatura media è intorno ai -8 °C in gennaio e ai +6/7 in luglio. Nell’estremo est, ad est di Košice, vi è un’altra piccola regione pianeggiante, e qui il clima assume le caratteristiche continentali tipiche dell’Europa orientale: inverni un po’ più freddi rispetto alla capitale, con periodi sotto lo zero anche di giorno e nevicate deboli ma frequenti, ed estati calde, con sole abbastanza frequente ma anche alcuni temporali pomeridiani.

Passaporto o carta d’identità valida per l’espatrio. E’ necessario viaggiare con uno dei due documenti in corso di validità.

Visto d’ingresso non necessario. Qualora si desideri soggiornare in Slovacchia per più di 90 giorni è necessario registrarsi presso la Polizia per Stranieri (Policia pre Cudzincov) entro 10 giorni lavorativi dal proprio arrivo, verificando che i documenti (passaporto o carta d’identità) siano validi per l’intero periodo del soggiorno.

Nessuna. Ai connazionali che si recano in alta montagna per motivi di turismo e/o di sport si consiglia di munirsi di un’apposita assicurazione, attivabile anche presso istituti di assicurazione operanti in Slovacchia.

Patente italiana. Il certificato assicurativo di un visitatore italiano è valido anche nella Repubblica Slovacca. Si ricorda a chi guida all’estero un’auto non propria che è consigliabile avere una delega a condurre del proprietario con firma autenticata. Per le autostrade e strade principali si deve pagare un pedaggio acquistando un contrassegno autoadesivo da applicare in alto a destra sul parabrezza.

Il territorio, abitato originariamente da Celti, poi da Germani, Quadi e Marcomanni, fu invaso (sec. III-IV) da Gepidi, Goti, Unni e infine dalla tribù degli Slovacchi. Nell’833, dopo aver conquistato il principato di Nitra, il principe moravo Mojmìr creò l’impero della Grande Moravia che, oltre ad annettere la Slovacchia, includeva anche la Boemia, la Slesia e la parte meridionale della Polonia. Dopo la cristianizzazione operata dai patriarchi bizantini Cirillo e Metodio, i Magiari invasero il territorio della Gran Moravia e sottomisero la popolazione (907). A seguito dell’invasione da parte delle armate turche (1526), il regno d’Ungheria, il cui trono fu assegnato a Ferdinando I d’Asburgo, si trovò ridotto quasi esclusivamente ai territori della Slovacchia: Bratislava divenne la capitale e da Buda vi furono trasferite sia la sede arcivescovile sia la Dieta ungherese. Alla fine del sec. XVII si ricostituì territorialmente il regno d’Ungheria nel quale la Slovacchia fu integrata come provincia secondaria. Sotto il regno di Francesco II (1792-1835) cominciò a manifestarsi il movimento di emancipazione magiaro, il quale pretendeva l’ungherese come lingua ufficiale del regno, Slovacchia inclusa; contemporaneamente si evidenziò un processo nazionalistico risorgimentale slovacco che ebbe come centro Bratislava. Scontratisi con l’intransigenza del governo, i maggiori esponenti della resistenza slovacca organizzarono una lotta clandestina contro l’oppressione e appoggiarono l’esercito austriaco impegnato a sopprimere i moti di rivolta scoppiati in Ungheria (1848-49). Nel 1867, l’Ungheria, forte della nuova costituzione, riprese l’opera di repressione che costrinse molti slovacchi a emigrare in America. La fine della prima guerra mondiale, da cui l’impero era uscito sconfitto e smembrato, consentì lo svolgimento di un congresso nazionale slovacco (ottobre 1918) che portò alla formazione di uno Stato comune ceco e slovacco. Da allora la Slovacchia ha seguito per vent’anni il destino della Repubblica Cecoslovacca. Nel 1939, con l’occupazione tedesca di Praga, la Slovacchia divenne uno Stato satellite filonazista ma nel 1945, dopo la liberazione del Paese da parte dell’armata sovietica, il Paese tornò a far parte della compagine cecoslovacca. La fine del regime comunista nella Cecoslovacchia favoriva l’emergere di tendenze autonomiste che pervadevano anche i nuovi partiti democratici. Una chiara tendenza, in tal senso, si esprimeva già nelle elezioni dei parlamenti nazionali, quando la vittoria del nazionalista Movimento per la Slovacchia democratica (giugno 1992) gettava una seria ipoteca sul futuro della federazione. Constatata l’impossibilità di una composizione politica, il leader del Partito civico-democratico maggioritario in Boemia-Moravia, V. Klaus, e quello nazionalista slovacco, V. Mečiar, decidevano per la formazione di due distinti governi e l’avvio di un negoziato per la separazione consensuale delle due entità. Tale processo portò, il 1° gennaio 1993, alla nascita di due distinte entità statali: la Slovacchia e la Repubblica Ceca. Ma, fin dai primi passi della sua esistenza, il nuovo Stato doveva fare i conti con la vivace minoranza ungherese, insoddisfatta della deriva nazionalista e, a sua volta, espressione di tendenze autonomistiche. In particolare, la comunità ungherese tentava di contrastare l’elezione del presidente M. Kovác (febbraio 1993), mentre l’esecutivo rimaneva saldamente nelle mani di Mečiar. Ma i problemi politici e sociali di una difficile transizione finivano per provocare un progressivo sfilacciamento del Movimento per la Slovacchia democratica, con numerosi deputati che abbandonavano il partito, mentre un analogo fenomeno investiva l’alleato di governo (Partito nazionale slovacco). Senza più maggioranza, incalzato dalla mobilitazione della minoranza ungherese, Mečiar era costretto alle dimissioni (marzo 1994) e si formava un nuovo governo retto dai transfughi nazionalisti, dai cristiano democratici e dagli ex comunisti della sinistra democratica. Le prime elezioni della nuova Repubblica, però, confermavano il peso elettorale dei nazionalisti (novembre 1994) e Mečiar tornava a capo del governo sostenuto anche da un gruppo che si era nel frattempo scisso dalla sinistra democratica. Si apriva, in tal modo, una nuova fase caratterizzata dall’aspro confronto che si accendeva tra il primo ministro e il presidente Kovác, a favore del quale Bratislava era percorsa da grandi manifestazioni (maggio 1995). Anche il problema dei rapporti con la minoranza interna, che Mečiar pensava di aver risolto con la firma di un trattato di buon vicinato con l’Ungheria (marzo 1995), era destinato a peggiorare. Il prevalere di posizioni nazionaliste più radicali, come la promozione dello slovacco a unica lingua di stato o le limitazioni al trattato di buon vicinato operate dal Parlamento in sede di ratifica (marzo 1996), determinava nuove ondate di protesta della minoranza ungherese, cui si sommavano le critiche del Consiglio d’Europa e le dure prese di posizione del governo magiaro. L’insieme di questi elementi contribuiva all’instabilità del quadro politico e le elezioni politiche del settembre 1998 segnavano la sconfitta di Mečiar, attribuendo la vittoria al maggior partito di opposizione, la Coalizione democratica slovacca di M. Dzurinda, che assumeva la carica di primo ministro. La riforma costituzionale del 1999 introduceva l’elezione diretta del presidente della Repubblica e le successive elezioni registravano la vittoria del candidato delle opposizioni, R. Schuster, sullo stesso Mečiar. Al vertice di Nizza del 2000 veniva confermata la presenza della Slovacchia nel secondo gruppo degli Stati che sarebbero entrati a far parte dell’Unione Europea. Proprio la politica filoeuropea adottata da Dzurinda gli garantiva la vittoria anche nelle elezioni legislative del settembre 2002, che vedevano comunque imporsi come primo partito il Movimento per la Slovacchia democratica di Mečiar. Al vertice di Copenaghen, del dicembre 2002, la Slovacchia ha concluso il negoziato per l’adesione alla UE, che è stata approvata, nel 2003, con un referendum popolare. Nel marzo 2004 il Paese ha aderito alla NATO e il 1° maggio è entrato ufficialmente a far parte dell’Unione Europea. Poche settimane prima, alle elezioni presidenziali, in un ballottaggio tra due esponenti dello stesso partito, I. Gašparovic aveva prevalso su Mečiar. All’inizio del 2006 il governo di centro-destra di Dzurinda entrava in crisi per l’uscita del partito cristiano democratico e il Parlamento indiceva per giugno le elezioni legislative anticipate. In queste usciva vincitore il partito socialdemocratico SD-Smer e successivamente il leader, Robert Fico, veniva nominato premier. Questi raggiungeva un accordo di coalizione con l’Sns, partito di destra e l’Hzds, partito nazionalista. Nel 2009 il presidente uscente Gašparovic veniva rieletto al secondo turno delle elezioni presidenziali, mentre nel 2010, dopo le elezioni politiche vinte dai socialdemocratici, la leader del centro-destra Iveta Radicová veniva incaricata di formare un nuovo governo. Nell’ottobre del 2011 il governo cadeva sul voto di fiducia per l’approvazione del Fondo Europeo di Stabilità (EFSF) e le elezioni anticipate del marzo del 2012 vedevano la netta vittoria del SD-Smer.

Le informazioni ivi contenute hanno puro carattere informativo, non si risponde di eventuali inesattezze e si invita a consultare gli aggiornamenti tramite le competenti autorità. Queste informazioni sono state realizzate attingendo: alla pagina dei tassi di cambio giornalieri comunicati dalla Banca d’Italia alla data del 31 dicembre 2014 per la valuta;  agli standard elettrici nel mondo pubblicati su Wikipedia per elettricità e prese;  alle informazioni inerenti capitale, abitanti, estensione, fuso orario, lingua,  documenti d’accesso, indicazioni sanitarie, patente automezzi, indicazioni speciali, contenute sul sito della Farnesina www.viaggiaresicuri.it nelle date comprese tra il 10 novembre e il 30 dicembre 2014.

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