Malta
Capitale La Valletta
Abitanti 416.515
Estensione Kmq 316
Valuta Euro
Fuso orario Nessuna differenza oraria con l’Italia
Elettricità 230 V, presa G
Lingua Maltese, inglese
Aeroporti Luqa Malta MLA
Porti La Valletta (Floriana)
Valletta, situata all’estremità di uno sperone roccioso della costa orientale dell’isola di Malta, è la capitale politica e amministrativa e costituisce, con i centri vicini, l’agglomerato detto Grand Harbour e un attrezzato porto commerciale sulla rotta del Canale di Suez. Sorta come fortezza contro i Turchi nel 1566 per volere del Gran Maestro dell’Ordine, il francese Jean de la Vallette, ha mura imponenti che dominano i due porti Marsamxett e lo storico Porto Grande, uno dei porti naturali più importanti del mondo. La città conserva una evidente unità urbanistica e numerosi edifici di grande interesse storico e artistico. La Chiesa di San. Giovanni, costruita secondo i caratteri del Seicento italiano, perfettamente fusi con elementi della tradizione locale, conserva all’interno uno splendido pavimento marmoreo e molte opere d’arte (tra cui la Decollazione del Battista del Caravaggio, le pale di M. Preti, pittore ufficiale dell’ordine dei Cavalieri di Malta, i grandi arazzi di Rubens, dipinti e sculture di artisti locali, italiani e francesi del XVII secolo). Notevoli per imponenza e severità, il Palazzo del Gran Maestro, che nell’aspetto attuale risale al 1740 circa (vi si conservano dipinti, arazzi, maioliche e mobili preziosi e nel cortile una statua di Nettuno), i caratteristici alberghi delle varie lingue dell’Ordine (d’Italia, di Castiglia, di Provenza), le chiese barocche del Gesù, di San Paolo, di Santa Maria del Gesù, di San Francesco, tutte assai ricche di opere d’arte. Al XVIII secolo risale il bel palazzo della Biblioteca. Il museo comprende tra l’altro un’importante sezione archeologica, con significativi reperti della civiltà neolitica maltese.
Nei dintorni di Valletta notevoli sono le chiese parrocchiali di Attard, di Naxxar, di Zurrico (con molte pitture di Preti) e di Mosta.
Mdina, detta Città Vecchia o Città Notabile, situata in posizione dominante la costa occidentale, è la vecchia capitale di Malta, a circa 12 km da Valletta. Di probabile origine romana (Melita), ha preservato gli splendidi edifici del passato e un’atmosfera tipicamente medievale. Da ammirare la cattedrale barocca, con pitture di stile siculo del XV secolo e sculture e pitture del XIX secolo, il Palazzetto Falzon, il settecentesco Palazzo del Gran Maestro, con il suo museo che ospita, tra l’altro, preziosi manoscritti e tele di importanti maestri, il Palazzo Vilhen, il Museo Nazionale di Storia Naturale e infine i bastioni, dai quali si gode uno stupendo panorama di buona parte dell’isola.
Rabat, sobborgo di Mdina, conserva i resti del suo antico passato romano, con una villa e le catacombe di Sant’ Agata e San Paolo, che si distinguono per la presenza di tavoli rotondi tagliati nella roccia, attorno ai quali parenti e amici del defunto si radunavano per una simbolica di cena d’addio. Nella cappella sotterranea della chiesa di Sant’ Agata vi sono resti di pitture romanico-bizantine e, in quella di San Paolo, la grotta dove sarebbe stato prigioniero l’apostolo. Interessante anche la Chiesa dei Minori, con pitture di Antonello da Saliba.
Da non perdere le Tre Città, di fronte alla Valletta, una zona che offre un intrigante punto di vista di Malta e della sua storia. Fuori dalle principali rotte turistiche, le Tre Città racchiudono gran parte della storia maltese. Vittoriosa, Senglea e Cospicua, affacciate sul Porto Grande, sono state il rifugio di tutti i popoli passati di qua. Il porto naturale è stato usato sin dagli antichi Fenici e le zone adiacenti furono teatro di fiorenti commerci. Questa zona diventò la prima casa dei Cavalieri di San Giovanni e i palazzi, le chiese, i forti e i bastioni, sono molto più antichi di quelli di Valletta. Da visitare il Palazzo dell’Inquisitore e Forte Sant’Angelo, il gioiello della corona dell’eredità militare maltese. Le comunità locali celebrano le festività religiose in modo più sentito rispetto ad altre parti dell’isola. La più spettacolare è sicuramente la processione di Pasqua, quando la statua del Cristo risorto viene portata per le strade affollate. Un altro evento importante è il Birgu Festival, in ottobre, che ripropone in costumi d’epoca l’arrivo dei Cavalieri a Malta nel 1530.
Mosta è famosa per la sua chiesa imponente che vanta una delle cupole senza sostegno più grandi al mondo (40 m di diametro). La chiesa fu progettata dall’architetto maltese Giorgio Grognet de Vassé, ispiratosi al Pantheon di Roma.
Comino: (in maltese Kemmuna) è una delle isole dell’arcipelago delle Isole Calipsee; si trova nel canale di Gozo, tra l’isola di Malta e quella di Gozo nel Mare Mediterraneo. L’isola ha un’estensione di 3,5 km² e deve il suo nome al cumino, il finocchio selvatico chiamato kemmuna in maltese, una delle poche piante che un tempo riusciva a crescere sul suolo arido. Comino è nota per la sua tranquillità e isolamento. Tra Comino e Cominotto si trova la Blue Lagoon (Laguna Blu o, in maltese, Bejn il-kmiemen), una delle principali attrazioni turistiche dell’isola; la piccola baia è infatti rinomata per la sua acqua trasparente di un profondo colore blu e per la ricca fauna marina che la rende popolarissima per le immersioni subacquee.
Ipogeo di Ħal-Saflieni: è una struttura sotterranea scavata circa tra il 3600 a.C. e il 2500 a.C. Si pensa che in origine fosse un santuario, ma divenne una necropoli in tempi preistorici. È l’unico tempio preistorico sotterraneo al mondo. L’ipogeo venne impresso su 5000 francobolli da due centesimi delle isole di Malta nel 1980, per commemorare il fatto che l’UNESCO inserì questa struttura unica tra i patrimoni dell’umanità. Venne chiuso al pubblico tra il 1992 ed il 1996 per restauro. Venne scoperto per caso nel 1902, quando degli operai che stavano tagliando delle cisterne per nuove abitazioni ne ruppero il soffitto. Lo studio della struttura venne all’inizio affidato a Padre Manuel Magri della Compagnia di Gesù, che diresse gli scavi per conto del Museums Committee. Magri morì nel 1907, prima della pubblicazione della relazione sugli scavi. In seguito all’inaspettata morte di Magri, gli scavi ripresero sotto il controllo di Sir Themistocles Zammit. L’ipogeo di Ħal-Saflieni è una famosa attrazione turistica, grazie alla sua età. L’Heritage Malta (l’istituzione che protegge i beni storici del luogo) permette a solo 60 visitatori al giorno di accedere all’ipogeo. Raccomanda ai turisti di prenotare con molto anticipo per essere sicuri di trovare posto.
Templi megalitici di Malta sono sette strutture megalitiche situate sulle isole di Malta e di Gozo. Questi templi sono stati dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO: all’inizio il patrimonio comprendeva solo i due templi che formano il complesso di Gigantia sull’isola di Gozo (1980). La nomina venne estesa nel 1992 per includere altri sei templi distribuiti a Malta. I templi – in ordine cronologico dal più antico al più recente – che attualmente compongono il patrimonio UNESCO di Malta sono (tra parentesi i termini in lingua maltese): Gigantia (Ġgantija), Scorba (Skorba), Ta Hagrat (Ta’ Ħaġrat), Hagar Qim (Ħaġar Qim), Menaidra (Mnajdra), Tarscen (Tarxien).
Il clima maltese è di tipo mediterraneo-subtropicale, con inverni molto miti e piovosi ed estati calde e secche, mitigate dalla brezza marina in prossimità della costa. A Malta sono rare grandi oscillazioni di temperatura. La temperatura media annua è di 19 °C, tra le più alte in Europa. Tra tutte le capitali europee, La Valletta ha gli inverni più miti, con massime che si attestano a 15–16 °C e minime che quasi mai scendono sotto i 10 °C. La temperatura minima mai registrata fu di 1,2 °C nel 1895, e la temperatura più elevata fu di 43,8 °C registrata nel 1999. Le precipitazioni medie annue non raggiungono i 600 mm, rendendo l’approvvigionamento idrico un problema per le isole. Le precipitazioni nevose sono nulle. La temperatura media annua del mare è di 20 °C, che oscilla dai 16 °C di gennaio ai 26 °C del mese di agosto. Malta gode di 3 000 ore di sole l’anno, rendendo l’arcipelago uno tra i luoghi più assolati d’Europa.
Circolazione a sinistra.
Antica colonia fenicia (IX secolo a. C.), greca (VIII secolo a. C.) e poi cartaginese (VI secolo a. C.) nel 218 a. C. Malta entrò nell’orbita romana e fu aggregata alla provincia siciliana col titolo di municipio. Alla divisione dell’Impero l’isola fu inglobata nel settore orientale; invasa successivamente dai Vandali (454-464) e dai Goti (464-533), fu riconquistata da Belisario (533) e nel IX secolo cadde in mano degli Arabi. Questi ne fecero una dipendenza del governo musulmano della Sicilia, di cui Malta seguì poi le sorti. Nel 1091 Ruggero il Normanno invase la Sicilia e occupò Malta, che rimase alla casa sveva fino al 1266, quando gli Svevi furono sconfitti dagli Angioini nella battaglia di Benevento. Nel 1283 una cruenta battaglia combattuta nelle acque di Malta segnò la sconfitta degli Angioini da parte degli Aragonesi e il passaggio dell’isola a questi ultimi, che le permisero di amministrarsi con un proprio ordinamento comunale. Nel 1530 Carlo V cedette l’arcipelago di Malta ai Cavalieri Gerosolimitani che nel 1522 erano stati scacciati da Rodi dai Turchi; l’anno dopo Carlo V li insignì dell’ordine che fu detto di Malta o di San Giovanni e il loro dominio durò fino al 1798, nonostante i tentativi dei Turchi di impadronirsi dell’isola e le ribellioni interne, frequenti soprattutto nel XVIII secolo, contro il dominio autoritario e accentratore dell’ordine. Nel giugno 1798, nel corso della spedizione in Egitto, Napoleone occupò Malta per farne una guarnigione francese e ne scacciò l’Ordine; i maltesi chiesero però di ritornare sotto il dominio del re di Sicilia che, nel corso della seconda coalizione, affidò la tutela dei propri interessi nell’arcipelago alle truppe portoghesi e inglesi. Nel 1801 Malta fu occupata dalle truppe inglesi del capitano Ball che, trascurando le clausole della Pace di Amiens (1802) che restituivano l’isola all’Ordine dei Cavalieri, la governarono fino al 1809. Il Trattato di Parigi del 1814 sancì il definitivo passaggio dell’isola alla Gran Bretagna, di cui Malta divenne una colonia. I rapporti con la madrepatria non sono mai stati facili, soprattutto per l’accresciuta importanza strategica dell’isola e i contrasti linguistici e religiosi: l’autogoverno, concesso all’isola nel 1921, fu revocato nel 1930, nel 1933 e definitivamente nel 1936. Nel corso della seconda guerra mondiale, l’importanza di Malta fu notevolissima: gli inglesi la dotarono di due aeroporti, di basi navali per sommergibili e di unità di superficie e ne fecero la base per colpire le rotte tra l’Italia e l’Africa; i bombardamenti sull’isola dell’aviazione italiana e tedesca furono ininterrotti fino al 1942 e il blocco navale della X Mas fu respinto dagli isolani con straordinaria prontezza, che valse a Malta la decorazione della George Cross. Il 29 settembre 1943, nel Porto Grande di Malta, sulla corazzata Nelson, fu firmato il cosiddetto “armistizio lungo” tra l’Italia e gli Alleati. Nel 1947 la Gran Bretagna concesse una nuova Costituzione ai maltesi, secondo la quale il potere esecutivo fu affidato a un governo locale eletto a suffragio universale, cui venne preposto un governatore di nomina inglese. Nel referendum del 1956 la maggior parte della popolazione si espresse favorevolmente all’unione di Malta alla Gran Bretagna, ma ciò non ebbe conseguenze effettive. Nel 1964 l’isola ottenne l’indipendenza nell’ambito del Commonwealth. Parallelamente a questo avvenimento il governo britannico cominciò ad attribuire minore importanza alle proprie basi nell’isola come diretta emanazione del sistema militare del Regno Unito e preferì piuttosto considerarle come integrate nel sistema di difesa della NATO e quindi dipendenti dall’organizzazione nordatlantica. I successivi ritiri di parte delle truppe britanniche provocarono un vivo malcontento da parte degli abitanti che si vedevano privati di una consistente fonte di reddito e per contro la NATO non sostituì i soldati inglesi con militari di altre nazionalità. Il malcontento favorì i laburisti di Dom Mintoff, che alle elezioni del giugno 1971 ottenne la maggioranza assoluta dei seggi della Camera dei rappresentanti. Il nuovo governo chiese alla Gran Bretagna, che ancora pagava per conto della NATO l’affitto delle basi maltesi, un aumento del prezzo pattuito tra Londra e Valletta. Un nuovo accordo anglo-maltese accolse in parte le richieste di Mintoff. Il 13 dicembre 1974 i legami costituzionali tra Malta e la Gran Bretagna vennero definitivamente meno con la proclamazione della Repubblica maltese. Nel 1979 Malta cessò di ospitare le basi della NATO e intensificò le proprie relazioni con la Libia. Nel 1980, in seguito a una controversia sui diritti di ricerca petrolifera nel Mediterraneo, i rapporti con la Libia si deteriorarono. Ciò spinse Malta a rafforzare i legami con l’Italia: i due governi firmarono un trattato che prevedeva l’impegno di Malta a non concedere basi militari a USA e URSS e l’impegno dell’Italia ad assicurare la neutralità dell’isola. Nel dicembre 1984 Dom Mintoff cedette la carica di premier al suo vice, il laburista Carmelo Mifsud Bonnici, che si impegnò in particolare nel recuperare le credenziali di partito integralmente democratico alla formazione laburista, dopo taluni episodi negativi degli anni precedenti. Pur essendo riuscito nel proprio intento, anche attraverso l’allentamento dei legami con la Libia, l’assunzione costituzionale dello status di neutralità e il varo di un apprezzato piano economico triennale, questi fu però sconfitto nelle consultazioni del maggio 1987, in un clima politico acceso da disordini e prese di posizione internazionali. Dopo sedici anni il Partito nazionalista tornò così al governo, eleggendo primo ministro Eddie Fenech Adami. Nel corso del suo mandato si registrò una sostanziale continuità con gli indirizzi politici precedenti e l’avvenimento principale fu rappresentato dalla richiesta di ammissione di Malta alla CEE (luglio 1990). Le consultazioni del febbraio 1992 confermarono i nazionalisti alla guida dell’isola e Fenech Adami come primo ministro, carica che rivestì fino al 1996, quando a lui subentrò Alfred Sant, leader del partito laburista, contrario alla politica di avvicinamento all’Unione Europea e alla NATO e sostenitore della neutralità del Paese in campo estero. Nel 1998 i nazionalisti vincevano inaspettatamente le elezioni politiche e Adami tornò a ricoprire l’incarico di primo ministro. Al vertice di Copenaghen, del dicembre 2002, Malta concludeva i negoziati per l’adesione all’Unione Europea, che veniva ratificata con un referendum svoltosi nel marzo 2003. Nelle elezioni legislative dello stesso anno il Partito nazionalista del primo ministro uscente, Fenech Adami, nonché nuovo capo dello Stato, otteneva la maggioranza e veniva eletto il nazionalista Lawrence Gonzi. Nel maggio 2004 il Paese è entrato nell’Unione Europea e nel 2008 entrava nell’area euro. Nelle elezioni legislative del marzo 2008 il Partito nazionalista vinceva davanti al Partito laburista. Alle elezioni del 2013 i laburisti ottenevano il 55% dei consensi; il nuovo premier diventava Joseph Muscat.
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