Germania

Bandiera Germania

Capitale Berlino
Abitanti 83.395.456
Estensione  Kmq 357.030 
Valuta  Euro
Fuso orario Stessa ora rispetto all’Italia
Elettricità  230 V, presa – F
Lingua Tedesco
Aeroporti  Berlino BER SXF TXL, Francoforte FRA HHN, Monaco MUC, Düsseldorf DUS NRN, Amburgo HAM LBC XFW, Stoccarda STR, Colonia/Bonn CGN, Hannover HAJ, Norimberga NUE, Brema BRE, Lipsia LEJ, Dortmund DTM, Dresda DRS

Berlino: capitale della Germania, è una metropoli pulsante di vita, che oggi si presenta in parte come un immenso cantiere. Nonostante l’avvenuta riunificazione permangono sensibili differenze nella struttura urbanistica e nella composizione sociale della parte occidentale e orientale. La febbrile vitalità della città si avverte sui boulevard, nei mercati dell’arte e nei mercatini delle pulci, nei caffè alla moda e nelle numerose Kneipen e ristoranti, aperti fino a tarda ora. Teatri dell’opera, auditori per concerti e teatri animano la vita culturale berlinese e per chi desidera tuffarsi in un viaggio artistico gli oltre 100 musei soddisfano ogni interesse. La Porta di Brandeburgo in Pariser Platz è il simbolo di Berlino, costruita tra il 1788 e il 1791 dall’architetto C.G. Langhans. Racchiusa tra il canale della Sprea e il Kupfergraben si estende Museumsinsel, l’isola dei Musei: è uno straordinario complesso che comprende: Pergamonmuseum, Bodemuseum, Altes Museum, Alte Nationalgalerie e Neues Museum. Gemaldegalerie am Kulturforum, la pinacoteca riaperta nel 1998, riunisce collezioni di pittura rimaste divise per anni e contiene circa 2.700 dipinti dal XIII al XVIII secolo. Hamburger Bahnhof, l’antica stazione ristrutturata e ampliata nel 1990-1995 dall’architetto Kleinhues, ospita su una superficie espositiva di circa 10.000 mq una collezione di importanti opere d’arte contemporanee. Il duomo, Berliner Dom, è un edificio neobarocco e la chiesa principale del protestantesimo prussiano, costruito tra il 1893 e il 1905. Kaiser-Wilhelm-Gedachtniskirche, la chiesa commemorativa dell’Imperatore Guglielmo I, fu innalzata in stile neoromanico alla fine del XIX secolo e distrutta nel 1943. Accanto alle sue rovine nel 1959-61 è stata costruita una chiesa moderna in cemento e vetro blu. Vale la pena di visitare anche Nikolaikirche, la Chiesa di San Nicola, il più antico edificio sacro di tutta Berlino, che ospita oggi una mostra permanente sulla storia della città. Il castello di Schloss Charlottenburg venne fatto costruire come residenza estiva della principessa Sophie Charlotte, moglie di Federico III, futuro re di Prussia, e venne completato nel 1790 nelle sue forme attuali. Molto belli il parco e il Belvedere. Siegessäule, una colonna trionfale, alta circa 69 m e sovrastata della statua dorata della dea Vittoria, fu costruita da J.H. Strack nel 1866-73. Postdamer Platz è il nuovo centro di Berlino, con oltre 120 negozi, 20 sale cinematografiche, tra cui un cinema IMAX, un grande teatro di musical e molto altro. Da non perdere l’Alte Kongresshalle, Haus der Kulturen der Welt: l’ex Palazzo dei Congressi, costruito nel 1957 come contributo degli Stati Uniti all’esposizione internazionale di architettura, funge oggi da Casa delle culture del mondo. Il Neue Wache, l’edificio costruito nel 1816-18 da Schinkel, dal 1969 è monumento commemorativo delle vittime del fascismo e della dittatura.

Amburgo: libera città anseatica, è la seconda della Germania in ordine di grandezza e uno dei principali porti d’Europa. Amburgo è sede di università, di numerose case editrici ed è un importante centro congressuale. La città ha il suo punto di maggiore interesse nel grande bacino d’acqua del Binnenalster; accanto al porto ci sono numerose gallerie coperte e navi-museo. Vale la pena di visitare la Speicherstadt, la storica zona dei vecchi magazzini portuali. La Monckebergstrasse è la principale strada commerciale di Amburgo, ricca di uffici e grandi magazzini. Poco lontano è situato il Museo di Arti Decorative che è l’esposizione più completa di artigianato artistico tedesco europeo e asiatico.

Bonn: si estende sulle rive del Reno. La città è ricca di splendidi edifici storici e soprattutto vanta una vivace vita mondana ed eventi culturali di altissimo livello. Fu residenza barocca dei principi elettori; vi ha sede un’illustre università ed è intimamente legata al mondo artistico in quanto città natale di Beethoven. Fulcro del centro storico è Markaplatz dove si erge il vecchio municipio. La casa natale del compositore Ludwig van Beethoven (Beethoven-Haus) è stata trasformata in un museo che ospita anche concerti di musica da camera. Poco distante dal quartiere governativo si trovano diversi musei di altissimo valore: Kunstmuseum, Museum Alexander Koenig, Kunst und Ausstellungshalle e Haus der Geschichte. Il castello di Poppelsdorf, con annesso il giardino botanico, si trova nella zona sudo-vest della città. L’Università è ospitata in quella che fu la Residenza tardobarocca dei principi elettori.

Brema: libera città anseatica, è situata sul corso inferiore del fiume Weser. È un importante centro industriale. La Marktplatz, con il Rathaus (Municipio) e lo Schütting, il Duomo di S. Pietro e il Roland, è considerata una delle più belle piazze della Germania. Gli edifici sacri più importanti sono il Duomo di S. Pietro e le chiese di Nostra Signora, di S. Martino e di S. Giovanni, nelle immediate vicinanze della Marktplatz.

Francoforte sul Meno: è uno dei massimi centri commerciali e finanziari del Paese. Römerberg è la piazza del municipio accuratamente restaurata, in mezzo alla quale si trova la seicentesca Fontana della Giustizia. Tutt’intorno sono raccolti gli edifici di maggiore interesse. Sul lato ovest della piazza, si erge il municipio della città, un complesso di 11 case, tra cui spicca la Haus Romer. Importantissima la Goethehaus (Casa di Goethe), la casa natale del maggiore letterato tedesco. Molto interessante anche il Kaiserdom, il Duomo gotico nel quale sono stati incoronati dieci imperatori e re tedeschi. Historischer Garten è un sito archeologico romano del I secolo d.C. Accanto agli edifici antichi si erge la Commerzbank, attualmente l’edificio amministrativo più alto d’Europa (257,7 m).

Treviri: (in tedesco: Trier) è una città extracircondariale nella parte occidentale del Land tedesco della Renania-Palatinato; è sede di una prestigiosa Università. La città è famosa per i numerosi edifici di epoca romana ancora ben conservati. Treviri era una delle quattro capitali della Tetrarchia, con Milano, Sirmio e Nicomedia, a oggi quella meglio conosciuta archeologicamente. La sua stagione architettonica si concentrò durante la prima e la seconda tetrarchia, proseguita poi da Costantino eValentiniano I fino al 395. Qui, nei numerosi monumenti superstiti, si può percepire la magnificenza dell’epoca e l’adozione di quei principi spaziali tipici del periodo tardo antico. Tra questi il più importante è la Porta Nigra, la porta di ingresso di città di epoca romana meglio conservata a nord delle Alpi; inoltre vi sono anche un anfiteatro, i resti delle terme Imperiali e l’enorme Basilica Palatina di Costantino (una basilica civile nel senso che gli antichi Romani davano al termine), che è la sala del trono lunga 67 metri dell’Imperatore Costantino.Dal 1986 gran parte dei monumenti di origine romana e medievale della città (e delle vicinanze) fanno parte del complesso dei Beni patrimonio dell’umanità di Treviri, così inserito nell’Elenco dei patrimoni dell’umanità dall’UNESCO a Treviri.Da ricordare inoltre la casa natale di Karl Marx, che ospita oggi un museo dedicato al famoso economista. Tra le chiese spicca San Paolino, con affreschi settecenteschi.

Monaco: è senza dubbio la città turistica per eccellenza. Conosciuta soprattutto per l’Oktoberfest, è un centro artistico e culturale che vanta 2 teatri dell’opera, 45 musei e collezioni e 42 teatri di prosa. Vale la pena di visitare l’Hofbrauhaus, da molti considerata la più famosa birreria del mondo, fondata dal duca Guglielmo V per non dovere più importare la birra a caro prezzo. Il simbolo di Monaco è la chiesa di Nostra Signora. Per una pausa è possibile visitare l’Englischer Garten (giardino inglese), considerato il polmone verde di Monaco, con i suoi 3,7 kmq di superficie, uno dei più grandi e dei più bei parchi all’inglese del mondo.

Baviera: vicinissima all’Italia anche per le abitudini e il carattere dei suoi abitanti, la Baviera si estende su un vasto altopiano collinare ai piedi delle Alpi, attraversato da ovest a est dal Danubio. È una regione adatta a tutte le stagioni: in inverno la zona alpina diventa il punto di maggior richiamo grazie alla bellezza delle sue stazioni sciistiche; in primavera e in estate, una miriade di sentieri escursionistici accolgono gli amanti delle passeggiate nel verde, a piedi, in bici o a cavallo. L’autunno è il periodo da dedicare alla cura del corpo nelle eccellenti località termali.

Foresta nera: ricca di boschi di impareggiabile bellezza, è un immenso polmone verde al quale fanno da cornice le valli del Reno, del Danubio e, all’estremo sud, il Lago di Costanza. La regione che la accoglie (Baden-Württemberg) è ricca di storia: municipi e castelli, cattedrali e abbazie in stile gotico ne testimoniano ancora oggi il passato glorioso. La regione vanta anche una significativa presenza industriale – qui ha sede la Daimler-Benz che produce la Marcedes, la prima auto costruita nel mondo – e notevoli tradizioni in campo artistico e culturale. Qui nacquero, oltre allo scienziato Albert Einstein, i poeti e drammaturghi Friedrich Schiller e Friedrich Hölderlin, i filosofi Georg Wilhelm Friedrich Hegel e Martin Heidegger.

Castello Neuschwanstein: è un castello costruito alla fine del XIX secolo e situato nel Sud-ovest della Baviera nei pressi di Füssen, nella località di Schwangau, di fronte al castello di Hohenschwangau. Il nome tedesco Neuschwanstein può essere tradotto in italiano come Nuova pietra del Cigno o Nuovo Cigno di pietra, con possibile richiamo all’idea di Nuova roccaforte del Cigno; tale nome è collegato infatti alla sua costruzione nel territorio diSchwangau – Contea del Cigno – avvenuta successivamente rispetto ad altri castelli più antichi. Commissionato dal re Ludovico II di Baviera come ritiro personale ed omaggio al genio del musicista Richard Wagner da lui particolarmente amato, Ludovico pagò per la costruzione del palazzo coi propri fondi senza accedere al tesoro di Stato. Il re amava rimanere isolato dal mondo e questo luogo era divenuto per lui un rifugio personale, ma dopo la sua morte nel 1886 esso fu aperto subito al pubblico, desideroso di visitare quello che veniva decantato come un progetto fantasioso. Ha ispirato i castelli delle fiabe della Walt Disney, che lo prese a modello per alcuni tra i suoi più celebri film d’animazione:Biancaneve e i sette nani, Cenerentola, La bella addormentata nel bosco, Raperonzolo. Ha ispirato il castello di Pandora della serie anime I Cavalieri dello zodiaco, ad esclusione di Episode G. Nel castello sono stati ambientati innumerevoli film, ad esempio era il “palazzo di Vulgaria” nel film Chitty Chitty Bang Bang. Può essere annoverato fra i castelli e le fortezze più visitati in Europa: circa 1,4 milioni di visitatori all’anno, di cui 6000 al giorno solo in estate. Negli ultimi anni è stato proposto per le sette meraviglie del mondo moderno ed è il soggetto di numerosi puzzle e poster. Nel 2013 ne è stato completato il restauro dopo 13 anni dall’inizio dei lavori.

Duomo di Colonia: è una chiesa cattolica, il cui nome ufficiale è chiesa dei Santi Pietro e Maria (in tedesco Hohe Domkirche St. Peter und Maria). Con le sue Torri cuspidate di ben 157 metri di altezza, è la seconda chiesa più alta della Germania, dopo il Duomo di Ulma (completato nel 1890), e la terza più alta al mondo. Dal 1880 fino almeno al 1884 questa cattedrale è stata l’edificio più alto del mondo. È inoltre una delle maggiori attrattive turistiche della Germania: nel 2004 è stata visitata da circa 6 milioni di persone.

Frauenkirche: (in italiano chiesa di Nostra Signora) è un edificio di culto luterano, uno dei simboli della città di Dresda. Fu progettata dall’architetto George Bähr e costruita fra il 1726 ed il 1743. L’edificio è ispirato all’architettura ed alle cupole delle chiese barocche italiane del tempo. Fra i più importanti simboli della capitale della Sassonia, è considerata la più bella chiesa luterana della Germania. Dopo la morte del progettista nel 1738, la costruzione venne portata a termine a cura dell’architetto Johann Georg Schmid. La cupola in pietra, per la sua slanciata forma venne soprannominata “Die Steinerne Glocke”, ossia la “Campana di Pietra”.

Castello di Heidelberg: è uno dei più celebri castelli tedeschi. Il pittoresco castello, dei cui interni rimangono per lo più delle rovine in seguito ai danneggiamenti subiti durante la guerra dei trent’anni e la guerra con la Francia del 1689, è il risultato degli ampliamenti di un castello gotico del XIII secolo. Dopo la distruzione da parte dei soldati di Luigi XIV il castello è stato restaurato solamente in parte nel 1689 e nel 1693. Le sue rovine, in pietra arenaria rosa proveniente dalla valle del Neckar, sono adagiate a un livello di circa 80 metri sulla città antica, sul pendio settentrionale del Königstuhl, e sono raggiungibili, oltre che a piedi, anche grazie a un collegamento con una funicolare. L’ala della costruzione denominata Ottheinrichsbau, che ospita il Museo della farmacia, è considerata una delle opere di maggior valore del Rinascimento tedesco.

Palazzo di Sanssouci: (dal francese sans souci, “senza preoccupazioni”) si trova nella parte orientale dell’omonimo parco ed è uno dei più famosi castelli di Potsdam, capitale del Brandeburgo. Fra il 1745 e il 1747, Federico II il Grande, re di Prussia, fece erigere una piccola residenza estiva in stile rococò, sulla base di schizzi da lui stesso disegnati. Il progetto fu affidato all’architetto Georg Wenzeslaus von Knobelsdorff. Nel 1841 l’edificio fu ampliato con l’aggiunta di due ali laterali per volere di Federico Guglielmo IV, i cui abbozzi furono trasformati in progetto dall’architetto Ludwig Persius. Nel 1990 i castelli e i giardini del parco di Sanssouci sono stati inclusi dall’UNESCO nella lista dei patrimoni dell’umanità. Secondo la descrizione fatta dalla Commissione tedesca per l’UNESCO, “il castello e il parco di Sanssouci, spesso indicati come la Versailles prussiana, sono una sintesi delle tendenze artistiche del XVIII secolo nelle città e presso le corti europee. L’insieme è un eccezionale esempio di creazione architettonica e organizzazione del paesaggio sullo sfondo intellettuale dell’idea monarchica di Stato”. La collocazione del palazzo di Sanssouci su una collina coltivata a vigneto riflette un ideale di armonia fra l’uomo e la natura, in un paesaggio ordinato dall’intervento umano. Il palazzo, nel mezzo della natura, con l’ampia vista sulla campagna circostante, era il luogo nel quale Federico II intendeva risiedere “senza preoccupazioni”, coltivando i suoi interessi personali e artistici. Non si trattava dunque di un edificio destinato alla corte e all’esercizio delle funzioni di governo, quanto invece di un vero e proprio rifugio privato del re e dei suoi ospiti più intimi.

Oktoberfest: (lett. Festa d’ottobre, in bavarese spesso d’ Wiesn) è un festival popolare che si tiene ogni anno a Monaco di Baviera (München), in Germania, negli ultimi due fine settimana di settembre e il primo di ottobre. È l’evento più famoso ospitato in città, nonché la più grande fiera del mondo, con mediamente 6 milioni di visitatori ogni anno e che hanno raggiunto quasi i sette milioni nel 2011 con un consumo di 7,5 milioni di boccali di birra. Altre città del mondo ospitano feste simili chiamate anch’esse Oktoberfest tra le quali degna di nota risulta essere quella di Stoccarda. Presso l’area di Theresienwiese, con 42 ettari di estensione, si prepara un grande luna park e si montano gli stand (Festzelte) dove sono servite le sei marche di birra storiche di Monaco di Baviera (Paulaner, Spaten, Hofbräu, Hacker-Pschorr, Augustiner e Löwenbräu) autorizzate a produrre la bevanda per l’occasione. Ognuno dei 14 stand più grandi è in grado di ospitare dalle 5.000 alle 10.000 persone; in ogni stand vi è un palco centrale sul quale si esibiscono gruppi musicali nel tradizionale stile schlager. La festa inizia con la cerimonia di stappo della prima botte, trasmessa in diretta televisiva in Eurovisione e con la tradizionale processione.

Castello di Nymphenburg: (Schloss Nymphenburg, in tedesco) vale a dire “castello delle Ninfe”, è un palazzo in stile barocco a Monaco di Baviera, Germania. Il palazzo era la residenza estiva dei re di Baviera. Il progetto del palazzo venne commissionato dalla coppia di principi elettori Ferdinando Maria di Baviera ed Enrichetta Adelaide di Savoia all’architetto italiano Agostino Barelli nel 1664, in seguito alla nascita del loro figlio Massimiliano Emanuele. Il padiglione centrale fu completato nel 1675. A partire dal 1701, Massimiliano Emanuele, l’erede di Baviera, condusse una sistematica estensione del palazzo. Furono aggiunti due padiglioni, nell’ala sud e nell’ala nord del palazzo di Barelli, dagli architetti Enrico Zuccalli e Giovanni Antonio Viscardi. In seguito, la parte sud del palazzo fu ulteriormente estesa a formare le stalle di corte. Per bilanciare, fu aggiunta l’Orangerie nella parte nord. Infine, un grande cerchio (Schlossrondell) con palazzi barocchi (il cosiddetto Kavaliershäuschen- le logge del cavaliere), fu eretto dal figlio di Massimiliano Emanuele il futuro imperatore del Sacro Romano Impero Carlo VII. Joseph Effner ridisegnò la facciata del padiglione centrale in stile barocco francese nel 1716. Nel 1726 Leo von Klenzerimosse i suoi frontoni con lo stemma dell’elettorato e creò al loro posto un attico direttamente sotto il tetto.

Checkpoint Charlie: era un noto posto di blocco sul confine tra i settori, dal 1961 nel Muro di Berlino. In funzione dal 1945 al 1990, collegava il settore di occupazione sovietico (quartiere di Mitte) con quello americano (quartiere di Kreuzberg). Era situato sulla Friedrichstraße, all’altezza dell’incrocio con Zimmerstraße. Vi era ammesso il passaggio solo di militari delle forze alleate, di diplomatici e di cittadini stranieri.Dopo la riunificazione il punto di controllo venne abbattuto; la baracca di guardia originale oggi si trova nell’Alliertenmuseum; il 13 agosto 2000 ne venne inaugurata una ricostruzione fedele, divenuta in breve tempo di grande richiamo turistico.

Residenza di Monaco di Baviera: (in tedesco: Münchner Residenz), situata nel centro cittadino di Monaco di Baviera, è stata per secoli il luogo di residenza e la sede del governo dei duchi, poi dei principi elettori e infine dei re di Baviera. L’enorme struttura racchiude ben dieci cortili e si articola in tre complessi principali: il Königsbau (verso il Max-Joseph-Platz), la Maximilianische Residenz (chiamata anche “vecchia residenza”, la cui facciata dà sulla Residenzstraße e che comprende gran parte dell’ala interna) e il Festsaalbau (verso l’Hofgarten). Dal punto di vista stilistico la Residenza presenta una mescolanza di stile rinascimentale, barocco, rococò e classicismo.

Castello di Eltz: (tedesco Burg Eltz) è un castello medievale situato presso Wierschem sulle colline sovrastanti la Mosella tra Coblenza e Treviri in Germania. È ancora oggi proprietà della stessa famiglia che vi visse dal XII sec., 33 generazioni fa. È considerato uno dei più bei castelli tedeschi.

Posta tra il 48° e il 55° parallelo in piena zona temperata, la Germania si trova esposta alle correnti di aria mite e umida provenienti dall’Atlantico, alle correnti di aria fredda del nord, e alle correnti di aria gelida provenienti dall’anticiclone russo-siberiano. L’unico ostacolo importante è rappresentato dalla catena alpina, che blocca le correnti meridionali. Ne risulta un clima, nel complesso, moderatamente continentale, con inverni freddi ed estati abbastanza calde, e cronicamente instabile, per via dei continui scontri tra le diverse masse d’aria, che danno luogo a bruschi passaggi dal caldo al freddo, e dal secco all’umido. Perciò, nonostante le temperature medie non siano così estreme, la Germania può conoscere, soprattutto nelle zone centro-meridionale e orientale, alcune giornate gelide in inverno, e torride in estate. Le precipitazioni, almeno in pianura, non sono molto abbondanti, in quanto oscillano tra i 500 e gli 800 millimetri l’anno (tranne alcune limitate zone dell’est, in cui si scende di poco al di sotto dei 500 mm). Ma esse sono in genere sufficienti per la vegetazione e per l’agricoltura, anche nelle zone meno piovose, sia perché sono ben distribuite nel corso dell’anno (raggiungendo il massimo proprio nel periodo più utile, cioè in primavera e in estate), sia per via del freddo invernale e dell’umidità dell’aria, che riducono l’evaporazione e dunque la perdita di umidità dal terreno. Nelle zone di montagna, le precipitazioni sono più abbondanti, soprattutto nelle zone esposte alle correnti occidentali. A Monaco cadono circa 900 mm di pioggia l’anno; nelle zone elevate della Selva Nera si raggiungono i 2.000 mm annui. In pianura, le differenze climatiche tra le varie zone non sono molto nette: le temperature medie oscillano in genere tra -1 e +1,5 in inverno, e tra +17 e +20 in estate. È una caratteristica particolare del clima della Germania il fatto che le temperature invernali diminuiscano man mano che si proceda verso sud-est: esse sono dunque più elevate sulle coste settentrionali e nelle zone occidentali (valle del Reno). Le temperature estive seguono invece l’andamento canonico, e aumentano man mano che si procede da nord verso sud. Le precipitazioni sono più abbondanti ad ovest, e diminuiscono man mano che si procede verso est. Combinando l’andamento delle temperature con quello delle precipitazioni medie, scopriamo dunque che il sud-est è la zona che ha il clima più continentale e più arido.

Passaporto/carta d’identità valida per l’espatrio in corso di validità.
Nessuna.
Patente italiana. Si ricorda a chi guida all’estero un’auto non propria che è consigliabile avere una delega a condurre del proprietario con firma autenticata.

Abitato sin dalla preistoria, il territorio dell’attuale Germania fu in gran parte popolato dai Celti nel 1° millennio a.C. Tra il 4° e il 2° secolo a.C. fu occupato da tribù germaniche stanziate in origine nell’Europa settentrionale e orientale. Tali popolazioni, già da tempo divise in molteplici gruppi, entrarono in contrasto con i Romani e, dopo averne arrestato l’espansione all’inizio dell’era cristiana, iniziarono a infiltrarsi nei territori dell’Impero Romano a partire dal 2° secolo, per poi espandersi in tutta Europa nel 5° secolo d.C. Questo massiccio spostamento di popolazioni ‒ comunemente definito con l’espressione invasioni barbariche ‒ portò alla dissoluzione dell’Impero Romano d’Occidente (476) e alla formazione di una serie assai ampia di regni romano-barbarici in Francia e nella Penisola Iberica (Franchi, Burgundi, Visigoti), in Italia (Ostrogoti), nella Gran Bretagna (Angli e Sassoni) e nell’Africa settentrionale (Vandali) .  Le popolazioni rimaste in Germania ‒ gli Alamanni, parte dei Sassoni, i Bavari, i Turingi ‒ furono sottomesse e poi cristianizzate dai Franchi tra il 5° e il 9° secolo, e quindi integrate nell’Impero carolingio da Carlomagno a partire dall’800. Con la dissoluzione dell’Impero, sancita nell’843 dal Trattato di Verdun, la Germania, attribuita a Ludovico il Germanico, iniziò ad assumere una più precisa identità, che doveva però consolidarsi nel corso di un plurisecolare processo storico. Dopo Verdun, per circa un secolo la storia della Germania fu segnata da processi di frammentazione dell’autorità centrale, dalla crescita del potere dei ceti feudali e da nuove invasioni di popoli provenienti dall’Europa orientale e settentrionale. Una svolta importante si ebbe con l’ascesa al trono di Ottone I di Sassonia nel 936. Egli, infatti, dopo aver esteso il suo dominio in Italia (951) e sconfitto gli Ungari (955), ottenne dal papa la dignità imperiale (962) e diede vita al Sacro Romano Impero, la cui vicenda rimase strettamente intrecciata a quelle dei territori tedeschi sino al principio del 19° secolo. La nascita di questa nuova compagine politica accelerò in Germania i processi di indebolimento del potere centrale: i successori sassoni di Ottone I furono infatti sempre più assorbiti dalla politica italiana e imperiale e lasciarono crescere nel paese l’autorità della grande feudalità e dei principati territoriali. Questa situazione si protrasse con i sovrani della dinastia di Franconia (1024-1125), che con Enrico IV (1056-1106) ed Enrico V (1106-25) dovettero anche affrontare la crisi prodotta dalla lotta per le investiture con il papato. Tale indebolimento del potere centrale continuò a riprodursi sotto la dinastia degli Hohenstaufen (1125-1254) ‒ tra i quali ebbero un ruolo di grande rilievo Federico I Barbarossa (1152-90) e Federico II (1212-50) ‒ e conobbe una relativa inversione di tendenza con Rodolfo d’Asburgo (1273-91). Da allora, infatti, per circa due secoli la Germania sostituì l’Italia come vero punto di equilibrio della politica imperiale: dapprima con Adolfo di Nassau (1291-96) e Alberto I d’Austria (1296-1308), poi nel lungo periodo di dominio della dinastia di Lussemburgo (1308-1437) ‒ durante il quale furono fissati con la Bolla d’Oro (1356) i meccanismi dell’elezione imperiale ‒ e infine all’epoca di Alberto II d’Austria (1438-39) e di Federico III (1440-93), con i quali gli Asburgo si appropriarono definitivamente ‒ fino al 1806 ‒ della corona imperiale.

Nella prima metà del 16° secolo la storia della Germania fu segnata da due eventi cruciali. Il primo fu nel 1517 la rottura dell’unità del mondo cristiano occidentale prodotta dalla predicazione di Lutero e dalla Riforma protestante. Il secondo fu nel 1519 l’elezione a imperatore di Carlo V, il quale, grazie alla politica matrimoniale del nonno Massimiliano I (1493-1519), riuscì a concentrare nelle proprie mani non soltanto i domini asburgici e la corona imperiale, ma anche la Borgogna e soprattutto il trono di Spagna (già dal 1516), che proprio in quegli anni aveva iniziato a costruire un immenso impero coloniale nelle Americhe. Alla testa di così vasto dominio, Carlo V perseguì un ambizioso disegno imperiale, scontrandosi con la Francia nelle guerre d’Italia, che si conclusero nel 1559 con la Pace di Cateau-Cambrésis e la vittoria degli Spagnoli. Egli stesso, tuttavia, comprese infine che quel disegno era anacronistico e nel 1556 separò la corona spagnola (che affidò al figlio Filippo II) da quella imperiale (che andò al fratello Ferdinando I). In tal modo, l’Impero tornò a coincidere sostanzialmente con i confini del mondo tedesco. Esso, tuttavia, era stato nel frattempo profondamente riplasmato dagli effetti della Riforma e dei molteplici conflitti che opposero all’imperatore cattolico i principi convertiti al luteranesimo. La Pace di Augusta del 1555, che pose fine a questi conflitti con una soluzione di compromesso, sancì la frammentazione sia religiosa sia politica del mondo tedesco. Nella seconda metà del 16° secolo gli equilibri tra protestanti e cattolici entrarono nuovamente in crisi, soprattutto per opera dell’imperatore Rodolfo II (1576-1612), che avviò un progetto di restaurazione cattolica ispirato ai principi della Controriforma, progetto perseguito poi dai suoi successori. Ne scaturì un conflitto di enormi proporzioni, che dall’Impero si estese a tutta l’Europa: la guerra dei Trent’anni (1618-48). I suoi esiti, sanciti dalla Pace di Vestfalia del 1648, sanzionarono anche a livello internazionale la frammentazione politica del mondo tedesco, destinata a protrarsi ancora per oltre due secoli. Tra il 1648, quando ebbe termine la guerra dei Trent’anni, e il 1871, quando si realizzò l’unificazione politica della Germania, la storia tedesca andò incontro a profonde trasformazioni, che ebbero un momento cruciale di svolta durante la Rivoluzione francese e l’impero di Napoleone, tra il 1789 e il 1815. Nella prima fase di questo periodo il Sacro Romano Impero divenne sempre più una struttura anacronistica dotata di prerogative soltanto formali. Negli stessi anni, attraverso una vicenda interna e internazionale assai complessa in cui giocò un ruolo importante l’esperienza del dispotismo illuminato (assolutismo), si produsse un significativo mutamento nei rapporti di forza all’interno del mondo tedesco. Da un lato, infatti, gli Asburgo riuscirono a rinsaldare il proprio potere nei loro domini diretti (in primo luogo l’Austria) e a spostare con successo l’asse dei propri interessi verso l’area danubiana. Dall’altro lato cominciò a emergere la potenza della Prussia, che raggiunse il suo punto più alto con Federico II il Grande (1740-86), della dinastia degli Hohenzollern. La Rivoluzione francese e le guerre napoleoniche ebbero conseguenze sconvolgenti nel mondo tedesco. Esse, infatti, portarono nel 1806 alla dissoluzione del Sacro Romano Impero, facendo altresì sorgere un forte sentimento nazionale tedesco.

Dopo il Congresso di Vienna (1814-15) gli equilibri del mondo tedesco continuarono a essere dominati ancora per diversi decenni dall’Austria e dalla Prussia, le quali costituirono le due potenze dominanti della Confederazione germanica, che prese di fatto il posto del Sacro Romano Impero. Nel percorso che doveva portare all’unificazione, la rivoluzione in Germania del 1848-49, che pure fallì, rappresentò uno snodo molto importante. Fu però la politica di potenza della Prussia di Guglielmo I (1861-88) e del suo cancelliere Ottone di Bismarck a realizzare ‘dall’alto’ l’unità della Germania. Essa fu il frutto di due guerre vittoriose che mostrarono la netta superiorità militare della Prussia in Europa: la guerra austro-prussiana del 1866 e la guerra franco-prussiana del 1870-71. Fu all’indomani di questi conflitti che nacque, il 18 gennaio 1871, la Germania unita e il cosiddetto Zweites Reich (Secondo impero, dopo quello Sacro Romano). Bismarck rimase alla guida della Germania come cancelliere dal 1871 sino al 1890. Nonostante l’introduzione del suffragio universale maschile per l’elezione del parlamento, lo Stato bismarckiano fu uno Stato autoritario, dominato da forze sociali conservatrici quali gli Junker (la grande aristocrazia fondiaria delle province orientali). Entro questa cornice la Germania conobbe uno straordinario processo di modernizzazione economica (fortemente sostenuto dallo Stato), diventando nel giro di pochi decenni la prima potenza industriale europea e, in alcuni settori, mondiale. Sul piano della politica estera, Bismarck fu attento a ricercare il compromesso e l’equilibrio con le grandi potenze europee. Ben diverso fu, dopo la sua uscita di scena, l’atteggiamento dell’imperatore Guglielmo II (1888-1918), che prese a governare in maniera accentuatamente personale il paese. Spinto dalle pressioni crescenti dei circoli imperialistici della grande industria e dell’esercito, frustrati dalla sproporzione tra l’enorme potenza economica della Germania e la sua modesta posizione internazionale e coloniale, egli assunse atteggiamenti aggressivi nei confronti soprattutto della Francia e della Gran Bretagna, consolidando l’alleanza strategica con l’Austria-Ungheria e con l’Italia. Il risultato di questa politica fu la Prima guerra mondiale (1914-18), da cui la Germania uscì sconfitta e umiliata, in un quadro di profonde tensioni sociali e politiche particolarmente fertili per il sorgere di movimenti estremistici di destra e di sinistra. La guerra segnò la fine del Secondo Reich e portò alla creazione di una repubblica presidenziale. La repubblica di Weimar ‒ così chiamata dal luogo in cui venne promulgata la Costituzione ‒ ebbe una storia travagliata che si concluse, dopo i tremendi effetti della crisi mondiale del 1929, con l’ascesa al potere di Hitler e del partito nazionalsocialista nel 1933. Ebbe inizio allora la vicenda del Terzo Reich. Rifacendosi in parte al modello del fascismo italiano, Hitler accentrò nelle sue mani tutti i poteri, sciolse i partiti e i sindacati, imbavagliò la stampa e costruì un sistema totalitario di potere fondato sul razzismo e l’antisemitismo, sul terrore e la propaganda di regime. Alleata con l’Italia fascista e il Giappone imperiale, la Germania nazista scatenò quindi la Seconda guerra mondiale (1939-45), durante la quale si consumò l’Olocausto (Shoah), lo sterminio di circa sei milioni di Ebrei. Invasa dalle potenze alleate ‒ in primo luogo la Gran Bretagna, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica ‒, la Germania nazista concluse la sua breve ma drammatica parabola con il suicidio di Hitler, il 30 aprile 1945. Sottoposta a un regime di occupazione da parte delle potenze vincitrici, nel nuovo clima che si venne a instaurare con la contrapposizione USA-URSS e l’inizio della guerra fredda la Germania cessò di esistere come Stato unitario nel 1949, quando sorsero, rispettivamente nella parte occidentale e in quella orientale del paese, la Repubblica Federale Tedesca e la Repubblica Democratica Tedesca. La prima, presto divenuta una potenza economica, fu pienamente integrata nel mondo occidentale sotto la leadership degli Stati Uniti; la seconda, assimilata al blocco dei paesi comunisti, ebbe un governo autoritario posto sotto lo stretto e rigido controllo dell’Unione Sovietica. Rimaste per lungo tempo specchi delle profonde tensioni tra USA e URSS e dei loro differenti modelli di sviluppo, le due Germanie, dopo l’abbattimento del muro di Berlino (1989), si sono riunificate nel 1990, nel quadro della crisi e poi della dissoluzione dei regimi comunisti dell’Europa centro-orientale. Da allora la Germania ‒ governata dai cristiano-democratici e dai cristiano-sociali e poi, dal 1998, dai socialdemocratici ‒ ha dovuto affrontare le gravi difficoltà economiche e sociali del processo di unificazione, diventando peraltro una delle potenze trainanti dell’Unione europea.

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