Francia

Bandiera Francia

Capitale Parigi
Abitanti 66.400.000
Estensione  Kmq 543 965 
Valuta Euro
Fuso orario Nessuna differenza con l’Italia
Elettricità  230 V, presa C – E
Lingua Francese
Aeroporti Parigi PAR CDG ORY BVA, Nizza NCE, Lione LYS, Marsiglia MRS, Tolosa TLS, Bordeaux BOD, Nantes NTE, Lourdes LDE, Montpellier MPL, Lilla LIL, Ajaccio AJA, Bastia BIA
Porti Marsiglia, Tolone, Nizza, Bastia.

Parigi: è il simbolo di tutta la nazione, di cui rappresenta il centro sotto ogni punto di vista: politico-amministrativo, economico, culturale, turistico, commerciale. Questa splendida città, dominata a nord dalla collina di Montmartre e dal Buttes-Chaumont e a sud dalla Montagne de Sainte Geneviève, esercita da sempre sul visitatore un fascino straordinario, con i suoi vasti boulevard disseminati di caffè, bistrot e brasserie e animati da un traffico intenso, cui fanno da contrappunto le vie secondarie degli antichi quartieri residenziali, la passeggiata degli Champs Elysées, la Senna, l’eleganza degli atelier alla moda, la raffinata gastronomia e la ricchezza culturale dei musei. Poche città al mondo sono riuscite, come Parigi, a integrare vecchio e nuovo, passato e futuro. Il centro di Parigi può essere considerata Place de la Concorde, situata sull’asse di collegamento fra il Louvre e l’Etoile: è certamente una delle più belle piazze del mondo. A ovest, in fondo agli Champs Elysées, è visibile l’Arc de Triomphe (fatto erigere da Napoleone per celebrare le vittorie del primo impero), a est i giardini delle Tuileries. Al centro della piazza è posto un obelisco alto 23 metri proveniente da Luxor e risalente al XIII secolo a.C. Uno dei luoghi più visitati di Parigi e sinonimo d’arte è il Museo del Louvre, famoso per le sue raccolte, ma soprattutto perché custodisce la Gioconda, il celeberrimo quadro di Leonardo Da Vinci. Gli Champs Elysées iniziano a ovest di Place de la Concorde: il viale, lungo 2 km, è stato ideato alla fine del XVII sec. ed è fiancheggiato da negozi di lusso, caffè, cinema e teatri. Attraversandolo si passano il Petit e il Grand Palais, entrambi sede di importanti collezioni d’arte e mostre. Gli Champs Elysées terminano in Place Charles de Gaulle, un tempo chiamata l’Etoile, per la stella disegnata al suo centro da cui si dipartivano dodici boulevard: punto prospettico su tutti i lati è l’Arc de Triomphe. Dagli anni Sessanta, nella parte occidentale della città, sull’asse Champs Elysées-Arc de Triomphe è sorto il moderno quartiere della Défense, il cui fiore all’occhiello è indubbiamente il CNIT, moderna struttura di 90.000 mq a forma di conchiglia aperta verso l’alto. In occasione dei festeggiamenti per il bicentenario della rivoluzione francese è stata inaugurata la Grande Arche, enorme porta d’ingresso della città, costruita proprio a lato del CNIT. Quando si parla di modernità non si può tralasciare il Centro Pompidou, detto anche Beaubourg, dal nome del quartiere in cui sorge. Il vasto centro culturale realizzato da Renzo Piano, è sempre stato al centro di polemiche (tra chi ne lodava l’originalità e chi invece ne mostrava i difetti di costruzione) che hanno portato a una sua ristrutturazione globale terminata il 1° gennaio 2000. Simbolo riconosciuto della città è la Tour Eiffel, costruita dall’ingegnere francese Gustave Eiffel nel 1889 in occasione della grande esposizione mondiale. La struttura, alta 307 m, è composta da 15.000 travi di ferro e tenuta insieme da 2 milioni e mezzo di bulloni. In direzione nord, tra i boulevard esterni e il confine della città, si estende il quartiere di Montmartre, un tempo frequentato da bohémien e da famosi artisti parigini fra cui Toulouse-Lautrec, Manet, Utrillo, Apollinaire e che ancora oggi conserva un’atmosfera tutta particolare. L’edificio che racconta più di ogni altro la storia di Parigi è senza dubbio la Cattedrale di Notre-Dame: iniziata nel 1163 per volere di Luigi VII e terminata 150 anni dopo, la cattedrale è uno dei più grandi capolavori del gotico. Caratteristici sono i rilievi e soprattutto l’enorme rosone situato al centro della facciata risalente al XIII secolo. Fuori Parigi sorge poi Eurodisney, il grande parco tematico Disney europeo.

Arles: è l’antica capitale della Provenza romana, attualmente capoluogo della Camargue. È una città ricca di pregevoli monumenti che custodisce le più antiche tradizioni provenzali come le corride e le corse dei tori. È nota per il suo Festival di musica, danza e teatro. L’anfiteatro romano Les Arènes è uno dei meglio conservati; molto interessanti anche il Teatro Antico, anch’esso di origine romana, risalente ai tempi di Augusto, e le Terme di Costantino, delle quali rimangono l’abside e le piscine.

Avignone: è unanimemente considerata una splendida città d’arte. Fu sede papale durante il XIV secolo. Oggi è una città molto amata dai turisti. La visita inizia da Place du Palais, un’ampia piazza sulla quale si affacciano il Palais des Papes, l’Hotel Des Monnaies, la Cattedrale di Notre-Dame-des-Doms e il Petit Palais. È universalmente conosciuto il suo Festival di teatro, danza e musica.

Lione: è la terza città per grandezza dopo Parigi e Marsiglia; si trova alla confluenza del Rodano e della Saona in una zona di altipiani. Sede universitaria, è il maggior centro dell’industria tessile francese. È formata da tre nuclei: la città vecchia, i quartieri centrali e la città moderna. Molto interessante il quartiere restaurato della città vecchia, pieno di splendidi palazzi rinascimentali riportati a nuova vita. Da visitare anche la futuribile Opera de Lyon, una struttura in acciaio e vetro inserita in una costruzione precedente di stile neoclassico. Caratterista la festa delle luci.

Marsiglia: è la più antica città francese e il primo porto del Paese. Il centro è la caratteristica Canabière, una strada caotica che testimonia il dinamismo di Marsiglia. Al termine della Canabière il boulevard Longchamp porta all’elegante Palais Longchamp. La Canabière sbuca sul vecchio porto, dove sono venute alla luce le tracce murarie dell’abitato ellenico e del porto romano. Sulle passeggiate che lo contornano si affacciano case settecentesche e l’Hotel de Ville. Salendo le pittoresche scalinate del quartiere marinaio del Panier si arriva alla Vieille Charité, un antico ospizio che costituisce il più pregevole edificio barocco di Marsiglia. Molto bella la Basilica Notre Dame de la Garde situata nel punto più alto della citta.

Nizza: è capoluogo della Costa Azzurra, località balneare e di soggiorno invernale tra le più prestigiose del Paese, centro turistico e mondano. La Promenades des Anglais è la passeggiata del lungomare, dove si affacciano importanti alberghi come Il Negresco e il West End. La vecchia Nizza è un reticolo di stradine, scalinate e piazzette animate su cui si affacciano palazzi antichi. Da vedere nella parte moderna della città sono: Place Massena con la sua Fontana du Soleil e il Mamac (Musée d’Art Moderne et Contemporain). Assai significativo anche il Museo Marc Chagall, la più grande collezione esistente dell’artista.

Bretagna: è una delle regioni più visitate della Francia occidentale. La capitale amministrativa e culturale è Rennes, anche se molti considerano Nantes (che appartiene a un’altra regione) la capitale storica. I 1.100 km di costa frastagliata della Bretagna ospitano numerosi paesini, porti di pescatori e famose località balneari. Le zone turistiche per eccellenza sono la Costa Smeralda (intorno a Saint Malo), la Costa di Giada (presso la zona di La Baule) e la foce della Loira.

Reggia di Versailles: (in francese château de Versailles) è un’antica residenza reale dei Borbone di Francia. La città di Versailles, nata dalla scelta di questo luogo da parte del giovane Luigi XIV per allontanarsi dalla capitale e dai suoi cittadini, temuti e considerati difficili da tenere sotto controllo, dopo l’episodio della Fronda, costituisce oggi un comune autonomo situato nel dipartimento delle Yvelines, in Francia. Con l’evolversi del castello, la Reggia di Versailles necessitò anche di un’adeguata cornice verde che servisse non solo da svago per i numerosissimi componenti della corte, ma che consentisse davvero alla reggia di sentirsi fuori dal mondo che affollava la capitale francese. I giardini di Versailles sono ancora oggi tra i più grandiosi esempi di giardino barocco alla francese e sono tra i più grandi al mondo abbinati ad un palazzo reale.

Gole del Verdon: sono delle gole situate nella provincia provenzale, create dallo scorrere del fiume Verdon.Le pareti delle Gole del Verdon rappresentano un importante sito d’arrampicata tra i più famosi della Francia e d’Europa. Sono presenti più di 800 vie tra monotiri e vie lunghe su roccia di calcare.

Palazzo dei Papi: (in francese: Palais des Papes) di Avignone, in Francia è uno dei più grandi e importanti edifici gotici medievali in Europa. Dal 1840 è monumento storico di Francia e dal 1995 patrimonio mondiale dell’umanità. La maggior parte del Palazzo è oggi aperta al pubblico; ospita anche un grande centro congressi e gli archivi del dipartimento della Vaucluse.

Castello di Chambord: è il più vasto dei castelli della Loira. È stato costruito tra il 1519 ed il 1547 nei pressi di una curva del fiume Cosson, corso d’acqua affluente del Beuvron che si getta poi a sua volta nella Loira. Sorge nel dipartimento Loir-et-Cher, 14 km a nord-est di Blois ed a circa 6 km dalla riva sinistra della Loira. Nel 1981 fu iscritto nella lista dei siti Patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO, ed ora rientra assieme a tutta la Valle della Loira. Chambord ha ospitato numerosi personaggi: oltre a Francesco I e a Luigi XIV, si recavano spesso a cacciare nella forestaFrancesco II e Carlo IX. Nel castello visse anche Luigi XIII. Ai tempi di Luigi XIV vi soggiornò Molière, che scrisse, in pochi giorni, una commedia: Il signor di Pourceaugnac. L’artista, inoltre, vi fece rappresentare lo spettacolo intitolato Il borghese gentiluomo.

Cattedrale Notre-Dame de Chartres: chiesa cattedrale consacrata alla Vergine (Notre-Dame), sita a Chartres nel nordovest della Francia (a 95 Km a sud-ovest di Parigi), è il più celebre monumento della città ed è considerata uno degli edifici religiosi più importanti del mondo ed uno dei più perfetti edifici gotici. Il fattore decisivo che la fa prevalere tra le altre cattedrali francesi è il suo buono stato di conservazione, specialmente delle sculture e delle vetrate.

Monte Bianco: (Mont Blanc in francese) è una montagna situata nel settore delle Alpi Nord-occidentali, nella sezione Alpi Graie, nel Massiccio del Monte Bianco, sulla linea spartiacque tra la Valle d’Aosta (val Veny e val Ferret in Italia) e l’Alta Savoia (valle dell’Arve in Francia), nei territori comunali di Courmayeur e Chamonix. Con i suoi 4.810,45 m d’altezza (ultima misura ufficiale nel settembre 2009) è la montagna più alta delle Alpi, d’Italia, diFrancia e in generale dell’Europa centrale, ed è di natura granitica, irta di guglie e di creste, intagliato da profondi valloni nei quali scorrono numerosi ghiacciai.

Arena di Nîmes: (in francese, Arènes de Nîmes, in occitano Arenas de Nimes) è un anfiteatro romano situato nella città francese di Nîmes, nel dipartimento del Gard. Il suo nome deriva dal latino ărēna, che indica la sabbia che ricopriva leplatee degli anfiteatri romani. Si tratta di uno dei maggiori anfiteatri nel suo genere, e anche di uno tra i meglio conservati, tanto che in Francia è riconosciuto come monumento storico dal 1840 e che viene ancora utilizzato regolararmente per spettacoli vari. Venne costruita verso la fine del secolo I per divertire la popolazione della città e dei suoi dintorni con gli spettacoli tipicamente romani come i combattimenti di gladiatori.

Catacombe di Parigi: sono un ossario sotterraneo nel comune di Parigi. Situata a sud della precedente porta della città (la “Barrière d’Enfer”, l’attuale piazza Denfert-Rochereau), l’ossario conserva i resti di circa 6 milioni di persone e occupa una parte di caverne e gallerie di un’antica cava. Inaugurato nel tardo XVIII secolo, il cimitero sotterraneo è diventato un’attrazione turistica su piccola scala all’inizio del XIX secolo, ed è stato aperto al pubblico in modo regolare dal 1874. A seguito di un episodio di vandalismo, è stato chiuso al pubblico nel settembre 2009 per poi essere riaperto il 19 dicembre dello stesso anno. Il nome ufficiale delle catacombe è “l’ossuaire municipal”. Anche se questo cimitero copre solo una piccola sezione dei tunnel sotterranei che comprende “les carrières de Paris” (“le cave di Parigi”), i parigini oggi spesso fanno riferimento all’intera rete di tunnel come “le catacombe”.

Festival di Cannes: (Festival de Cannes è la denominazione ufficiale dal 2002, in precedenza Festival International du Film de Cannes) è un festival cinematografico che si svolge annualmente, a maggio, per la durata di due settimane circa, nella città di Cannes. Poiché garantisce una formidabile copertura da parte dei media, al Festival garantiscono la loro presenza molte star del cinema che si mostrano alla passerella (Montée des Marches) dell’ingresso nella sala delle proiezioni. Molti produttori scelgono questa occasione per lanciare le loro ultime realizzazioni e per vendere i diritti a distributori che vengono da tutto il mondo.

Duna di Pilat: (Dune du Pilat in francese) è la duna più alta d’Europa. Si trova nel dipartimento della Gironda, in prossimità del bacino di Arcachon. Si estende su una superficie larga 500 m da ovest a est e 3 km da nord a sud, di fronte alla giuntura fra l’Oceano Atlantico e il bacino. Il comune in cui è situata è La Teste-de-Buch, vicino ad Arcachon, nel cuore delle Lande di Guascogna. L’altezza della duna, variabile nel tempo, oscilla tra i 100 e i 120 metri. Per favorirne lo sviluppo mediante un turismo ecosostenibile, fa parte del circuito del Grand site national di Francia.

Vaux-le-Vicomte: è un castello situato circa 6 km a est di Melun e 55 km a sud-est di Parigi nel dipartimento francese di Senna e Marna nella regione dell’Île-de-France. Edificato tra il 1656 e il 1661 su incarico di Nicolas Fouquet, sovrintendente alle finanze di Luigi XIV, l’architetto fu Louis Le Vau, degli affreschi e delle decorazioni interne si occupò Charles Le Brun con la collaborazione di Pierre Mignard e Pierre Puget, i giardini furono progettati dal celebre architetto paesaggista André Le Nôtre.

La Rochelle: è una città portuale sulla costa atlantica. Suggestivo il porto dei pescatori a sud del nucleo storico. Con le fortificazioni portuali e gli edifici ad arcate è riuscita a mantenere il suo aspetto caratteristico e suggestivo.

Mont Saint Michel: è un’abbazia fortificata che sorge su una rupe granitica circondata dal mare e affacciata sul Canale della Manica, in posizione strategica tra la Bretagna e la Normandia. Quando l’alta marea innalza il livello del mare di 14 m, la rupe diventa un’isola.

Lourdes: è una delle più celebri mete di pellegrinaggio del mondo cattolico e, grazie alle sorgenti minerali, un rinomato centro turistico.

Corsica: è la quarta isola del Mediterraneo dopo Cipro, Sicilia e Sardegna, dalla quale è separata dalle Bocche di Bonifacio. La sua attrattiva principale è il paesaggio selvaggio, ricco di montagne, boschi e interminabili spiagge sabbiose. I Greci chiamavano quest’isola kalliste (la più bella), per la varietà della sua vegetazione: palme tropicali, macchia mediterranea profumata di mirto, vigneti, uliveti, aranceti, boschi di pini e castagni. L’isola offre ai visitatori una natura rigogliosa, con un’abbondante fauna e una ricca flora che vanta numerose specie endemiche. Per proteggere questi equilibri, la Corsica è un’isola largamente tutelata in cui si alternano riserve naturali e siti protetti. Accanto al Parco Naturale della Corsica, che si estende su per quasi un terzo dell’isola, ci sono cinque Riserve Naturali e un Parco Marino Internazionale. La Corsica vanta un litorale vario e ricco, distribuito su una lunghezza totale di oltre 1.000 km con coste articolate a ovest e con un profilo più regolare a est. Gli itinerari escursionistici “Da Mare a Mare” (da ovest a est), “Tra Mare e Monti” (da nord a sud) e il famoso GR20 (uno dei sentieri più difficili e spettacolari d’Europa) sono dei modi indimenticabili per scoprire la natura corsa. I centri principali sono Bastia, Aleria, Porto Vecchio, Bonifacio, Ajaccio, Calvi, tutti sulla costa e dotati di buoni porti; nell’interno, Corte e Sartene.

Bonifacio: è uno dei più noti centri della Corsica; una città unica, quasi un’isola nell’isola. Due i quartieri da visitare: la marina, a forma di U, e la città alta, tipicamente medievale.

Il clima francese muta radicalmente da zona a zona, anche se, grazie alla sua posizione geografica, la Francia gode sicuramente di temperature che variano da quelle submediterranee della Costa Azzurra e di tutte le altre nell’ estremo sud del paese a quelle oceaniche fresche o anche fredde della costa occidentale che si affaccia sull’ Atlantico, fino ad avere piogge molto frequenti e temperature basse (ma con grandi escursioni termiche annue) nelle aree del nord dello Stato. In Francia si possono distinguere almeno quattro regioni climatiche principali:

– quella a clima oceanico umido, presente su tutta la fascia atlantica sino ai Pirenei e sulla Manica, latitudinalmente al centro del paese, e caratterizzata da venti molto forti in estate ed autunno, e piogge molto frequenti nelle stagioni intermedie, anche nevose in inverno, ma molto rare in estate. Le temperature non sono particolarmente rigide in inverno, ma sono fresche e gradevoli in estate, mai molto alte.

– quella a clima semicontinentale, che comprende l’area del Rodano e quasi tutti i massicci montuosi del Paese, oltre alla Lorena ed alla Alsazia. Caratterizzata da inverni secchi, gelidi e ventosi ed estati gradevoli, anche se calde in Alsazia. La pluviometria, in questa area climatica, è singolare: circa l’85 % delle precipitazioni avvengono in inverno. Esse sono molto spesso nevose.

– quella a clima continentale di foresta, nella zona di Parigi e in tutta la zona nord della Francia, caratterizzata da inverni molto freddi ed estati abbastanza calde, ma piovose, in contrasto con la siccità primaverile ed autunnale.

– quella a clima tirrenico o similmediterraneo, con scarse escursioni termiche, sia diurne che annue. Le precipitazione si concentrano in inverno e in primavera, mentre gli inverni sono miti ed asciutti e le estati sono calde, ma gradevolmente ventilate.

Passaporto/carta di identità valida per l’espatrio in corso di validità. I cittadini italiani che non esercitano alcuna attività lavorativa/professionale possono circolare e soggiornare liberamente in Francia per periodi anche superiori ai 3 mesi, a condizione di essere in possesso di carta di identità o di passaporto in corso di validità.

Nessuna.

Patente italiana. Si ricorda a chi guida all’estero un’auto non propria che è consigliabile avere una delega a condurre del proprietario con firma autenticata.

Abitato sin dalla preistoria, il territorio che corrisponde all’odierna Francia fu conquistato dai Celti nel corso del 1° millennio a.C. e poi dai Romani a partire dal 2°-1° secolo a.C. Integrato come provincia nell’Impero con il nome di Gallia, fu sottoposto a un intenso sforzo di romanizzazione che diede vita a una prospera civiltà gallo-romana. Tra il 3° e il 5° secolo d.C., tuttavia, la penetrazione sempre più massiccia di popolazioni barbariche e lacaduta dell’Impero  Romano d’Occidente (476) mutarono radicalmente questi equilibri. E tra i diversi popoli stanziatisi nella regione ‒ in particolare i Visigoti, i Burgundi e i Franchi ‒ furono questi ultimi a prevalere e a ricostituire l’unità della Gallia. È da allora, per molti aspetti, che si può fare iniziare la storia della Francia. Fu Clodoveo, re dei Franchi dal 481 al 511 e capostipite della dinastia dei Merovingi, il principale artefice di questa svolta. Egli riuscì infatti a sconfiggere Alamanni e Visigoti, estendendo in modo significativo i confini del regno, e favorì inoltre la conversione del suo popolo al cristianesimo cattolico, ottenendo così il sostegno della Chiesa e ponendo le premesse di una più stretta integrazione tra i Franchi e le popolazioni assoggettate. I suoi successori, al potere per quasi tre secoli, continuarono ad ampliare i territori franchi, ma furono progressivamente indeboliti da continue crisi dinastiche, dalle tendenze centrifughe della nobiltà e da una spinta sempre più forte alla frammentazione territoriale. In questo quadro, a fronte di un sostanziale svuotamento delle prerogative regie, acquisirono un crescente potere i maggiordomi o maestri di palazzo, vale a dire i più alti funzionari e consiglieri della monarchia. Tra essi emersero, nel 7°-8° secolo, Pipino di Héristal, Carlo Martello e Pipino il Breve. E fu proprio quest’ultimo, nel 751, a deporre i Merovingi e ad assumere la corona franca dando inizio alla dinastia dei Carolingi. La figura più significativa di questa nuova dinastia fu quella di Carlomagno, che divenne re nel 771 e quindi, con la consacrazione del papa, imperatore nell’800. Egli esercitò un ruolo decisivo nello sviluppo della potenza dei Franchi, ampliandone i confini verso est, consolidando i rapporti tra la corona e il papato e procedendo a una profonda riorganizzazione del potere regio e poi imperiale. Pochi anni dopo la sua morte, avvenuta nell’814, l’Impero carolingio perse la sua unità, e con il trattato di Verdun (843) una gran parte del territorio francese fu attribuita a Carlo il Calvo. Da allora, con la breve parentesi di Carlo il Grosso (881-887), il destino della Francia rimase separato da quello dell’Impero, in un contesto dominato da profonde tendenze centrifughe e dalla minaccia costante di nuove incursioni straniere. Quando, nel 987, fu incoronato re Ugo Capeto, ebbe origine la dinastia dei Capetingi, che governò in linea diretta la Francia sino al 1328. In questa fase, durante la quale si sviluppò il sistema feudale, la monarchia si adoperò per rafforzare le sue prerogative in opposizione al particolarismo della grande nobiltà e alle pretese universalistiche dell’Impero e della Chiesa. Molto energica, in questo senso, fu l’azione di Filippo II Augusto (1180-1223), Luigi IX (1226-70) e Filippo IV il Bello (1285-1314).

Con l’esaurimento della linea diretta della dinastia capetingia fu il ramo dei Valois a detenere per oltre due secoli e mezzo, dal 1328 al 1589, la corona di Francia. Questa fase cruciale della storia francese si aprì con la guerra dei Cento anni, che tra il 1337 e il 1453 oppose la Francia all’Inghilterra. Il conflitto ebbe un andamento estremamente complesso sul piano militare e costi economici e sociali altissimi per il paese. Attraverso di esso, tuttavia, il potere della monarchia uscì sostanzialmente rafforzato e furono poste le premesse per la costruzione dello Stato moderno, che fece importanti progressi tra 15° e 16° secolo. In questo nuovo quadro la Francia tentò di assicurarsi una posizione egemonica in Europa attraverso una politica espansionistica in direzione della penisola italiana, all’epoca profondamente frammentata in unità statali rivali. Ne derivarono, tra il 1494 e il 1559, le guerre d’Italia, che videro confrontarsi soprattutto Francia e Spagna e che si conclusero con il sostanziale fallimento delle mire francesi e il trionfo dell’egemonia spagnola. Indebolita da questa sconfitta e lacerata all’interno dagli effetti della Riforma protestante e dal contrasto tra cattolici e ugonotti, la Francia attraversò nella seconda metà del 16° secolo una crisi profonda, da cui scaturirono le guerre di religione. Si trattò di una vera e propria guerra civile, che si concluse alla fine del secolo quando il re Enrico IV di Borbone, dopo essersi convertito dal protestantesimo al cattolicesimo, stabilì con l’editto di Nantes (1598) la convivenza tra le due confessioni all’interno dello Stato. Con Enrico IV (1589-1610) ebbe inizio la dinastia dei Borbone, che rimasero al potere ‒ con la parentesi degli anni della Rivoluzione francese ‒ sino al 1830. L’ascesa al potere dei Borbone coincise con l’inizio di una fase di grande rafforzamento della monarchia che, attraverso l’opera dello stesso Enrico IV, di Luigi XIII (1610-43) e poi soprattutto di Luigi XIV (1643-1715) ‒ oltre che di statisti come Richelieu e Mazzarino ‒ assunse i tratti della monarchia assoluta. In questi anni la corona riuscì a neutralizzare le tendenze centrifughe della grande aristocrazia (a cui pure furono lasciati immensi privilegi) e a concentrare nelle proprie mani enormi poteri. Il tutto nel quadro della sottomissione della Chiesa nazionale, di un potente sviluppo economico ispirato ai principi del mercantilismo e del principio del diritto divino del re. Questo processo raggiunse il suo punto più alto all’epoca di Luigi XIV, che tentò nuovamente di giocare la carta dell’espansionismo militaristico, forte della posizione di preminenza che la Francia aveva di fatto assunto in Europa dopo la guerra dei Trent’anni (1618-48). Le guerre in cui egli impegnò il paese dissanguarono le casse dello Stato, si tradussero in un fallimento del disegno egemonico francese e posero le premesse della crisi di legittimità e della lunga agonia del sistema assolutistico che si consumò nel 18° secolo con Luigi XV (1715-74) e poi soprattutto con Luigi XVI (1774-92).

Fu la Rivoluzione francese, iniziata nel 1789, a porre fine all’assolutismo e ai privilegi della nobiltà, in una parola all’antico regime. Con essa iniziò una nuova fase della storia non solo francese, ma anche europea e mondiale. La Rivoluzione portò alla creazione di una monarchia di tipo costituzionale, quindi nel 1792 alla repubblica, sfociata poi nella dittatura giacobina del Terrore, e infine all’instaurazione di un regime repubblicano moderato che, attraverso l’opera di Napoleone Bonaparte, nel 1804 assunse le vesti dell’Impero. Napoleone, che stabilì la sua dittatura sul paese, esercitò una duplice funzione rispetto allo sviluppo della rivoluzione: per un verso, fu uno dei principali artefici del suo assestamento in senso moderato all’interno del paese; per un altro, attraverso le sue campagne militari, esportò fuori dai confini nazionali alcune delle conquiste sociali e giuridiche essenziali della rivoluzione, ridisegnando radicalmente la carta geopolitica del continente. Napoleone fu infine sconfitto, tra il 1814 e il 1815, da un’ampia coalizione internazionale che aprì il processo di Restaurazione delle monarchie da lui spodestate. I profondi mutamenti introdotti da questa fase decisiva della storia francese non furono tuttavia cancellati. Nel corso dell’Ottocento la storia francese continuò a essere segnata da profonde discontinuità politiche e istituzionali, nel quadro di significativi processi di modernizzazione economica e sociale. Il ritorno dei Borbone sul trono, voluto dalle grandi potenze vincitrici di Napoleone al Congresso di Vienna (1814-15), ebbe vita breve. A essi subentrò nel 1830, dopo la rivoluzione di luglio, Luigi Filippo d’Orléans, che rimase al potere sino al 1848, con il sostegno della grande borghesia. In quell’anno una nuova rivoluzione, in cui ebbero parte attiva le masse popolari ed emersero anche orientamenti di tipo socialista, portò all’abolizione della monarchia e alla proclamazione della repubblica. La Seconda Repubblica ‒ dopo la Prima Repubblica dell’epoca della grande Rivoluzione ‒ fu a sua volta quasi subito soppiantata, in seguito a un colpo di Stato e quindi a un plebiscito popolare (1851-52), dal secondo Impero, che ebbe in Luigi Napoleone (poi Napoleone III) il suo principale artefice. Questa nuova costruzione politica, dapprima orientata in senso conservatore e poi liberale, ebbe un ruolo fondamentale negli equilibri della politica europea degli anni Cinquanta e Sessanta del 19° secolo. Nel 1870-71, tuttavia, subì una cocente sconfitta nella guerra franco-prussiana e andò incontro alla propria dissoluzione in un quadro di crisi che portò dapprima all’esperimento della Comune di Parigi e subito dopo alla nascita della Terza Repubblica.

Dal 1870 ai nostri giorni la Francia è rimasta uno Stato repubblicano, ma ha sperimentato profondi mutamenti nella sua forma di governo. Alla Terza Repubblica sono infatti subentrate, rispettivamente nel 1945 e nel 1958, una Quarta e una Quinta Repubblica assai diversamente strutturate sul piano politico e istituzionale. Nel corso di questa lunga storia, il paese ha dovuto affrontare, sin dall’epoca dell’affaire Dreyfus alla fine del 19° secolo, periodi di forte tensione interna, ma è riuscito a mantenere una sostanziale stabilità delle istituzioni democratiche. Sul piano della politica internazionale, la Francia ha giocato un ruolo di tutto rilievo nei conflitti imperialistici che hanno preceduto il 1914. Si è schierata con la Gran Bretagna e la Russia nella Prima guerra mondiale (1914-18), risultando tra le potenze vincitrici. Di nuovo alleata della Gran Bretagna nella Seconda guerra mondiale (1939-45), è stata quasi subito occupata dalle truppe della Germania hitleriana e ha dato vita al governo collaborazionista di Vichy. Nel secondo dopoguerra ha dovuto accettare la dissoluzione del suo impero coloniale in Indocina e, con una drammatica e violenta resistenza, in Algeria. Schierata nel campo occidentale all’epoca del bipolarismo e della guerra fredda, ha cercato tuttavia di mantenere un proprio ruolo nelle relazioni internazionali, contestando in alcuni casi la leadership americana e promuovendo, soprattutto con il generale de Gaulle ‒ una delle figure più significative della storia francese del Novecento ‒, il progetto di una nuova Europa. Integrata nell’Unione europea, la Francia ha respinto, con un referendum tenutosi nel 2005, il testo del trattato costituzionale europeo.

Le informazioni ivi contenute hanno puro carattere informativo, non si risponde di eventuali inesattezze e si invita a consultare gli aggiornamenti tramite le competenti autorità. Queste informazioni sono state realizzate attingendo: alla pagina dei tassi di cambio giornalieri comunicati dalla Banca d’Italia alla data del 31 dicembre 2014 per la valuta;  agli standard elettrici nel mondo pubblicati su Wikipedia per elettricità e prese;  alle informazioni inerenti capitale, abitanti, estensione, fuso orario, lingua,  documenti d’accesso, indicazioni sanitarie, patente automezzi, indicazioni speciali, contenute sul sito della Farnesina www.viaggiaresicuri.it nelle date comprese tra il 10 novembre e il 30 dicembre 2014.

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