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Zagabria (in croato Zagreb) è capitale della Croazia fin dalla seconda metà del 1500, ma la sua origine è medievale. Sorta sulle rive della Sava, ai piedi dei rilievi montuosi della Medvednica, in origine le città erano due: Kaptol e Gradec. La prima sorse intorno alla Cattedrale di Santo Stefano, la seconda nei pressi della Chiesa di San Marco. Fra l’XI e il XIII secolo l’unione delle due cittadine diede origine a Zagabria. Molto della parte medievale sopravvive tuttora nella città alta, che conserva notevoli monumenti, fra cui il Duomo (1275), in stile gotico-francese, ampiamente rifatto nel XIX secolo, le chiese gotiche di San Marco, di Santa Maria e di San Francesco e la Cappella Arcivescovile, la fastosa Chiesa di Santa Caterina risalente al XVII secolo e quella di San Francesco Saverio del XVII secolo, oltre a vari palazzi. A partire dalla seconda metà dell’800, con il sorgere della ferrovia, l’asse della città mutò. La parte nuova prese a svilupparsi nei pressi della stazione ferroviaria, intorno al centro commerciale. La città bassa è caratterizzata da parchi molto curati, gallerie d’arte e musei. Zagabria è sede di un’università fondata nel 1669, dell’Accademia delle scienze e delle arti, di teatri, biblioteche, musei e di un giardino zoologico e botanico. Tra i musei, notevole la pinacoteca, con opere di scuola toscana, umbra e veneta dei secoli XV e XVI.
Dubrovnik si trova nella Croazia meridionale, su una piccola penisola rocciosa della costa dalmata. Grazie alla mitezza del clima, alle bellezze naturali e soprattutto ai suoi numerosi tesori artistici di epoca romanica e rinascimentale, Dubrovnik si era trasformata negli ultimi decenni in un’accogliente e frequentata stazione turistica. Il conflitto che ha accompagnato l’indipendenza croata dalla ex Iugoslavia (1991) ha colpito duramente la città che ha subito i pesanti bombardamenti dell’artiglieria serba. Il nucleo più antico della città, cinto dalle mura del XIII secolo, ha un aspetto barocco, data la quasi totale ricostruzione in seguito al terremoto del 1667. Sussistono tuttavia importanti testimonianze gotiche, quali le chiese di San Francesco e di San Domenico, quest’ultima con un bel chiostro e dipinti del Vasari e di scuola veneta. Al XIV secolo risale anche il palazzo del Rettore, cui Michelozzo aggiunse un portico rinascimentale. La cattedrale, ricostruita in stile barocco nel 1671-1713, conserva un trittico fiammingo (sec. XV), opere di Tiziano e un ricco tesoro. Notevoli esempi di barocco sono anche la chiesa di San Biagio e quella dei Gesuiti.
Pula sorge sulla costa sudoccidentale dell’Istria, nella parte più interna dell’omonima insenatura, così ben protetta da farne uno dei porti più sicuri dell’Adriatico. È un importante centro culturale, commerciale e industriale e una frequentata stazione balneare. Colonia illirica intorno al V secolo a. C., passò ai Romani (Polensium) nel 177 a. C. e divenne colonia per volontà di Augusto: di questa sua origine conserva numerose testimonianze monumentali. Cospicui sono i resti delle mura, sul cui lato orientale sono le porte Aurea, di Ercole, Gemina e di S. Giovanni. Nel foro due templi gemini vennero ad affiancare tra il 2 e il 14 d. C. un santuario precedente di cui è visibile il podio. Una via congiungeva al foro l’Arco dei Sergi, monumento funerario eretto tra il 29 e il 28 a. C. Restano anche le rovine di due teatri. L’edificio più grandioso è l’Anfiteatro, iniziato in età augustea e ampliato in seguito, il cui anello esterno presenta due ordini sovrapposti di arcate, definiti da un attico a finestre rettangolari. Notevole testimonianza dell’alto Medioevo è l’Abbazia di Santa Maria Formosa o del Canneto, fondata nel 554 dal vescovo Massimiano, di cui resta solo una cappella con pregevoli mosaici. Al VI secolo risale anche il Duomo, peraltro ricostruito nel XV secolo. Trecenteschi sono la chiesa gotica di San Francesco, con resti di plutei paleocristiani all’interno, e il Palazzo Municipale, alterato in forme rinascimentali e barocche. Il museo locale raccoglie materiale di età preistorica (necropoli) e romana (sculture, are, cippi). Al centro della città vecchia, nel punto più alto della cittadella veneziana, si trova il Museo della Storia Marinara di Pola.
Rijeka (in italiano Fiume) è posta sul golfo omonimo, una bella articolazione del più ampio Golfo del Quarnero, e si è sviluppata lungo la costa, limitata a est dal fiume Eneo (o Fiumara; in croato Recina) che la separa da Susak, oggi suo sobborgo orientale. Situata in favorevole posizione alla convergenza di importanti vie di comunicazione, è il maggior porto della Croazia (così come lo era stato, fino al 1991, della Iugoslavia). La città vecchia, fino al XVIII secolo cinta di mura, conserva una struttura urbana medievale con case alte e addossate in vie strette, anche se gli edifici sono tutti di epoca posteriore. Al XVII secolo risalgono il vecchio Palazzo Municipale e la Chiesa di San Vito (1638-42), ispirata a quella della Salute di Venezia; del XVIII secolo sono la Torre Municipale, la Chiesa di S. Girolamo, la Parrocchiale, la Chiesa Ortodossa Serba. Nel Settecento Fiume cominciò a svilupparsi al di fuori delle mura, verso il mare e verso la Fiumara, con un piano urbanistico regolare.
Spalato (in croato Split) è la città più estesa della costa adriatica croata e il centro della Dalmazia. La parte più antica si sviluppa attorno al porto, lungo una lingua di terra che numerose isole riparano dal mare. L’orizzonte è animato dal continuo arrivo dei traghetti e di altre imbarcazioni. La parte montuosa della penisola, a ovest, offre invece allo sguardo un fresco panorama boscoso. Spalato incominciò ad acquisire fama intorno al 250 d. C. sotto il dominio dell’imperatore Diocleziano. Agli inizi del 1400 passò sotto il controllo veneziano; vi si avvicendarono poi turchi e austriaci e di questo passaggio di popoli e tradizioni è oggi ben visibile la traccia nei molti monumenti, primo fra tutti il Palazzo di Diocleziano che con la sua imponente mole domina il porto. Nella parte meridionale del Palazzo si trovano i più importanti edifici superstiti: il mausoleo ottagonale dell’imperatore, il tempio tetrastilo di Giove e il grande peristilio che immetteva in un vestibolo a cupola e in un’aula rettangolare, che conduceva a sua volta a una grande loggia ad arcate, aperta sul mare. Degli appartamenti imperiali sono visibili i poderosi sotterranei coperti a volta. La Spalato medievale sorse all’interno dell’immenso palazzo di Diocleziano, trasformandosi in vera e propria città a partire dal VIII secolo, quando il mausoleo di Diocleziano fu trasformato in cattedrale, la quale mantiene ancora in gran parte la struttura e la decorazione antiche; notevoli il campanile romanico (sec. XIII), la porta lignea (1214), gli stalli del coro, la cappella e l’altare di S. Anastasio. Il Tempio di Giove fu trasformato nel VIII secolo in battistero. Preromaniche sono la chiesetta di S. Martino (sec. IX) e la Chiesa della Madonna del Campanile (sec. XII), ricavate negli ambulacri superiori delle mura del palazzo. Numerosi sono anche gli edifici religiosi e civili che risalgono al periodo della dominazione veneta, in particolare quelli in stile gotico fiorito (sec. XV) che conferiscono alla città una fisionomia caratteristica.
Zara si trova nella Dalmazia settentrionale, 120 km a nord-ovest di Spalato, sulla costa adriatica di fronte all’isola di Ugljan (Ugliano), da cui è separata tramite lo Zadarski kanal (Canale di Zara), ed è collegata da regolari servizi di navigazione al porto di Ancona. Il clima mite ne fa una località turistica per eccellenza. Dell’antica città romana rimangono i resti delle mura, di tre porte, di terme e case private e il foro lastricato, circondato da portici con colonne e fiancheggiato da una basilica e dal Capitolium. La città medievale,
sorta sull’impianto urbanistico romano, ha accentuati caratteri veneti. Al IX secolo risale la rotonda Chiesa di San Donato, con tre absidi e cupola; all’alto Medioevo appartengono le chiese di San Pietro e di San Lorenzo; al XII secolo la Chiesa di S. Crisogono, romanica, con notevoli affreschi. Il Duomo, consacrato nel 1285, mostra nella struttura influssi pugliesi e toscani, ma ha decorazione lombardeggiante. Notevoli sono anche le chiese di S. Maria (sec. XII, rimaneggiata nei sec. XVI e XVII) e di San Francesco (sec. XIII, anch’essa ampiamente rimaneggiata nel sec. XVII). La Chiesa di San Simeone custodisce la preziosa arca del santo del XIV secolo. Zara conserva anche interessanti opere di fortificazione del Sanmicheli e altri edifici civili cinquecenteschi. Il museo archeologico, situato nell’Università, raccoglie materiale preistorico, cippi funerari liburnici, statue e materiale romano di età imperiale.
Gli stabilimenti termali sono ben attrezzati, costruiti vicino ad acque sorgive minerali e termali o al mare. I più noti sono, vicino a Zagabria, i Bagni di Tuhelj, di Krapina, di Stubica, di Varazdin, di Ivanic Grad-Naftalan e di Topusko; nella Slavonia i Bagni di Daruvar, Lipik e Bizovac; e nella Dalmazia quelli di Vela Luka, Sibenik (in italiano Sebenico), Duga uvala i Istarske toplice. La talassoterapia è praticata a Opatija (Abbazia), a Crikvenica, sull’isola di Veli Losinj (Lussino), sull’isola di Hvar (in italiano Lesina) e a Makarska.
Isola di Rab
Con un versante spoglio e roccioso e uno ricoperto da verdeggianti foreste di conifere, Rab è una delle più belle isole dell’Adriatico. Il paese di Rab, di epoca medievale, sorge su una stretta penisola che chiude una baia molto riparata. L’isola fu in passato sotto il dominio sia di Venezia sia dell’Austria e oggi si sente parlare tanto il croato quanto il tedesco. Le quattro torri campanarie delle chiese di Rab spiccano in mezzo ai tetti rossi delle case in pietra. Da non perdere una visita alla cattedrale e alle altre chiese della città e una passeggiata lungo le mura per ammirare magnifiche vedute del paese.
Isola di Hvar
Nonostante sia considerata la località più soleggiata del Paese, l’isola è verdeggiante, ricca di campi di lavanda, rosmarino, edera. Il paese, di origine medievale, è caratterizzato da due monasteri di epoca rinascimentale, uno domenicano e l’altro francescano, costruiti ai confini opposti della cittadina. Da non perdere anche l’imponente arsenale gotico e la fortezza veneziana, da cui si gode un panorama meraviglioso.
Isola di Krk: si trova a 120 km da Trieste ed è l’isola più settentrionale del Mediterraneo; collegata alla terraferma da un ponte è facilmente raggiungibile e, nonostante la posizione così a nord rispetto alle altre isole, gode di un clima estremamente felice, con una temperatura media annua di 4 gradi più alta che altrove. Allo stesso tempo mantiene le caratteristiche di un’isola adriatica: coste frastagliate ricche di baie e insenature, innumerevoli isolotti, spiagge di scogli, ciottoli e sabbia, vegetazione rigogliosa con pinete e macchie di querce che scendono fino al mare, ottima cucina a base di pesce freschissimo. L’isola è un susseguirsi di paesi affacciati al mare molto diversi tra loro, ma tutti dotati di fascino e che meritano una visita: il consiglio è, appunto, di spostarsi ogni giorno in un posto nuovo, un paese, una spiaggia, un ristorantino, una konoba, approfittando del traffico minimo e della strada tutto sommato buona… Da maggio del 2010 è attivo un percorso pedonale-ciclabile che unisce tutti i preesistenti percorsi pedonali presenti sull’isola in un’unica rete suddivisa in 13 tratti paralleli alla tangenziale.
Isola di Braç: con una superficie di 396 km² è la terza isola in ordine di grandezza del mare Adriatico e la più grande della Dalmazia. Appartiene al gruppo delle Curzolane. Il monte più alto dell’isola, il monte San Vito (Vidova Gora), con la sua altezza di 778m rappresenta il punto più alto nel mare Adriatico.
L’isola ha una popolazione complessiva di circa 14.000 abitanti, divisa nei centri principali San Pietro di Brazza, San Giovanni di Brazza e Milnà, oltre alla località turistica di Bol presso il Corno d’Oro (in croato: Zlatni Rat).
Parco nazionale dei laghi di Plitvice: (in croato Nacionalni park Plitvička jezera) si trova nel complesso montuoso di Lička Plješivica, in un territorio di fitte foreste, ricco di corsi d’acqua, laghi e cascate.
Le prime iniziative per proclamare il parco area protetta risalgono alla fine del XIX secolo, ma il parco venne istituito solamente nel 1949 divenendo il primo parco nazionale croato. Il Parco nazionale dei laghi di Plitvice dal 1979 fa parte della lista dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Il parco si trova per il 90,7% nella regione della Lika e di Segna e per la parte restante nella regione di Karlovac. La distanza dai principali centri è di 140 km da Zagabria, 219 da Spalato, 170 da Fiume.
Basilica Eufrasiana (croato: Eufrazijeva bazilika) è una basilica paleocristiana nella città di Parenzo in Istria (in croato Poreč). Il complesso episcopale, inclusa parte della basilica stessa, una sacrestia, un battistero e la torre campanaria del vicino palazzo vescovile, è uno dei migliori esempi di arte bizantina della regione. A causa del suo eccezionale valore è stata inserita tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO nel 1997. Ha dignità di Basilica minore.
Cattedrale di San Giacomo: (in croato Katedrala sv. Jakova) di Sebenico, è una cattedrale della Chiesa cattolica Croata sede del vescovo di Sebenico. La cattedrale è considerata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO fin dal 2000. La costruzione dell’edificio iniziò nel 1402, nonostante i progetti fossero già pronti nel 1298, quando Sebenico divenne municipalità. I lavori tesi alla modifica della vecchia chiese presero il via nel 1431. Numerosi artigiani veneti e locali vi lavorarono, secondo lo stile gotico. La cattedrale venne ufficialmente consacrata nel 1555.
Si distinguono quattro aree climatiche:
– pianure interne, con clima semi-continentale caratterizzato da estati secche ed abbastanza calde (medie di luglio attorno ai +22/+23 °C) ma con forti contrasti (possono esserci molti giorni di fila con massime intorno ai 35° ed afa e, per contro, periodi molto freschi caratterizzati da forte maltempo) ed inverni freddi (0/+1 °C di media in gennaio) con cieli spesso coperti e nebulosità diffusa e frequente, nevicate non infrequenti ma raramente intense e persistenza del manto nevoso al suolo abbastanza prolungata (specie nelle zone nord-orientali).
– regioni montuose: queste zone hanno clima di tipo alpino con estati moderatamente calde (ma condizionate dall’altitudine e con frequenti temporali, soprattutto pomeridiani) ed inverni rigidi (con medie invernali inferiori a 0 °C). Le nevicate sono frequenti e spesso copiose sui rilievi a quote medio-alte (dove la neve può cadere abbondante anche in primavera). Le precipitazioni annue, in queste regioni montuose, sono in genere tra moderate ed abbondanti, con picchi soprattutto autunnali e tardo primaverili.
– regioni costiere: hanno clima temperato caldo di tipo submediterraneo a Nord e meso-mediterraneo a Sud, e sono contraddistinte da estati calde e soleggiate ma abbastanza ventilate (medie giornaliere di luglio +23/+25 °C) ed inverni complessivamente miti (medie giornaliere di gennaio che si portano dai +5 °C ai +7 °C circa procedendo da Nord verso Sud, eccetto che nelle zone più esposte alla bora dove si scende anche a +3°). Qui le precipitazioni sono in genere abbondanti in tutte le stagioni tranne che in estate (un picco precipitativo più marcato si ha tra ottobre e novembre), le nevicate sono decisamente sporadiche (se non rare) e la neve solo eccezionalmente permane al suolo per più di 1 o 2 giorni.
– la Zagora, l’entroterra pedemontano della Dalmazia che si estende in latitudine da Zadar (Zara) a Split (Spalato): questa zona è relativamente poco esposta alle brezze marine a causa della presenza di colline costiere, perciò subisce massime estive più elevate rispetto alla costa (non mancano giornate torride).
Si precisa che sono considerati documenti validi per l’ingresso in Croazia anche la carta di identità cartacea rinnovata con apposizione di timbro sul retro e la carta di identità elettronica, ivi compresa quella la cui validità è stata estesa mediante certificato di proroga cartaceo.
Visto di ingresso non richiesto per turismo o per brevi visite d’affari (per soggiorni non superiori ai 90 giorni).
E’ sufficiente la patente italiana. Per guidare un veicolo non proprio si raccomanda di dotarsi di apposita delega alla guida, sottoscritta dal proprietario dell’auto, con firma debitamente autenticata. Per l’utilizzo di imbarcazioni a motore, inclusi i gommoni, a prescindere dalla potenza del motore è obbligatorio il possesso della patente nautica.
Fra il II e il I secolo a.C. la regione abitata dagli Illiri cadde in potere dei Romani (province di Pannonia ed Illiria) che la governarono fino al V secolo dell’era volgare. Nel tardo impero romano fu invasa prima dagli ostrogoti e poi dagli avari. Ristabilita la sovranità romana (Impero Romano d’Oriente) nel VI secolo, fu occupata, nel secolo successivo, dai croati, una tribù slava originaria dell’odierna Ucraina. Nel X secolo divenne un regno autonomo, il regno di Croazia, il cui sovrano, Tomislav fu incoronato nel 925. Nel 1102 fu annessa al regno di Ungheria, il cui re era stato chiamato a governarla dal 1091. I re d’Ungheria garantirono ampia autonomia e protezione dai nemici esterni (Sacro Romano Impero, Venezia, Bisanzio, più tardi Mongoli e Turchi). In età moderna, precisamente nel 1603, la Croazia diventò parte dell’Impero Asburgico. Al termine della prima guerra mondiale, con il Trattato di Versailles, entrò a far parte del Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni, successivamente denominato (1929) Regno di Iugoslavia. Nel 1941, nel corso della seconda guerra mondiale, grazie all’appoggio italo-tedesco, la Croazia si costituì in Stato nominalmente indipendente, ma di fatto satellite delle Potenze dell’Asse, con un governo collaborazionista presieduto da Ante Pavelić. Al termine del conflitto nel 1945, il paese diventò membro della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, sotto la presidenza del maresciallo Tito, che instaurò un governo socialista spesso in disaccordo con l’Unione Sovietica, tanto da attirare le deboli simpatie dell’Occidente, in netto contrasto con la politica sovietica. Il crollo dei regimi comunisti dell’Europa orientale provocò un indebolimento della Lega Comunista Jugoslava: nel partito vi furono disaccordi sulla linea di gestione della federazione fra le delegazioni croate e slovene che rivendicavano maggiore autonomia e quella serba, guidata da Milošević, di orientamento contrario. I delegati croati e sloveni abbandonarono il XIV congresso del partito nel gennaio del 1990 e nel 1991 la Croazia si proclamò stato indipendente. Nonostante l’invito dei capi di Stato della CEE a non procedere ad un riconoscimento separato, l’Islanda, (per voce del suo ministro degli esteri Jón Baldvin Hannibalsson), seguita dalla Città del Vaticano, Austria e Germania procedettero ad un riconoscimento unilaterale. Seguì un duro conflitto con Serbia e Bosnia, che si concluse con gli accordi di Dayton (1995). Oggi la Croazia è membro dell’ONU e del Consiglio d’Europa. È entrata a far parte dell’Unione europea il 1º luglio 2013.
Presenza di campi minati nei dintorni di Karlovac, in Slavonia e nella Dalmazia interna.
Le informazioni ivi contenute hanno puro carattere informativo, non si risponde di eventuali inesattezze e si invita a consultare gli aggiornamenti tramite le competenti autorità. Queste informazioni sono state realizzate attingendo: alla pagina dei tassi di cambio giornalieri comunicati dalla Banca d’Italia alla data del 31 dicembre 2014 per la valuta; agli standard elettrici nel mondo pubblicati su Wikipedia per elettricità e prese; alle informazioni inerenti capitale, abitanti, estensione, fuso orario, lingua, documenti d’accesso, indicazioni sanitarie, patente automezzi, indicazioni speciali, contenute sul sito della Farnesina www.viaggiaresicuri.it nelle date comprese tra il 10 novembre e il 30 dicembre 2014.
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