Nicaragua

Bandiera Nicaragua

Capitale Managua
Abitanti 5.800.000
Estensione  Kmq 130.370 
Valuta Córdoba nicaraguense  NIO 32,2931=1€
Fuso orario –7h, -8h se ora legale in Italia
Elettricità  120 V, presa  AB
Lingua Spagnolo
Aeroporti Managua MGA, Bluefields BEF, Corn Island RNI, Puerto Cabezas PUZ, San Carlos NCR

Città principali

Managua: capitale del Nicaragua situata sulla riva meridionale del lago Managua, è una città affollata in cui vive più di un quarto dell’intera popolazione nicaraguense. Devastata dalle catastrofi naturali, tra cui due terremoti soltanto in questo secolo, la capitale non ha più un centro (proprio a causa del sisma del 1972). Gran parte di quello che una volta era il centro storico resta tuttora una landa desolata. Molti degli edifici più interessanti di Managua, tra cui la cattedrale, si trovano intorno alla piazza della Repubblica. Lagune e laghi vulcanici completano il panorama cittadino.

León: è il centro intellettuale del Paese, abbellito da edifici coloniali e chiese dall’architettura raffinata. Sulle strade si affacciano antiche case con muri in argilla bianca, tetti in tegole rosse, robuste porte in legno e freschi patios fioriti. La cattedrale di León è la più grande dell’America Centrale.

Granada: soprannominata la Gran Sultana, è stata costruita sulle antiche fondamenta di un villaggio indio alla base del vulcano Mombacho (1.345 m). È la città più antica e conserva una bellissima architettura.

Masaya: è il principale centro artigianale, famoso per le amache e i manufatti di terracotta, circondato dalla bella ma inquinata laguna omonima con il vulcano Masaya sullo sfondo.

Jinotepe: rinomata per il suo clima temperato e per le coltivazioni di caffè e di alberi da frutto.

Luoghi di interesse

Costa caraibica: le idilliache Islas del Maíz, circondate da un mare trasparente e turchese, con bianche spiagge sabbiose orlate da palme da cocco e da barriere coralline, sono state in passato un covo di bucanieri. Bluefields è una miscela di gruppi etnici e un centro di divertimento.

Las Isletas: arcipelago di 356 isolotti situato appena al largo di Granada nel lago Nicaragua. I locali vivono di pesca e della coltivazione di frutti tropicali. L’Isla Zapatera, una delle più importanti zone archeologiche del Nicaragua, è stata dichiarata parco nazionale. Tombe e alcune interessanti sculture in pietra si trovano anche sull’Isla del Muerto.

Archipiélago de Solentiname: situato nella parte meridionale del lago Nicaragua, noto per la sua variopinta scuola di pittura naïf, è sede di un’associazione di artisti fondata dal poeta Ernesto Cardenal. Ideale per le escursioni, la pesca e il riposo. Raggiungibile salpando da San Carlos.

 

Il clima del Nicaragua varia notevolmente da una costa all’altra, e possono essere considerate tre diverse aree climatiche distinte:

– L’area tra il lago Nicaragua (Cocibolca) e il lago di Managua (Xolotlan) e l’Oceano Pacifico è di solito molto secca con poca pioggia e temperature comprese tra i 21 °C e i 27 °C in Inverno e i 23 °C e i 35 °C durante l’estate.

– Gli altopiani centrali del Nicaragua hanno un clima temperato e umido, in particolar modo nel versante Est.

– Sulla costa caraibica si trova un clima tropicale umido, con alte temperature anche superiori ai 36 °C e piogge abbondanti.

Il Nicaragua si trova nella traiettoria degli uragani, che possono colpire il Paese nel periodo giugno-novembre provenendo da est, dal mar dei Caraibi, ma sono più probabili da agosto ad ottobre.

Passaporto con validità residua di almeno 6 mesi. Visto d’ingresso non necessario per turismo fino a 90 giorni di permanenza nel Paese.

Nessuna vaccinazioni obbligatoria a meno che non si provenga da un Paese dove la febbre gialla è a rischio trasmissione. Si consiglia di stipulare prima di intraprendere il viaggio un’assicurazione sanitaria. In alcune zone interne del Paese sono presenti malattie endemiche come colera, malaria, dissenteria, congiuntivite, meningite, ecc.. Si consigliano, previo parere medico, le vaccinazioni contro colera ed epatite A e B, e la profilassi antimalarica.

Patente italiana.

Abitato da vari popoli amerindi, nel XVI sec. il Nicaragua venne colonizzato dagli spagnoli. Nel 1811 passò sotto l’impero messicano di A. Itúrbide (1783-1824), alla cui caduta dichiarò la propria indipendenza. A un periodo di governo liberale (fino al 1844) seguì un ventennio di lotte tra liberali e conservatori, che si ampliarono spesso in guerre centroamericane. Nel 1856 l’avventuriero W. Walker s’impadronì della presidenza, tentando poi di estendere il proprio dominio sull’America Centrale. Durante il successivo periodo di presidenze conservatrici (1857-93) il Paese, pacificato, progredì materialmente. Il governo del liberale J.S. Zelaya, affermatosi con la rivoluzione del 1893, introdusse riforme radicali e lottò contro la crescente ingerenza degli USA, che nel 1909 sostennero il moto rivoluzionario che rovesciò Zelaya. Nel 1911 fu eletto presidente il conservatore A. Díaz, che chiese l’intervento di truppe nordamericane; l’occupazione statunitense durò sino all’agosto 1925 e riprese dal 1926 al 1933. Tra il 1925 e il 1927 esplose nuovamente una guerra civile fra le forze conservatrici di Díaz e quelle liberali di J.B. Sacasa. A Díaz succedette nel 1928 il liberale J.M. Moncada. Sotto la successiva presidenza di Sacasa ebbe inizio l’ascesa del ministro della Guerra Anastasio Somoza García, che, sorretto dal Partito nazional-liberale, fu presidente dal 1937 al 1947 e dal 1951 al 1956, esercitando di fatto la dittatura e opponendosi fortemente ai governi di sinistra dell’America Centrale. A Somoza, morto in un attentato nel 1956, succedette il figlio Luis Somoza Debayle. Il Partito nazional-liberale, e con esso la famiglia Somoza, continuarono a dominare la vita politica del Paese, dapprima con R. Schick Gutiérrez (1963-66), quindi con il vicepresidente e ministro dell’Interno L. Guerrero Gutiérrez, poi con il secondo figlio di Somoza Debayle, anche lui di nome Anastasio, eletto nel 1967. Questi nel 1971 sciolse il Parlamento, sospese la Costituzione e assunse tutti i poteri. Somoza Debayle fu rieletto nel 1974, ma intanto si estendeva il movimento di opposizione alla dittatura, in particolare con l’attività del Frente sandinista de liberación nacional (FSLN). Dopo l’assassinio di P.J. Chamorro Cardenal, leader dell’opposizione moderata e direttore del giornale indipendente La prensa, la guerriglia antigovernativa si trasformò in insurrezione generale contro il dittatore, che nel 1979 lasciò il Paese. Trasformatosi in un partito, il FSLN instaurò un governo rivoluzionario che concentrò i propri sforzi sul risanamento del Nicaragua, stremato dalla guerra civile, realizzando la riforma agraria, lo sradicamento dell’analfabetismo e un primo sistema sanitario, ma limitando le libertà democratiche. Contro il governo, di cui nel marzo 1981 divenne capo il leader del FSLN D. Ortega Saavedra, muoveva l’azione destabilizzante dei contras, i guerriglieri sostenitori del passato regime stanziatisi in Honduras e sostenuti dagli Stati Uniti. Nelle elezioni politiche e presidenziali del novembre 1984 il FSLN ebbe il 67% dei voti e Ortega fu confermato capo dello Stato e dell’esecutivo, mentre gli Stati Uniti, continuando a sostenere la guerriglia antisandinista, promossero l’embargo commerciale con gravi ripercussioni sulle condizioni economiche e sociali (debito estero, inflazione, disoccupazione). Le successive elezioni politiche e presidenziali, nel febbraio 1990, videro così l’affermazione della Unión nacional opositora (UNO) e della sua candidata alla presidenza V. Barrios de Chamorro, vedova di Chamorro Cardenal, mentre l’FSLN divenne la principale forza di opposizione. I sandinisti furono ancora sconfitti nelle elezioni generali del 1996 e in quelle del 2001: nel 1996 la coalizione dei partiti conservatori impose il proprio candidato alla presidenza, J.A. Alemán Lacayo; nel 2001, il Partido liberal constitucionalista (PLC) conquistò la maggioranza assoluta all’Assemblea nazionale e la vittoria su Ortega del proprio candidato alla presidenza E.J. Bolaños Geye, il quale promosse nuovi accordi di libero commercio con gli USA che si affiancarono all’adesione del Nicaragua al CAFTA (Central American free trade agreement). Le elezioni del 2006 hanno riportato alla presidenza D. Ortega, con un programma tuttavia molto più moderato. Nel 2007 si è risolta la controversia territoriale con l’Honduras, risalente a un’antica disputa sui confini, attraverso una sentenza della Corte internazionale di giustizia dell’Aia.

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