Martinica

Bandiera Martinica

Capitale Fort-de-France 
Abitanti 410.000
Estensione  Kmq 1.128 
Valuta Euro
Fuso orario -5h, -6h se ora legale in Italia
Elettricità  220 V, presa CDE
Lingua Francese, creolo
Aeroporti  Fort-de-France FDF

Su un profondo golfo a metà della costa occidentale di Martinica, Fort de France, 100.000 abitanti, è una città piena di brulicante vivacità caraibica, appena restaurata. Fu fondata nel 1624 e divenne capitale nel 1902, al posto di St. Pierre annientata dall’eruzione della Montagne Pelée. La Savane, il cuore della capitale, è un immenso parco di tre ettari che si affaccia sul porto. Sulla penisola davanti a La Savane si trova il Fort Saint Louis, completato nel 1640, che si affaccia sul porto assieme ad altri due forti. Proprio di fronte alla capitale, raggiungibile in battello, si stende la penisola di Pointe du Bout con alberghi, ristoranti, discoteche, porto turistico, e un campo dal golf. Questa parte dell’isola, oltre ad essere una meta per le vacanze, è anche la zona più famosa di Martinica. A Trois Ilets nacque infatti, nel 1763, Josephine Tascher de la Pagérie, moglie di Napoleone Bonaparte.

Una strada secondaria percorre la costa orientale e meridionale a sud della Baia di Fort de France, passando per calette suggestive, alcune delle quali conservano ancora lo spirito dei villaggi dei pescatori marticani fino a Le Diamant. Le Marin, in fondo a una baia stretta e profonda, con un grande porto turistico attrezzato, è un tipico villaggio del sud, con una storica chiesa del 1766, una delle più belle della Martinica. La strada finisce a Grand Anse des Salines, una spiaggia di sabbia bianca e palme, lunga oltre un chilometro, con alle spalle una laguna salmastra. Questo lembo meridionale è arido e selvaggio. Alle spalle si apre la Savane des Pétrification, un paesaggio desolato, con vegetazione pietrificata, cactus e rocce con agata e diaspro.

Di fronte alla parte sud orientale dell’ isola corre una barriera corallina punteggiata da piccole isole tra cui l’Ilet Oscar e l’Ilet Thierry, due minuscoli paradisi con un piccolo albergo ciascuno. Nel reef di fronte agli isolotti si apre Baignoire de Josephine, un’incantevole piscina naturale incredibilmente turchese, grazie al fondale poco profondo di sabbia bianca.

Andando da Fort de France verso nord, lungo la strada costiera, si attraversano Case Pilote, con una chiesa barocca del XVII secolo, la più antica dell’isola, e Bellefontaine, piccolo porto di pesca ai piedi della scogliera. Una deviazione all’interno porta a Morne Vert, straordinario punto panoramico sui Pitons de Carbet. A Le Carbet, dove sbarcò Cristoforo Colombo nel 1502, si trova un museo dedicato a Gauguin.

Saint Pierre, la prima città fondata in Martinica dai francesi nel 1635, è una specie di Pompei dei Caraibi che venne distrutta dal fuoco e dalla lava nel 1902 per l’eruzione della Montagne Pelée. L’estrema punta settentrionale è Grand Rivière, un posto di grande fascino con foreste, montagne e fiume. Tutta la costa atlantica è un alternarsi di spiagge e scogliere. Il punto più spettacolare è la penisola della Caravelle, riserva naturale con belle spiagge atlantiche.

 

Il clima è tropicale marittimo, con – la stagione secca, da metà novembre a metà maggio: i temporali sono rari, le temperature sono molto piacevoli e si aggirano intorno ai 28-29 gradi. In questo periodo il clima è leggermente più fresco e secco rispetto al resto dell’anno. La stagione più calda e umida, da metà maggio a metà novembre. Gli alisei, venti dominanti da est, diminuiscono e le piogge divengono intense e più frequenti; la temperatura si aggira sui 30-31 gradi nel pomeriggio. Gli uragani si possono presentare da giugno a novembre, ma sono più probabili da agosto ad ottobre, come in tutte le Antille.

Passaporto o carta di identità valida per l’espatrio; è necessario viaggiare con uno dei due documenti in corso di validità e con biglietto di andata e ritorno. Visto non richiesto per i cittadini dell’U.E. I cittadini comunitari che si recano sull’isola per motivi di lavoro, non hanno bisogno del permesso di soggiorno, ma devono fornire un contratto d’affitto in loco.

 

Il certificato di vaccinazione contro la febbre gialla è obbligatorio per i viaggiatori di età superiore ad un anno provenienti da Paesi a rischio di trasmissione della malattia.

Patente italiana.

Quando Colombo avvistò la Martinica, l’isola era abitata da indiani caribi che la chiamavano Madinina, ‘Isola dei fiori’. Ci vollero 30 anni prima che un gruppo di coloni francesi, guidati da Pierre Belain d’Esnambuc, sbarcasse sulla costa nordoccidentale dell’isola. Essi costruirono un piccolo fortino nel 1635 e fondarono un insediamento che sarebbe diventato la prima capitale, Saint-Pierre. L’anno successivo, il re francese Luigi XIII firmò un decreto che autorizzava l’uso di schiavi nelle Antille francesi. I francesi colonizzarono rapidamente il territorio e nel 1640 avevano già esteso il loro dominio a sud di Fort-de-France, dove costruirono un forte sull’altura che dominava il porto. A mano a mano che le foreste venivano abbattute per fare spazio alle piantagioni di zucchero, i conflitti con le popolazioni caraibiche si trasformarono in una guerra vera e propria, che si concluse con l’espulsione forzata, nel 1660, degli indigeni sopravvissuti. Anche gli inglesi si interessarono all’isola e la invasero controllandola per gran parte del periodo compreso tra il 1794 eil 1815, durante il quale la Martinica prosperò perché i latifondisti vendevano il loro zucchero sui mercati britannici invece che su quelli francesi. L’occupazione permise anche alla Martinica di evitare i tumulti e lo spargimento di sangue della Rivoluzione francese; quando gli inglesi restituirono l’isola alla Francia nel 1815, le guerre napoleoniche erano finite e l’impero francese stava nuovamente entrando in un periodo di stabilità. La figlia più importante dell’isola è l’imperatrice Giuseppina, moglie di Napoleone. La leggenda vuole che alla sua nascita nel 1763 a Trois-Islets un indovino la guardò e disse che un giorno sarebbe diventata regina. Poco dopo il ripristino dell’amministrazione francese, il periodo d’oro della canna da zucchero finì, dal momento che la saturazione dei mercati e l’introduzione della barbabietola da zucchero nella Francia continentale fecero crollare i prezzi. Con la diminuzione della loro ricchezza, gli aristocratici latifondisti persero gran parte del peso politico e cominciò a prendere consistenza un movimento abolizionista guidato da Victor Schoelcher. Fu quest’ultimo, ministro francese responsabile dei possedimenti d’oltreoceano, a convincere il governo provvisorio a firmare il Proclama di Emancipazione nel 1848, che pose fine alla schiavitù nelle Antille francesi. Nel 1902, il Mont Pelée (un vulcano ancora attivo) distrusse Saint-Pierre emettendo una nube rovente e ceneri infuocate e sviluppando un’energia pari a 40 bombe atomiche. Solo uno dei 30.000 abitanti della città si salvò (era in prigione). Saint-Pierre, a lungo considerata la città più evoluta delle Antille francesi, fu infine ricostruita. Tuttavia la capitale fu trasferita permanentemente a Fort-de-France e da allora Saint-Pierre non è stata che l’ombra del proprio passato. Nel 1946 la Martinica è diventata uno dei dipartimenti d’oltreoceano della Francia, con uno statuto simile a quello dei dipartimenti metropolitani, e nel 1974 fu ulteriormente assimilata alla madrepatria diventando una regione della Francia. Entrambi gli avamposti transalpini nei Caraibi, Martinica e Guadalupa, utilizzano valuta, francobolli e bandiera francesi. Tuttavia, negli ultimi anni sono aumentate le pressioni per l’autonomia e gruppi separatisti continuano a organizzarsi. Nel 2001, l’ultra ottantenne poeta Aimé Cesaire, che ricoprì la carica di sindaco di Fort-de-France per 47 anni, diede le dimissioni dal suo ruolo amministrativo, ma non certo da quello di grande esponente della letteratura postcoloniale. Nel 2007, Martinica è stata devastata dall’uragano Dean, che ha distrutto tutte le coltivazioni di banani. L’uragano ha causato danni per $240.000.000 e ha ucciso due persone.

Le informazioni ivi contenute hanno puro carattere informativo, non si risponde di eventuali inesattezze e si invita a consultare gli aggiornamenti tramite le competenti autorità. Queste informazioni sono state realizzate attingendo: alla pagina dei tassi di cambio giornalieri comunicati dalla Banca d’Italia alla data del 31 dicembre 2014 per la valuta;  agli standard elettrici nel mondo pubblicati su Wikipedia per elettricità e prese;  alle informazioni inerenti capitale, abitanti, estensione, fuso orario, lingua,  documenti d’accesso, indicazioni sanitarie, patente automezzi, indicazioni speciali, contenute sul sito della Farnesina www.viaggiaresicuri.it nelle date comprese tra il 10 novembre e il 30 dicembre 2014.

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