Point à Pitre, 30.000 abitanti, è centro economico dell’ isola. Nel corso dei secoli la città è stata devastata da incendi, uragani e terremoti. Dell’ antico capoluogo rimane ben poco; cuore di Point-à-Pitre è la grande Place de la Victoire. Andando verso il sud di Grande Terre si incontrano i resti di Fort Fleur d’Epée, esempio di architettura militare del XVIII secolo. Gosier è la spiaggia cittadina, vivacissima, con ristoranti, negozi, locali e grandi alberghi. Di fronte emerge la piccola Ilet Gosier. Cominciano qui le spiagge che bordano il sud di Grande Terre: La Caravelle, la Plage du Bourg e La Plage de Bois-Jolan, la più lunga e la più bella, tutte con palme, sabbie bianche e mare cristallino. St. François, villaggio pittoresco di pescatori, è oggi la località più vivace e trendy, attrezzata con buoni alberghi e un prestigioso campo da golf. All’estremità sudorientale la spettacolare Pointe des Chateaux, in cui spicca il faro di Punta Colibrì che divide l’Atlantico dal Mar dei Caraibi. Le Moule, antica capitale della Guadalupa e unico porto della costa orientale, ha un minuscolo centro con case coloniali che circondano la piazza principale ed è il centro più importante per la coltivazione della canna da zucchero. La parte nord occidentale di Grande Terre, che fu l’ ultimo rifugio degli indiani Caraibi, è oggi la zona residenziale dell’aristocrazia isolana.
Plage du Souffleur ha mare color smeraldo, sabbia bianca e rossi fenicotteri. A ovest il paesaggio cambia: La Mangrovie è un acquitrino abitato da trampolieri, anatre uccelli e zanzare. Superato il ponte de La Gabarre o quello dell’Alliance, che scavalcano la Riviére Salée, si entra a Basse Terre, la parte più bella dell’isola, con una natura straordinaria, protetta gran parte in Parco Nazionale, che è Riserva della Biosfera dell’Unesco, ed è il settimo parco nazionale della Francia, creato nel 1989 per proteggere una delle più belle foreste delle Piccole Antille. Situata ai piedi della Soufrière, Basse Terre, 12.500 abitanti è la capitale della Guadalupa. Fondata nel 1643, è una città d’ arte ed è ricca di storia. Vanta belle architetture creole e una massiccia cattedrale. Poco dopo Basse Terre, Vieux-Habitans è il primo villaggio fondato sull’isola dai coloni francesi e ha un’antica chiesa del 1650. Man mano che si procede da sud a nord, verso Deshaies, le spiagge dal nero passano al grigio scuro e poi al biondo. Deshaies, è la capitale marina di Basse Terre, con ottima attrezzatura ricettiva. Nelle immediate vicinanze si aprono bellissime spiagge: Plage-Leroux è una mezzaluna dorata avvolta dalla vegetazione, Grand Anse, la più famosa, è un lungo nastro color oro bordato di palme, su mare blu cobalto dove le tartarughe depongono le uova; oltre il promontorio la magnifica La Perle. Nella parte settentrionale Plage des Amandiers, protetta dalla barriera corallina e fronteggiata da isolotti con fondali stupendi. Grand Cul-de-Sac è un’immensa baia, cinta dal più lungo reef di tutte le Antille. Da non perdere il Jardin Botanique di Villiers, nell’area di Deshaies, che è sicuramente il più bello dei Caraibi, con oltre 1000 varietà di piante e fiori tropicali.
Terre-de-Haut: isola minore dell’arcipelago delle Îles des Saintes, a sud di Grande-Terre, mantiene un aspetto da isola di pescatori e offre un paesaggio di colline vulcaniche e coste intagliate da profonde baie.
Marie-Galante: isola a sud-est di Guadalupa, non è ancora stata raggiunta dal turismo di massa. Qui si trovano spiagge incontaminate e un paesaggio dolce dove predominano le distese di canne da zucchero.
La temperatura oscilla tra i 18 °C e i 33 °C, con una media annua di 25 °C. Comunque non fa mai troppo caldo perché i venti rinfrescano costantemente l’aria. La stagione secca, più soleggiata, va da dicembre a maggio. I cicloni di fine estate provocano spesso gravi danni a causa della loro violenza. Gli uragani si possono presentare da giugno a novembre, ma sono più probabili da agosto ad ottobre, come in tutte le Antille. I mesi più piovosi sono settembre, ottobre e novembre, ma i temporali tropicali sono abbastanza brevi: il cielo si riempie all’improvviso di nuvole nere, si alza il vento e la pioggia comincia a scrosciare, ma tutto dura pochi minuti. Le precipitazioni annue sono di circa 2000 mm nell’isola di Grande-Terre e di 3000 mm nell’isola di Basse-Terre.
Passaporto o carta di identità valida per l’espatrio; è necessario viaggiare con uno dei due documenti in corso di validità e con biglietto di andata e ritorno. Visto non necessario per i cittadini dell’U.E.
Patente italiana.
Quando fu avvistata da Colombo nel 1493, Guadalupa era abitata dagli indiani caribi, che la chiamavano Karukera, ‘Isola dalle acque meravigliose’. Gli spagnoli tentarono per due volte di colonizzarla nei primi anni del ‘500, ma furono respinti dalla fiera resistenza della popolazione locale e infine abbandonarono i loro progetti nel 1604. Trent’anni dopo, alcuni coloni francesi sostenuti economicamente dalla Compagnie des Îles d’Amérique, una società di imprenditori francesi, partirono per insediare il primo stanziamento europeo a Guadalupa. Essi sbarcarono sulla costa sudorientale di Basse-Terre nel 1635 e presero possesso dell’isola per conto della corona francese, espellendo i caribi, impiantando le prime colture e costruendo il primo stabilimento per la lavorazione dello zucchero. Quando la Francia si annetté ufficialmente l’isola, nel 1674, il sistema di piantagioni con manodopera costituita da schiavi era ormai ben avviato. Gli inglesi invasero Guadalupa diverse volte e tra il 1759 il 1763 trasformarono Pointe-à-Pitre in un grande porto, introdussero lo zucchero di Guadalupa nei vantaggiosi mercati inglesi e nordamericani e permisero ai latifondisti di importare legname e cibo a basso costo dall’America. Molti coloni francesi si arricchirono durante l’occupazione britannica grazie a un rapido sviluppo economico. Questa situazione cambiò con la stipulazione del trattato di Parigi del 1763, in virtù del quale la Francia rinunciò alle proprie mire in Canada in cambio di Guadalupa. Sfruttando il caos della rivoluzione francese, gli inglesi invasero nuovamente l’isola nel 1794. Per tutta risposta, i francesi inviarono un contingente militare guidato da Victor Hugues, un nazionalista nero che liberò e armò gli schiavi. Nel giorno in cui le truppe britanniche si ritirarono da Guadalupa, Hugues si scatenò e uccise 300 realisti, molti dei quali erano proprietari di piantagioni. Ciò segnò l’inizio di un regno del terrore che portò alla morte di oltre 1000 coloni. In seguito agli attacchi di Hugues alle navi statunitensi, gli USA dichiararono guerra alla Francia, suggerendo a un preoccupato Napoleone Bonaparte di inviare un generale a Guadalupa per soffocare la ribellione e restaurare il governo prerivoluzionario e il sistema della schiavitù. Per tutto il XIX secolo, Guadalupa fu l’isola più prospera delle Indie Occidentali francesi e gli inglesi continuarono a esservi molto interessati, invadendola e occupandola ripetutamente tra il 1810 e il 1816. Il trattato di Vienna restituì l’isola alla Francia, che da allora ha mantenuto la sovranità sull’isola. La schiavitù fu abolita nel 1848, in seguito a una campagna guidata dal politico francese Victor Schoelcher. Negli anni successivi i latifondisti fecero arrivare operai da Pondicherry, una colonia francese in India, per lavorare nelle piantagioni. Dal 1871 Guadalupa ha una rappresentanza nel parlamento francese e dal 1946 è ufficialmente uno dei dipartimenti d’oltreoceano della Francia. Sia Guadalupa sia Martinica utilizzano valuta, francobolli e bandiera francesi. Il suo status politico non ha soddisfatto tutti e un movimento secessionista locale ha compiuto saltuari atti di terrorismo. La pace dell’arcipelago è stata messa a repentaglio anche dal Vulcano La Soufrière, che ha eruttato negli anni ’70 e ancora oggi emette fumi solforosi. Sebbene l’agricoltura resti il settore economico principale, l’importanza del turismo è aumentata negli ultimi anni. Nel 2003 un referendum che proponeva una maggiore autonomia non ottenne il risultato per il quale venne indetto e nel marzo dell’anno successivo Lucette Michaut-Chévry e il suo partito persero le elezioni a favore di Victorin Lurel, esponente del partito socialista. Nel febbraio 2007 Saint-Barthélemy e la parte francese di Saint Martin che facevano parte della giurisdizione della Guadalupa, sono diventate Collettività d’Oltremare della Francia.
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